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Resoconto del mio intervento a COM:UNI:CARE Live Conference: promozione sul web per il self-publishing digitale
Di Carla (del 22/10/2013 @ 03:26:17, in Eventi, linkato 7122 volte)

Lo scorso 3 ottobre ho partecipato come relatrice all’evento COM:UNI:CARE Live Conference, organizzato presso l’Università degli Studi di Salerno. Il tema principale dell’evento era proprio la comunicazione svolta tramite i new media e i modi in cui questi ultimi vengono utilizzati in ambiti diversi per far giungere il proprio messaggio a più persone possibili. In questo contesto si è parlato di blog, social media, podcast, diffusione dell’informazione scientifica, di quella relativa ai prodotti tecnologici, della fantascienza e tanto altro. E tra i vari oggetti della comunicazione tramite il web ci sono senza dubbio gli ebook, in particolare quelli dei self-publisher, che trovano in questo mezzo lo strumento principale per la propria promozione.
 
Ciò che ho cercato di fare nel poco tempo a disposizione è stato dare un’idea di ciò che significa essere veramente un self-publisher e di alcuni metodi per utilizzare nella maniera giusta il web per sviluppare il proprio brand come autore, sia prima che dopo la pubblicazione, oltre che fornire un rapido resoconto dei risultati che ci si può aspettare di ottenere.
Non vi ripeto il contenuto del mio intervento, in quanto potete rivederlo nei video sotto riportati. Il primo contiene l’intero intervento, fatto insieme a Omar Serafini, che ha parlato di Fantascientificast e della situazione della fantascienza in Italia. Il secondo è un’intervista registrata dopo l’intervento. Infine propongo un link a una seconda intervista che è apparsa su Ustation.
 
Vorrei solo aggiungere che l’intero evento è stato molto interessante e stimolante sia per i contenuti trattati (vi consiglio di entrare nel canale YouTube di Unisound per guardare tutti gli interventi e in quello di Osservatorio SNIF per le interviste che sono seguite) sia perché mi ha dato la possibilità di conoscere degli entusiasti del web, come lo sono io, persone creative, attive e positive, con le quali sto già creando delle preziose sinergie e presto ne vedrete (e ascolterete) i risultati.
 
In questo articolo, però, vorrei più che altro fare un breve riepilogo dell’argomento di cui ho parlato, che senza dubbio meriterebbe più spazio, e prometto di dargliene un po’ in futuro all’interno di questo blog. Nelle prossime settimane ho intenzione di inaugurare una piccola sezione del mio sito, destinata a crescere, dove raccogliere in maniera sistematica i miei articoli sul self-publishing (non solo quelli pubblicati su questo blog) ed eventuale altro materiale, tra cui questi video e altri che seguiranno.
Ma veniamo a noi.
 
Ho impostato il mio discorso sulla necessità di definire il self-publishing per quello che è: un vero e proprio mestiere, e non solo un hobby, sebbene chiunque sia libero di svolgerlo per così dire a tempo perso. Questa affermazione è importante, in quanto mette in evidenza il fatto che, se si pretende che qualcuno spenda i propri soldi per leggere ciò che scriviamo (per acquistare i nostri prodotti), va da sé che da parte nostra c’è la necessità di fornire ai potenziali lettori dei libri che rispettino degli standard di qualità. Per poterlo fare è necessario avvicinarsi al self-publishing nella maniera più professionale possibile, in altre parole bisogna conoscere e applicare al meglio le regole del mestiere. Non ci si può improvvisare.
In questo contesto quella di diventare un vero self-publisher non è affatto una scorciatoia per la pubblicazione dei propri scritti, bensì una scelta virtuosa, in quanto egli incarna in sé ben tre figure professionali: autore, editore e imprenditore.
Questa definizione non è chiaramente una mia invenzione, ma mi rifaccio a quella di “author, publisher, entrepreneur” suggerita dal guru dei new media Guy Kawasaki. Una visione la sua che sta divenendo sempre più realtà nel self-publishing anglofono, ma che a stento giunge agli autori indipendenti digitali del nostro Paese, che spesso rifiutano l’idea di andare oltre il ruolo di autori, un po’ per mancanza di competenza, ma il più delle volte per la scarsa volontà di acquisirla, finendo però per danneggiare l’immagine dell’intera categoria, laddove la non volontà di imparare a fare gli editori si traduce nel riversarsi sul mercato di prodotti editoriali di mediocre o scarsa qualità.
 
