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 I personaggi di "Deserto rosso"... di Carla
 

“Mi chiedo cosa si provi a possedere un corpo.”
Ophir. Codice vivente

 

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Nuovo anno, nuovi propositi: 2025 (per l’ultima volta)
Di Carla (del 31/12/2024 @ 15:30:00, in Propositi, linkato 235 volte)


Quest’anno il tradizionale articolo sui nuovi propositi sarà forse meno interessante del solito. Infatti, diverse cose che intendevo fare le ho portate a termine solo a metà o quasi, mentre di altre mi sono un po’ dimenticata strada facendo. Ciononostante vivo questa fine dell’anno in maniera più serena della precedente. Mi sento in generale più soddisfatta di ciò che ho fatto negli ultimi dodici mesi, anche se non so esattamente perché.
 
Sospetto che la recente vacanza a Malaga (a novembre), i risultati positivi del tennis italiano durante quest’anno (queste due cose sono correlate, come potete leggere in uno dei miei ultimi articoli) e il fatto che in questo ultimo mese stia facendo attività fisica in maniera costante siano tra le principali cause di tale senso di appagamento.
In generale, al di là di quelli che sono i risultati, ciò che mi soddisfa maggiormente è riuscire a fare sempre ciò che mi ripropongo, cancellare con una linea rossa ogni giorno tutte le voci relative alle cose da fare sulla mia agenda. E da un po’ di tempo a questa parte ci sto riuscendo.
 
Ma ammetto che, appena mi sono messa a rileggere l’articolo dell’anno scorso, mi sono quasi sentita in colpa: in questo 2024 ho realizzato molto meno rispetto al 2023 (in cui avevo pubblicato e promosso due libri in inglese) in ambito editoriale e non ho portato a termine i pochissimi propositi che avevo elencato.
Eppure, ripensandoci, mi dico: che importa?
 
Alla fine cosa ho fatto nel 2024?
 
In ambito editoriale, ho finalmente completato e messo online la nuova versione del mio sito: www.anakina.net.
Ci ho lavorato per tanti mesi e mi piace molto come è venuto (qui trovate l’articolo in cui lo presento), sia perché è molto più fruibile su tutti i dispositivi sia perché, grazie al modo un po’ più logico in cui l’ho strutturato, mi è più semplice adesso tenerlo aggiornato ed eventualmente espanderlo con altre sezioni, se ce ne fosse la necessità.
 
Sono inoltre riuscita a realizzare la nuova versione del minisito di “Deserto rosso e il Ciclo dell’Aurora”: www.desertorosso.net.
Sono particolarmente orgogliosa del risultato, sia dal punto di vista estetico che della fruibilità. Anche di questo ho pubblicato una presentazione accurata in un articolo.
 
Invece, non ho ancora messo mano alla versione inglese del mio sito. So che sarà abbastanza semplice, poiché posso partire da quello italiano e adattarlo, senza doverlo strutturare da zero, ma finora non l’ho fatto, un po’ per poca voglia, un po’ perché non credo abbia senso dedicarci del tempo, finché non avrò terminato la revisione di tutti i libri in inglese.
 
E qui arriviamo a un’altra cosa che ho fatto: ho completato la revisione del terzo libro di Red Desert, vale a dire “Invisible Enemy”, che è online con una nuova versione. Quindi mi sono messa al lavoro sulla quarta, “Back Home”, ma ahimè non l’ho ancora terminata. Sto andando lentissima, dedicandoci un’ora circa alla settimana, quando va bene. Sono comunque arrivata al penultimo capitolo. Insomma, inizio a vedere la luce alla fine del tunnel.
 
Sempre per quanto riguarda la scrittura, avrete notato che sono diventata più attiva qui nel blog, soprattutto negli ultimi mesi. Mi sono riproposta di sfruttare ciò che scrivo (o che ho scritto in passato) sulla pagina Facebook per realizzare nuovi articoli in cui parlo delle cose che mi piacciono, dai libri (sebbene quest’anno abbia registrato forse il mio peggior record negativo in quanto a libri letti) alle serie TV, dai film alla musica, ovviamente passando per il tennis.
Dai miei post su Facebook nascono quindi degli articoli che finiscono qui sul blog e che poi, dopo averli tradotti, ripropongo in inglese su Medium, successivamente su Substack (dove gestisco una delle mie mailing list in inglese) e infine sul mio blog in inglese. E tutto viene ricondiviso sugli altri social network.
 
Inoltre, ho aggiunto altri due articoli al blog di Self-publishing lab [https://medium.com/self-publishing-lab]. Ne vorrei scriverne degli altri, ma fatico a trovare qualche tema interessante e originale, cioè non qualcosa di cui parlano già tutti, da approfondire.
 
