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 Tramonto sull'Isola di San Pietro... di Carla
 

"Sei proprio un mistero impenetrabile, piccola Anna." Deserto rosso - Abitanti di Marte

 

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carla (del 16/09/2024 @ 09:30:00, in Varie, linkato 45 volte)
Vi presento la nuova veste grafica del sito di Deserto rosso e il ciclo dell’Aurora.
Anche in questo caso nelle scorse settimane ho guidato i miei follower sui social network in un breve tour tra le sue pagine.
Adesso ne ripropongo qui una piccola panoramica.
 
Dopo aver rinnovato il mio sito principale, infatti, ho iniziato a lavorare a una nuova versione del minisito dedicato alla mia serie di fantascienza.
I contenuti sono più o meno gli stessi, ma ho cambiato il layout, che ora ha un aspetto più ordinato e dinamico, e la navigazione, che consente di trovare in maniera più agevole i contenuti e soprattutto di usare il sito senza problemi anche sui dispositivi mobili.
 
Facendo clic sulle singole immagini si accede al rispettivo post della mia pagina Facebook in cui è possibile visualizzarle alla massima risoluzione.
 
Screenshot della pagina home di desertorosso.net
 
 
Quello che vedete in alto è uno screenshot della parte superiore della pagina HOME.
Nella pagina, scorrendo in basso, è già possibile trovare un’anteprima dei contenuti più importanti: informazioni su tutti i libri, link per l’acquisto e le opinioni dei lettori.
 
Poi potete approfondire entrando in una delle sezioni del menù:
Libri (che include un sottomenù con una pagina per ciascun libro);
Stampa;
Extra;
Oppure facendo clic su vari elementi della pagina.
 
Come al solito, potete accedere al sito da questo link: www.desertorosso.net
 
 
Screenshot della pagina Introduzione di desertorosso.net
 
 
La seconda pagina è quella dell’INTRODUZIONE, di cui vedete la porzione superiore nello screenshot in alto.
 
La pagina include:
1) una breve introduzione su di me;
2) l’introduzione a Deserto rosso (storia, nascita ed evoluzione della serie);
3) l’introduzione a L’isola di Gaia;
4) l’introduzione a Ophir. Codice vivente;
5) l’introduzione a Sirius. In caduta libera;
6) l’introduzione a Nave stellare Aurora.
 
I testi delle introduzioni alle cinque parti del ciclo sono quelli riportati all’inizio dei singoli libri e consentono di farsi un’idea del contenuto, ma anche, in parte, di quello che è successo nei libri precedenti, quindi attenzione a eventuali spoiler!
 
Il link diretto alla pagina è questo:
 
 
Screenshot della prima pagina della sezione Libri di desertorosso.net
 
 
La sezione successiva è quella dedicata ai libri del ciclo.
 
Facendo clic sulla scritta LIBRI sul menù principale, si apre un menù secondario che permette di accedere alle pagine dei singoli volumi:
 
All’interno di ogni pagina troverete:
◾ la copertina del libro,
◾ una breve presentazione,
◾ la descrizione ufficiale (sinossi),
◾ un link per andare a vedere la rassegna stampa,
◾ le informazioni sulle varie edizioni,
◾ e tutti i link per l’acquisto online.
 
Le pagine dei quattro libri della quadrilogia di Deserto rosso includono anche i rispettivi booktrailer e nel caso del primo un lettore audio con la lettura della prima scena.
Sul fondo di ogni pagina è possibile andare direttamente a quella del libro successivo in ordine di pubblicazione senza dover passare dal menù.
 
Lo screenshot è riferito all’ultima parte del ciclo: Nave stellare Aurora.
 
Potete iniziare la navigazione dalla pagina del primo libro di Deserto rosso qui:
 
 
Screenshot della pagina dei Personaggi su desertorosso.net
 
 
La sezione successiva è quella dei PERSONAGGI e include una serie di elenchi divisi per le cinque parti del ciclo.
 
Per evitare anticipazioni sulla trama, solo per “Deserto rosso” riporto accanto ai nomi dei riferimenti relativi a ogni singolo personaggio, mentre per tutte le altre parti del ciclo mi limito ha elencarne i nomi. Anzi, l’elenco relativo a “L’isola di Gaia” non è completo, di proposito, poiché sarebbe di per sé troppo spoilerante!
 
