Uno degli ultimi film che ho visto al cinema è “Cult Killer” di Jon Keeyes con Antonio Banderas e Alice Eve.
Si tratta di un thriller caratterizzato da cupe atmosfere noir che racconta dell’improbabile alleanza tra un’investigatrice e una serial killer accomunate da un passato di abusi.
Mi è davvero difficile dirvi qualcosa sulla storia senza anticiparvi troppo. Io stessa sono andata al cinema dopo averne letto la breve descrizione e mi è dispiaciuto averlo fatto, perché mi ha tolto la sorpresa relativa a un evento che accade proprio nella prima parte del film.
Vi basti sapere che ha come protagonista Cassie Holt, interpretata da Alice Eve (che probabilmente ricorderete anche in “Star Trek Into Darkness”), un’investigatrice che gestisce insieme a Mikeal Tallini, interpretato da Banderas, un’agenzia che talvolta collabora con la polizia. Tallini l’ha salvata dall’alcolismo cinque anni prima e rappresenta per lei qualcosa di simile a una figura paterna.
Nel film si raccontano in parallelo le indagini sul caso della serial killer e, attraverso una serie di flashback, la storia di Cassie e Tallini, come si sono conosciuti, come si è sviluppata la loro amicizia e il loro rapporto lavorativo, ma anche episodi del passato di abusi subito da lei, che l’aveva portata a un passo dal baratro prima che incontrasse l’investigatore.
Ho amato moltissimo questa scelta, che ci permette di scoprire poco alla volta ciò che è accaduto nel passato e di conseguenza di comprendere meglio ciò che sta accadendo nel presente.
Il tutto ha luogo in un’Irlanda in cui si muovono personaggi malvagi e corrotti, privi di qualsiasi senso morale e di vergogna, fieri della propria malvagità, che una serial killer sta massacrando uno dopo l’altro, per vendicarsi del male indicibile che le hanno procurato.
Nel farlo, però, uccide per errore un innocente.
Ed ecco che nasce, come detto, un’alleanza improbabile tra investigatrice e serial killer contro i veri cattivi di questa storia. È però un’alleanza imperfetta, in quanto macchiata da un errore forse imperdonabile.
Questo film contiene elementi a me molto cari, tra cui un sapiente uso dei flashback e la presenza di personaggi principali con un lato oscuro, alcuni dei quali decidono di abbracciarlo mentre altri riescono a domare il mostro che vive dentro di loro.
Se piacciono anche a voi, vi consiglio di vederlo.