Ho anche scritto una breve serie di articoli in inglese su una pubblicazione disponibile su Medium, che si chiama Babel, relativi al mio lavoro di traduttrice professionista, in cui racconto come lo sono diventata (Why I Am a Translator) e come si svolge (What is Translation? e Use of Translation Software).
Se volete leggerli, li trovate qui, qui e qui, se siete utenti a pagamento di Medium, oppure qui, qui e qui, se non lo siete.
 
 
E, a proposito del mio lavoro come traduttrice freelance, ho aggiornato anche il sito web della mia ditta individuale, Anakina Web: www.anakina.net/translations.
Come vedete, è sempre un sotto-sito del mio dominio principale.
Era un’altra cosa che dovevo fare e sono riuscita a portarla a termine.
 
Tra l’altro, quest’anno ho avuto un bel po’ più di lavoro rispetto al precedente. Sospetto che anche questo rientri tra i motivi della mia soddisfazione a fine anno e allo stesso tempo del perché ho combinato meno a livello editoriale.
D’altronde, i giorni durano 24 ore per tutti e comunque non è poi così male quando a un buon numero di quelle ore corrisponde un ritorno economico certo, non vi pare? Soprattutto quando esiste una stretta correlazione la quantità di lavoro svolto (nello specifico, il numero di parole che traduco) e tale ritorno economico. Diciamo che le si affronta con tutt’altro piglio!
 
E, rimanendo sul discorso linguistico, durante l’anno ho continuato in maniera costante a rispolverare il mio tedesco, aggiungendo al ripasso di un vecchio corso della De Agostini e alla lettura di due libri anche un corso di approfondimento di Assimil. Cerco di dedicargli almeno una mezz’ora al giorno e, col passare del tempo, la comprensione sta migliorando sempre di più, come pure si sta facendo più concreta la speranza di riportarlo al livello di circa vent’anni fa.
 
Sul piano personale sono diverse le cose di cui mi sento soddisfatta.
Sto facendo attività fisica in maniera più costante. In questo mese di dicembre, in cui da qualche anno a questa parte mi ritrovo ad avere più tempo del solito, sono riuscita nell’intento di fare 20 sessioni da un’ora. So già che a gennaio dovrò ridurre questo numero probabilmente a metà, ma va bene così.
 
 
Quest’anno sono riuscita a fare tre piccole vacanze. Ad aprile io e il mio compagno siamo stati qualche giorno a Napoli, mentre a maggio abbiamo visitato Norimberga. Infine, a novembre, come già detto, siamo andati a Malaga. Avevamo già visitato la città durante un crociera di 15 anni fa, ma stavolta eravamo lì anche per altro, cioè la finale della Billie Jean King Cup (ho fatto l’azzardo di acquistare i biglietti sperando che le ragazze arrivassero in finale e mi è andata bene!) e i quarti di finale della Davis Cup, Italia-Argentina.
 
E, sempre parlando di tennis, oltre a questa esperienza in Spagna, abbiamo replicato quella del Challenger 175 di Cagliari, il Sardegna Open.
 
Bene!
Adesso che ho dato di nuovo un’occhiata ai miei pochi propositi condivisi un anno fa, mi rendo conto che ho portato a termine in parte il primo, cioè ho aggiornato i miei siti in italiano. Purtroppo non ho fatto lo stesso per quelli in inglese, a eccezione dei minisiti dedicati ai singoli libri o alle serie, ma tutto sommato non posso lamentarmi, perché gran parte del lavoro è fatto.
Il secondo proposito, quello di fare attività fisica e rispolverare il tedesco, lo sto portando avanti con costanza.
Riguardo al terzo, vale a dire trovarmi nella situazione di aver concluso tutte le faccende in sospeso e di potermi chiedere cosa avrei fatto dopo, be’, non ci siamo ancora per niente!
 
Se vado a rivedere la mia famosa lista della cose da fare, di cui vi avevo fatto cenno lo scorso anno, noto che le voci eliminate sono passate da 18 a 22. Non è un grande progresso, ma è sempre meglio di niente.
 
 
Invece, quali sono i miei propositi per il 2025?
A parte continuare ad allenare il fisico e la mente (con il tedesco e altre lingue straniere, ma possibilmente anche con altro), eccoli qui:
1.       Finire la revisione di “Red Desert – Back Home”. Ormai manca poco.
2.       Aggiornare la versione inglese del mio sito con il nuovo design.
3.       Aggiornare “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” con le ultime novità del mercato dell’autoeditoria. L’aggiornamento precedente risale a maggio 2023, quindi è il caso che ci rimetta mano. Si tratta di un lavoretto non molto impegnativo, poiché ho già una lista delle modifiche da fare. Devo solo dedicarci un po’ di tempo.
4.       Passare a un’altra grossa voce di quella famosa lista. Se completerò i punti 1 e 2, sarò infatti costretta a farlo. Ho già una chiara idea di quale sarà, ma preferisco non anticipare nulla.
 