Ho messo a disposizione questi elenchi per semplificare la lettura dei libri, soprattutto quando non tutti erano stati pubblicati e quindi c’era il rischio che i lettori si dimenticassero di qualche personaggio, ma credo che possano essere utili anche adesso per orientarsi tra i tantissimi nomi che si ritrovano davanti nelle pagine dei vari volumi.
 
 
Potete dare un’occhiata alla pagina qui:
 
 
Screenshot della pagina delle Recensioni su desertorosso.net
 
 
Andando avanti nel menù, troviamo la voce RECENSIONI.
 
Negli anni la serie ha ricevuto tantissime recensioni, che indicano ciò che i lettori hanno apprezzato dei singoli libri. Ho pensato di raccoglierne alcune (o alcuni passaggi, nel caso fossero particolarmente lunghe) in questa pagina per consentire a chi vorrebbe leggerli, ma non sa ancora se rientrano nei suoi gusti, di farsi un’idea su cosa aspettarsi.
 
Laddove possibile, ho inserito anche il nome (o nickname) del recensore e il link dove è stata pubblicata la recensione.
 
Le recensioni sono suddivise per libro ed è possibile passare direttamente a quelle di un libro specifico utilizzando i link a inizio pagina, visibili anche nello screenshot.
 
 
La pagina è raggiungibile direttamente a questo link:
 
 
Screenshot della pagina dedicata alla rassegna stampa su desertorosso.net
 
 
Facendo clic sulla voce successiva del menù principale del sito, STAMPA, si arriva alla pagina dedicata alle rassegne stampa dei libri.
 
Al suo interno potete trovare:
- Articoli in evidenza, dove sono elencati il titolo, la testata e il link degli articoli più interessanti che sono stati pubblicati su magazine, web magazine e quotidiani;
- Rassegne stampa suddivise per libro, dove sono raccolti i link alle rassegne stampa complete di ciascun volume, che sono ospitate sul mio blog.
 
Per fare questo screenshot, ho fatto scorrere un po’ in basso la pagina, in modo che scomparisse l’immagine dell’header e potessi mostravi un’area maggiore del testo.
 
Potete consultare l’intera pagina qui:
 
 
Screenshot della pagina dedicata al materiale extra su desertorosso.net
 
 
Arriviamo quindi alla sezione EXTRA.
Qui è raccolto un sacco di materiale di approfondimento sui libri.
 
La sezione include:
◾ la cronologia del ciclo dell’Aurora (sia quella di pubblicazione che quella della storia);
◾ i booktrailer dei 4 volumi di “Deserto rosso”;
◾ i comunicati stampa relativi all’uscita di ogni libro (casomai foste curiosi di leggerli);
◾ il podiobook della scena di apertura del primo libro (la prima scena letta da me);
◾ una raccolta di sfondi da utilizzare su PC, tablet o cellulare;
◾ la bibliografia completa di tutti i libri del ciclo (con tanti spunti di lettura e visione);
◾ la prefazione a “Deserto rosso” di Omar Serafini (fondatore e podcaster di FantascientifiCast.com);
◾ un’intervista ad Anna Persson (sì, a uno dei protagonisti della serie!);
◾ le raccolte di immagini relative ai libri e ai loro lettori ospitate su Pinterest;
◾ un link al gruppo di discussione su Facebook.
 
Per realizzare questo screenshot, ho fatto scorrere un po’ in basso la pagina, in modo che scomparisse l’immagine dell’header e potessi mostravi un’area maggiore del testo.
 
Per visualizzare direttamente la pagina sul materiale extra, seguite questo link:
 
 
Screenshot della pagina con i link ai negozi online dove acquistare i libri su desertorosso.net
 
 
L’ultima pagina è ACQUISTA.
Be’, credo proprio che il titolo sia abbastanza chiaro!
Al suo interno, infatti, sono raccolti tutti i link disponibili per acquistare i singoli libri online.
 
Sono inoltre riportate informazioni per un eventuale acquisto in libreria e anche per i librai che volessero offrire questa opportunità ai propri clienti.
 
A fondo pagina, in tutto il sito, c’è anche un link intitolato “Biblioteche”, che porta alla pagina del mio sito principale in cui spiego ai bibliotecari come ottenere maggiori informazioni sui miei libri e sul loro contenuto.
 
Anche in questo caso per fare lo screenshot ho fatto scorrere un po’ in basso la pagina.
 
Se volete passare direttamente a questa pagina, eccovi il link diretto:
 
 
 
Spero che questo breve tour vi sia piaciuto e spero che vi piacerà ancora di più il sito.
Ancora una volta vi riporto l’URL: www.desertorosso.net
Se vi va, condividetelo con i vostri amici.
 
