Qualche tempo fa sono stata intervistata sul
Gialloecucina (ma l’intervista è stata pubblicata solo di recente), un blog in cui si parla di libri, soprattutto di gialli, thriller e generi affini, cui si aggiungono i libri di cucina. L’intervista è stata condotta da Miriam Salladini e, nonostante i temi del blog, abbiamo finito per parlare perlopiù dei miei
libri di fantascienza, anche per via della recente uscita di “
Ophir. Codice vivente”, ma in fondo, come amo spesso puntualizzare, i miei libri sono tutti in un modo o nell’altro dei
thriller, sebbene talvolta si svolgano in contesti fantascientifici.
Nonostante le tante interviste che mi sono state fatte, ogni volta salta fuori qualche argomento di cui non avevo mai parlato in passato, se non consideriamo ovviamente ciò che riguarda i nuovi libri. Questa volta, in particolare, mi sono trovata a ripercorrere i miei ricordi e le mie aspirazioni da bambina, perlomeno quelle di cui è rimasta traccia nella mia memoria. Mi è stato chiesto, infatti, che sogni avessi da piccola e se l’idea di diventare una scrittrice ne avesse mai fatto parte.
Ma la domanda più divertente di tutta l’intervista è stata l’ultima, in cui ho dovuto spiegare la mia ricetta preferita. L’unico problema è che io non amo cucinare e cucino pochissimo! Ho comunque provato a rispondere.
Ringrazio ancora Miriam Salladini e Luca Mariani!