Una delle ultime serie che ho visto è “The Devil’s Hour”. È una produzione originale di Amazon, quindi è in esclusiva su Prime Video. Finora sono disponibili due stagioni, per un totale di 11 puntate, ma è già in produzione una terza.
Si tratta di una serie che viaggia tra il thriller, il dramma e il soprannaturale, ma non nel modo che suggerirebbe il titolo!
Ne sono stata attratta per via del cast (Peter Capaldi e Jessica Raine) e del fatto che è una produzione britannica, ma non ho iniziato subito la visione, poiché la presenza della parola “diavolo” nel titolo mi aveva fatto pensare a un tipo di fantasy mistico/demoniaco.
Invece, non c’entra nulla!
Prima di andare avanti, vi avverto che, pur non raccontando nulla della storia in sé, nelle prossime righe svelerò qualche dettaglio del tema alla sua base.
Se preferite scoprirlo durante la visione (come ho fatto io), fermatevi qui e iniziate subito a guardare la serie. Vi dico solo che questo tema si trova tipicamente nelle storie di fantascienza, sebbene questa non lo sia (ma si rimane comunque nel fantastico).
Se invece siete curiosi, andate avanti. In ogni caso, non vi darò dettagli su come questo tema si incastra nella storia. Tranquilli.
Il titolo deriva dall’orario, le 3:33, chiamato appunto l’ora del diavolo, in cui la protagonista, Lucy Chambers, si sveglia tutte le notti, interrompendo di solito un incubo.
L’elemento fantastico, però, è di ben altra natura: i loop temporali.
Come dicevo, di solito questo tipo di elemento è tipico delle storie di fantascienza che hanno a che fare con la manipolazione del tempo o i viaggi nel tempo. Infatti, di recente mi è capitato di trovarlo nella serie “Progetto Lazarus”, in cui questi loop avevano una spiegazione pseudoscientifica.
In “The Devil’s Hour”, invece, ogni tentativo di spiegazione, pur rientrando nell’ambito del fantastico, riguarda più che altro la sua componente fantasy e soprannaturale.
Poco importa, poiché il tipo di storia che ne viene fuori, in cui alcuni personaggi sanno già cosa avverrà e possono modificare il corso degli eventi e/o in cui ci vengono mostrate linee temporali diverse con gli stessi personaggi che in qualche modo si influenzano, dà vita a una struttura complessa della trama che sfida la capacità di concentrarsi e l’attenzione per i dettagli dello spettatore.
Tutto questo è calato nel contesto di un thriller poliziesco con un possibile serial killer, ma in cui il cattivo non è necessariamente quello che si pensa.
Insomma, “The Devil’s Hour” ha tutti gli elementi in grado di dare vita a una storia intrigante e che ti tiene incollato allo schermo.
E ci riesce alla grande!
Uno dei punti di forza di questa serie è proprio il fatto che trascende i cliché e i luoghi comuni dei generi e li rimescola, portando di continuo lo spettatore a dubitare delle proprie conclusioni e verso sempre nuovi sviluppi, che poi alla fine collimano alla perfezione.
Forse potrebbe scoraggiare lo spettatore che si aspettava qualcosa di più semplice, ma io consiglio di andare avanti senza paura, poiché, anche se all’inizio qualcosa può sfuggire, tutto viene spiegato tra l’ultima puntata della prima stagione e la prima della seconda. Da qui la storia si sposta verso un’altra direzione, mettendo in evidenza il vero cattivo.
Ma, per sapere se i nostri protagonisti riusciranno a individuarlo e fermarlo, dovremo aspettare almeno la terza stagione, in cui, viste le premesse dell’ultima puntata della seconda, la struttura della storia potrebbe subire un ulteriore ampliamento, che però sono certa che siamo pronti ad affrontare.
Non posso davvero entrare nei dettagli, perché gran parte del divertimento è proprio esplorare questa struttura narrativa. C’è comunque da dire che la prima stagione, uscita nel 2022, ha avuto subito un ottimo successo, tanto che ne sono state ordinate altre due. Ciò significa anche queste ultime sono state ideate e scritte come un’entità unica e non un semplice prolungamento l’una dell’altra, il che giova sicuramente alla narrazione e al mantenimento della coerenza narrativa.
Non so se consigliarvi di vedere subito queste due stagioni o di attendere la disponibilità della terza, perché la seconda termina con un discreto cliffhanger, ma allo stesso tempo “The Devil’s Hour” mi è piaciuta così tanto e mi sono divertita talmente a vederla, che non mi dispiace affatto dover attendere per sapere come continuerà.
D’altra parte, l’attesa del piacere è essa stessa piacere, no?