Buona navigazione!
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Di Carla (del 09/09/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 78 volte)
La trilogia “Deutschland” (le cui tre stagioni si intitolano rispettivamente “Deutschland 83”, “Deutschland 86” e “Deutschland 89”) è una serie Sky Original che racconta la fase finale della DDR, la Germania dell’Est, fino alla caduta del Muro di Berlino.
 
I protagonisti della serie Deutschland
 
Si tratta di una serie spionistica in cui la finzione si va a innestare nella storia vera.
Il protagonista è il giovane Martin Rauch (interpretato dal bravissimo Jonas Nay), diventato, suo malgrado, spia della HVA (un ramo della Stasi) e che nel tempo diventerà molto bravo nel suo lavoro.
Nella prima stagione viene costretto a infiltrarsi nell’Ovest, dove si ritrova coinvolto in una serie di situazioni rocambolesche e tripli giochi carpiati, ma in un modo o nell’altro finisce per cavarsela.
La sua storia continua tre anni dopo in Africa, dove, se possibile, riesce a complicarsi l’esistenza ancora di più.
Quindi arriva il 1989, che segna il capitolo finale del suo paese, che porterà alla riunificazione della Germania. E lui è lì, quando cade il Muro.
 
La ricostruzione storica è molto accurata nelle ambientazioni, nei costumi e persino nelle musiche. La sigla della serie è “Major Tom (Coming Home)” di Peter Schilling, che, se siete abbastanza grandi, riconoscerete subito.
L’argomento può sembrare serio e drammatico, e ovviamente lo è, ma il taglio spesso ironico con cui è stata sviluppata questa serie, a partire dai personaggi fino alle situazioni estreme in cui si vengono a trovare, le conferisce una marcia in più che ti costringe a stare incollato allo schermo, tenendoti in tensione e scaricando tale tensione di tanto in tanto con una bella risata.
Oltre a divertire, la visione di questa serie è anche una buona occasione per rispolverare o imparare qualcosa sulla storia recente, ma anche per riflettere sui parallelismi con il presente, poiché il tempo passa ed eventi sempre diversi hanno luogo, eppure certi meccanismi tendono inesorabilmente a ripetersi.
 
Ho visto questa serie nel corso degli anni e ciò ha fatto sì che qualche dettaglio che collega le stagioni mi sia inevitabilmente sfuggito, anche perché è caratterizzata da numerose storie intrecciate che coinvolgono tanti personaggi diversi (e un sacco di nomi!). Per questo motivo vi consiglio di vederla tutta di seguito.
La trilogia di “Deutschland 83”, “Deutschland 86” e “Deutschland 89” è disponibile on demand su Sky e Now.
 
Buona visione!
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Di Carla (del 04/09/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 142 volte)
Qualche giorno fa ho visto “Trap” al cinema, l’ultimo film di M. Night Shyamalan, con Josh Hartnett nel ruolo del protagonista.
 
Una scena del film Trap (Cooper e la figlia al concerto)
 
Cooper porta la figlia adolescente al concerto di una popstar, Lady Raven (interpretata da Saleka, cantante americana figlia del regista), come tanti altri genitori, ma una volta lì si accorge che c’è qualcosa di strano. Nel luogo del concerto c’è uno spiegamento eccessivo di forze dell’ordine.
Il problema è che Cooper non è un genitore come gli altri: lui è “il macellaio”, un serial killer.
 
La prima ora del film è veramente eccezionale. Anche se il trailer aveva già spoilerato l’elemento alla base della storia (l’identità di Cooper), il modo in cui viene mostrato allo spettatore è magistrale.
Le cose diventano un po’ più difficili nella seconda parte del film, ma nel complesso è un ottimo thriller, che mi ha tenuto incollata allo schermo per tutta la sua durata (complice anche l’assenza di pausa tra il primo e il secondo tempo).
 
Non posso dirvi molto su come si sviluppa la storia, poiché il bello è proprio scoprirlo sul momento, ma posso dirvi cosa mi è piaciuto di più e di meno.
 
Sicuramente l’interpretazione di Josh Hartnett è fantastica. Il modo con cui passa da padre premuroso a mostro con uno sguardo mette i brividi.
Il bello è che, nonostante venga svelata la sua identità di serial killer, agli occhi dello spettatore rimane lui il protagonista, l’eroe della storia (chiaramente un anti-eroe), mentre le forze dell’ordine insieme alla profiler che le guida assumono il ruolo di cattivi. Vogliamo che la scampi, anche perché le sue nefandezze vengono giusto accennate, senza mostrare nulla che ce lo faccia veramente odiare.
Nel complesso la storia è ben raccontata attraverso le immagini, nel modo di incastrare le scene e nelle scelte di inquadratura, il tutto contornato dalla musica di Lady Raven/Saleka.
 