Inoltre, l’anno prossimo dovrei scrivere qualcosa di nuovo o, in alternativa, tradurre in inglese qualcun altro dei miei libri (probabilmente “Per caso”).
La scelta dipenderà da un evento esterno totalmente estraneo alla mia attività editoriale. È un po’ un modo per non dover prendere tale decisione.
Scrivere però non vuol dire pubblicare. Non mi voglio mettere questo tipo di pressione. Se scriverò, sarà un modo per vedere se ho ancora piacere di cimentarmi in qualcosa di più lungo di una serie di articoli, qualunque cosa ne esca fuori. Mi servirà per capire dove indirizzare i miei sforzi futuri e dove non farlo.
 
C’è poi un’altra serie di cose cui vorrei dedicarmi nel 2025, anche se non sono veri e propri propositi.
Come sapete, sono una biologa, ma non esercito più la professione da tanti anni. Il mio interesse per la biologia non è mai scomparso e qua e là ha fatto capolino nei miei libri, sia nei thriller (scienze forensi) che soprattutto nei romanzi di fantascienza.
Mentre scrivevo questi ultimi, mi sono ritrovata ad approfondire l’astrobiologia (cioè quella branca della biologia che studia la comparsa della vita e le possibilità di vita al di fuori della Terra), anche perché uno dei personaggi principali dei miei libri, Anna Persson, è appunto un’astrobiologa/esobiologa (i due termini sono sostanzialmente sinonimi).
Nel 2014 ho anche seguito un MOOC sull’argomento, tenuto dal prof. Charles Cockell del Centro di Astrobiologia del Regno Unito (con sede a Edimburgo). Visto che per Natale ho ricevuto in regalo tra le varie cose due libri di astrobiologia, tra cui quello di Cockell basato sul suo corso universitario, voglio cogliere l’occasione per approfondire la materia in maniera un po’ più articolata.
 
Un’altra cosa che vorrei fare è ascoltare più musica.
Sono sempre stata appassionata di musica. Per un periodo della mia vita, negli anni zero, mi sono anche dedicata al canto. Da qualche anno a questa parte, però, mi limito a metterla in sottofondo mentre faccio altro. La sento, ma non la ascolto. Vorrei riprendere un po’ l’abitudine di ritagliarmi di tanto in tanto del tempo per ascoltare un album dall’inizio alla fine.
 
Infine, voglio prendermi cura non solo della mia salute fisica, ma anche di quella mentale. Non ho più la pazienza né il desiderio di riporre tutte le mie energie in un solo progetto. Ho bisogno di diversificare.
 
Mi sono fatta un nuovo programma su come utilizzare al meglio le giornate lavorative senza stressarmi.
Essere una lavoratrice autonoma significa dover trovare nuovi modi per mantenere una certa disciplina ed è difficile riuscirci quando ci si sente sotto pressione. Il fatto che io mi trovi in questa situazione da ormai vent’anni, in realtà, non rende tutto ciò per niente più semplice, poiché la mente oppone resistenza al protrarsi infinito di determinate routine. Poco importa se all’inizio sembrano funzionare: a un certo punto qualcosa si spezza e bisogna escogitare nuovi metodi per ingannarla ed evitare lo stallo.
Il mio obiettivo è quello di provare a eliminare o almeno mitigare il senso di ansia con cui mi sveglio ogni giorno al pensiero della lista di cose da fare (indipendentemente dal loro numero), che alla fine condiziona la mia produttività e non mi fa vivere con tranquillità la giornata, anche quando ciò dipende solo da impegni su cui ho il controllo.
 
 
Mantenere questa serenità e ridurre al minimo le cause di ansia autoinflitta è essenziale, affinché io sia pronta ad accogliere qualsiasi opportunità interessante mi si dovesse presentare.
 
Non so se scriverò un altro di questi articoli alla fine del 2025, per questo motivo nel titolo ho indicato che si tratta dell’ultima volta. È uno di quegli impegni superflui che mi ritrovo negli ultimi giorni dell’anno, quando ho tante altre cose da fare. Insomma, è un’altra di quelle cause di ansia che non è per niente necessaria. Ma di certo continuerò a raccontarvi in queste pagine ciò che faccio durante tutto l’anno.
Se avete voglia di restare aggiornati, iscrivetevi alle notifiche push del blog!
 
Concludo ringraziandovi ancora una volta di cuore per il vostro sostegno. Spero che il 2025 vi dia tutto quello che desideriate.
 
Come al solito, mi farebbe piacere leggere il vostro bilancio del 2024 e i vostri propositi per questo nuovo anno. Se vi va, lasciate un commento qui o nei vari social network.
 
Buona fine e buon inizio!
 
Le foto sono tutte © Rita Carla Francesca Monticelli, in ordine: 1) io a Norimberga; 2) io al mare nella spiaggia di Fiumesanto (Sassari); 3) Matteo Berrettini e Jannik Sinner durante i quarti di Davis Cup a Malaga; 4) io durante lo stesso evento nel palazzetto; 5) io a Natale.

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