Quest'anno per la prima volta ho deciso di partecipare al
NaNoWriMo. Si tratta dell'acronimo del
National Novel Writing Month, ma in realtà è un evento di natura globale, che coinvolge scrittori di tutto il mondo in una sfida contro se stessi. Questa consiste nello
scrivere 50.000 parole di un romanzo in soli 30 giorni, ed esattamente tra il
primo e il 30 novembre.
Cosa si vince? La
soddisfazione di avercela fatta e un
badge da mettere sul proprio sito, oltre che, ovviamente,
50.000 parole della prima stesura di un romanzo, che non sono certo da buttare via.
Lo
scopo di questa competizione è spingere gli autori a
produrre in maniera continua per un determinato periodo
senza doversi preoccupare della qualità. Il fatto di avere delle scadenze e il dovere di scrivere un certo numero di
parole al giorno (in media circa
1600) è un fortissimo incentivo a mettersi davanti al foglio bianco e scrivere. Si deve
mettere da parte ogni desiderio di rileggere o iniziare a revisionare ciò che si è scritto, altrimenti si rimane indietro. Inoltre, scrivendo così tanto in così poco tempo, si finisce per vivere
intensamente la propria storia, non a caso l'intera manifestazione viene pubblicizzata dallo slogan "
Trenta giorni e notti di abbandono letterario!".
Per partecipare a questa edizione del
NaNoWriMo ho deciso di avventurarmi
nella scrittura di un thriller (intitolato
"Il mentore"). Ho riesumato dagli spazi profondi della mia mente un'idea nata due anni fa e ho provato a svilupparla, scrivendo
una breve outline, che è lungi da coprire l'intero corso del romanzo, ma contiene gli elementi salienti
dell'asse portate della trama dall'inizio fino alla fine. Spero che sia abbastanza da permettermi di scrivere 50.000 parole, dopodiché metterò questo scritto da parte e solo successivamente ci tornerò completando il resto del romanzo.
Personalmente credo che
le storie in generale abbiamo bisogno di più tempo per essere create, per quanto una velocità di scrittura di
1600-2000 parole al giorno sia senza dubbio ragionevole. In realtà, però, se anche si fa un'outline molto precisa prima di iniziare a scrivere, le storie e soprattutto
i personaggi tendono a ribellarsi e volerti portare altrove, e questo importantissimo aspetto creativo, che fa
maturare le storie e le rende migliori, ha di fatto
bisogno di più tempo.
Perciò non ho pensato di affidare al
NaNoWriMo l'idea del mio prossimo romanzo di fantascienza, che necessita di molto più tempo per essere sviluppata.
D'altra parte il
NaNoWriMo è molto utile
come esercizio letterario per esplorare nuove idee a ruota libera per un breve periodo, oppure può essere molto utile per
completare un romanzo già iniziato, cioè scriverne le ultime 50.000 parole, quando la storia è ormai ben definita e c'è solo da finire di metterla giù.
Per altri autori può essere invece un modo per
scrivere una primissima stesura di qualcosa che hanno in mente, che poi
dovrà essere riscritta in maniera profonda, talvolta stravolta.
Comunque sia il
NaNoWriMo è una
grandissima esperienza che ogni scrittore dovrebbe provare prima o poi.
Io sono pronta a raccogliere la sfida e iniziare. E voi?
Se vi va, visitate
il mio profilo sul sito del NaNoWriMo e tenetelo d'occhio durante il mese. Alla fine vi dirò com'è andata.