Ma è sul ruolo di imprenditore, inteso come persona che si impegna per vedere il proprio prodotto, che verteva maggiormente il motivo della mia presenza a COM:UNI:CARE, in altre parole su come promuovere il proprio ebook.
A questo proposito, lo scopo del self-publisher è quello di creare e far crescere il proprio brand come autore (author branding). Per farlo, bisogna prima di tutto imparare da chi lo fa già, cioè studiare le tecniche di promozione usate da altri autori, soprattutto quelli che, come me, sono disposti a condividerle. Il più delle volte basta chiedere, poiché la condivisione, la disponibilità e la solidarietà sono i punti cardine dell’essere un self-publisher. In questo senso l’interazione con altri autori indipendenti è cruciale, sia nella realizzazione, pubblicazione che commercializzazione dei propri libri.
I lettori impiegano molto meno tempo a leggere i nostri libri di quanto ne serve a noi per scriverli. Va da sé che i nostri lettori possano essere anche lettori di altri autori. Condividendo la propria base di lettori con altri autori, la si finisce per ampliare, sfruttando quella che è l’arma principale in mano a un self-publisher nella promozione del proprio lavoro: il passaparola.
 
Altri due aspetti fondamentali che devono essere ben chiari al self-publisher imprenditore sono la pre-promozione e la capacità di essere creativi nel cercare e utilizzare nuovi canali, magari insoliti, per arrivare al proprio target di lettori, proprio sfruttando le potenzialità dei new media.
 
La pre-promozione non è altro che una serie di attività svolte sul web atte a creare un crescente seguito di potenziali lettori, prima di pubblicare qualcosa. Possibilmente si dovrebbe iniziare a muoversi in questo senso diversi mesi prima, cioè durante la fase di scrittura del libro. La pre-promozione per un autore deve passare tramite la scrittura online. Esistono tanti modi per essere presenti online con i propri scritti, siano essi articoli o racconti e così via, ma il più alla portata di tutti è senza dubbio il blog. In particolare creare un blog in cui trattare un argomento che poi sarà presente come uno dei temi principali del proprio libro è uno dei modi più efficaci per attirare a sé persone potenzialmente interessate alla lettura di quest’ultimo (il nostro target) e allo stesso tempo mostrare a esse le proprie capacità di autore, la propria autorevolezza e iniziare a crearsi una reputazione, insomma sviluppare il proprio brand.
 
Una volta che il proprio libro è pubblicato e si deve lavorare, non solo per far conoscere se stessi, ma anche per far sapere al mondo della sua esistenza, ecco che la nostra creatività nell’accostarci alla promozione diventa importante. Come ho detto prima, bisogna vedere cosa fanno gli altri autori, soprattutto quelli che hanno ottimi risultati, ma è buona pratica mettere un po’ di nostro in questa fase individuando nuovi strumenti per arrivare ai lettori.
Quali sono questi strumenti?
Non esiste una risposa univoca e nessun libro o articolo può elencarvi dei metodi di sicuro successo che vadano bene anche per voi. Bisogna imparare a individuarli da sé. Il web ce ne offre tantissimi, in genere l’uso dell’uno o dell’altro è legato anche al genere dei nostri libri, ai temi trattati al suo interno e ancora alle nostre competenze, o a quelle che intendiamo acquisire.
 
Come ho fatto all’evento di Salerno, posso solo riportare il mio esempio, nella fattispecie la mia collaborazione col podcast Fantascientificast grazie alla quale, in ultima analisi, sono poi stata invitata a partecipare alla conferenza.
Avendo scritto un libro di fantascienza (si trattava del primo della serie di "Deserto rosso"), mi sono chiesta: dove trovo i miei lettori?
Sono andata a cercare delle realtà sul web indirizzate a questo target e così ho trovato Fantascientificast. Ciò che ho fatto dopo è stato semplicemente propormi (inviare una mail), ne ho ottenuto in primo luogo una citazione durante una puntata, che si è concretizzata nel mio primo approdo in top 100 sul Kindle Store di Amazon. A essa è seguita un’intervista, che poi ha portato a una collaborazione e, in ultima analisi, alla mia presenza a COM:UNI:CARE, con tutto ciò che questa frutterà nel prossimo futuro. Ma soprattutto ho avuto la possibilità di entrare in contatto con persone che condividono la mia stessa passione, cosa che per me è infinitamente più stimolante di tutto il resto, con le quali sono diventata amica. A questo proposito, e qui chiudo questo post, non smetterò mai di ringraziare Omar Serafini (nella foto), per essere stato il primo vero promotore del mio piccolo successo, in tempi non sospetti, e soprattutto per aver trovato in lui un ottimo amico.
 
Il mio intervento insieme a Omar Serafini a COM:UNI:CARE Live Conference.
 
L'intervista dopo l'intervento.
 
Intervista per Ustation.it (perdonate l'orribile smorfia nell'anteprima).