The Scarpetta Factor - Patricia Cornwell
Di Carla (del 30/09/2011 @ 12:55:02, in Lettura, linkato 2723 volte)
Un ritorno dal passato non graditissimo
Dopo aver letto l'ottimo "Libro dei morti" e soprattutto il fantastico "Kay Scarpetta", devo ammettere che questo "The Scarpetta Factor" ("Il fattore Scarpetta" nella versione italiana) mi ha un bel po' deluso. Ci ho visto un eccessivo ritorno ai libri precedenti, ma non in senso positivo. In primo luogo, forse l'elemento che spiazza di più è il riemergere in maniera inattesa dal passato di un personaggio, del quale sinceramente non si sentiva la mancanza. Ero impegnata a cercare di unire tutti i fili di questo complicato caso e sono stata particolarmente contrariata da questa trovata, che non poteva essere in alcun modo prevista. L'autrice di mette davanti un sacco di informazioni, ma poi quelle vitali va a tirarle fuori da 3-4 libri più indietro. Non è una mossa molto "corretta", che sicuramente infastidisce il lettore. Altro aspetto che non ho gradito è il fatto che gran parte di questo romanzo, che è più lungo della media di quelli con Scarpetta (non che questo sia per sé un punto a sfavore, anzi), sia sotto forma di ricordi, riflessioni (elucubrazioni?) o dialoghi lunghi ed estenuanti, mentre l'azione svolta nel tempo della narrazione è ridotta all'osso e a tratti per niente coinvolgente. E così ci ritroviamo di fronte a pagine e pagine di pensieri di Lucy mentre fa atterrare un elicottero e nel frattempo litiga col controllore di volo. Oppure di Marino che rimugina sul passato, mentre si sposta lentamente nella scena. I tempi in questo modo sono così dilatati che ci vuole senza dubbio molto di più a leggere che quanto ci mettono i personaggi per svolgere le azioni descritte. Va bene che la Cornwell ama caratterizzare in maniera approfondita i personaggi e noi tutti l'amiamo per questo, ma qui a tratti è stata un tantinello prolissa! Allo stesso modo parecchio improbabili sono certi dialoghi incrociati, in cui gli interlocutori riescono a parlare per lungo tempo di due cose diverse senza confondersi, tanto più che i personaggi principali passano tranquillamente una notte in bianco e poi sono più attivi di prima. Ammesso e concesso che non sia il lettore a confondersi, quest'ultimo sicuramente si rende conto di quanto nella realtà tutto ciò sia altamente improbabile. Ma chiaramente questo romanzo non è fatto solo di elementi negativi. Se ho messo quattro stelline qualche motivo c'è. Prima di tutto sicuramente per distinguerlo da altri libri, ai quali ne ho dato tre, che sono senza dubbio peggiori. "The Scarpetta Factor" è sicuramente un romanzo ben scritto. La bravura della Cornwell è come sempre indubbia. Districarsi in una trama così complessa, ma soprattutto inventarla, non è affatto facile. Le tecniche narrative di cui parlavo prima, sebbene sotto un certo punto di vista non mi siano tanto piaciute (forse perché un po' troppo abusate), sono sicuramente usate in maniera originale e, se dovessi giudicare il suo lavoro basandomi solo sull'aspetto tecnico, avrebbe sicuramente pieni voti. Come detto, i personaggi sono caratterizzati alla perfezione. E anche qualche trovata della trama non è affatto male. Alla fine l'autrice è riuscita con destrezza a unire i mille fili di questa storia, creando un intreccio complesso. Peccato per il fatto che spesso questi fili fossero troppo sottili e dessero la sensazione di una certa forzatura nel collegare gli uni con gli altri. Un ultimo appunto è sul finale (con questo intendo il penultimo capitolo), che è purtroppo prevedibile e per certi versi molto simile ad altri visti nei libri precedenti della serie: cioè Scarpetta è in pericolo, ma ovviamente qualcuno la salva e tutto accade in tre righe, tanto che (come al solito) sono dovuta tornare indietro, perché mi ero persa cos'era successo. Peccato.
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