Ci sono però alcune cose che funzionano meno.
 
Tanto per iniziare, la motivazione che spinge la polizia a tentare di individuare un uomo di cui non conoscono il volto a un concerto dove ci sono la bellezza di circa 3000 altri uomini è debole (un pezzo di scontrino). Per cercare di verificare che ognuno di essi potesse essere o meno la persona che cercavano, nella realtà ci sarebbe voluto davvero troppo tempo. Inoltre, c’era il rischio tutt’altro che improbabile che lui non fosse affatto lì (e se fosse stata la madre, o chiunque altro, ad accompagnare la figlia al concerto?).
 
Inoltre, durante lo svolgimento del film ci sono diverse forzature. Per esempio, Cooper riesce troppo facilmente a fare amicizia con persone che lavorano lì e che involontariamente lo aiutano. D’altra parte, però, chi gli dà del filo da torcere, creando un colpo di scena, potrebbe fare qualcosa di più semplice e meno rischioso, ma che non permetterebbe di mantenere altrettanto elevata la tensione del film.
 
Infine, sono rimasta un po’ delusa dal colpo di scena finale. Quando vado a vedere un film di Shyamalan mi aspetto un super colpo di scena nella parte finale che fa macerie di qualsiasi aspettativa precedente. Nel film ci sono diversi colpi di scena interessanti e alla fine c’è un colpo di scena che dovrebbe essere più potente degli altri, ma in realtà non funziona affatto. È troppo spiegato dal personaggio che ne è autore e, onestamente, la spiegazione e le sue conseguenze sono fin troppo tirate per i capelli. E poi ha un che di già visto.
 
A dirla tutta, nella mia mente avevo elaborato una teoria ancora più sconvolgente e ci sono rimasta un po’ male nel constatare che il regista non avesse voluto spingersi così in fondo nel caratterizzare il protagonista. Cooper è il classico serial killer con un’infanzia difficile di cui però non viene detto nulla di veramente specifico e l’assenza di un vero approfondimento del personaggio (il protagonista!), che avrebbe aumentato la quota drammatica della storia, è una mancanza che si fa sentire proprio nelle fasi finali del film.
 
L’unica nota positiva è il finale aperto anche se solo appena accennato, quasi che Shyamalan non abbia voluto prendersi totalmente la responsabilità di lasciare una porticina aperta sulla sorte di un serial killer.
Peccato.
 
Comunque mi sono divertita e mi sento di consigliarvi di andare a vederlo al cinema, proprio per godere del massimo coinvolgimento possibile.
 
Buona visione!
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Di Carla (del 02/09/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 199 volte)
Il film “Lola” (disponibile su RaiPlay) è un mockumentary, cioè un documentario finto, di fantascienza basato sul ritrovamento di un filmato misterioso relativo a un passato alternativo.
 
Le protagoniste di Lola
 
Le protagoniste sono due sorelle, Tomasina e Martha, che nel 1938 ereditano dal padre un’apparecchiatura (chiamata Lola, come la madre) in grado di captare le trasmissioni radio e televisive del futuro. Inizialmente la utilizzano per divertimento, ma poi pensano che possa tornare utile per fornire informazioni alla propria patria dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Il problema è che, così facendo, finiranno per modificare quello stesso futuro con conseguenze catastrofiche.
 
Non vi dico altro. Il film in sé dura molto poco, appena 75 minuti, ma vi assicuro che è una vera chicca, sia come idea che come è stato strutturato.
All’inizio può essere un po’ straniante seguire la storia con tutti questi filmati in bianco e nero, in parte danneggiati, ma poi ci sia abitua. E si rimane affascinati dal modo in cui viene mescolato il girato del film con filmati reali dell’epoca.
 
Non è semplicemente una storia ucronica, poiché a essa si aggiunge l’uso dei paradossi temporali, che di solito vediamo nelle storie in cui si viaggia nel tempo. Qui però a viaggiare non sono le persone, bensì le trasmissioni radiofoniche e televisive.
 
Buona visione!
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Di Carla (del 26/08/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 167 volte)
Then You Run” è una serie Sky Original del 2023 di produzione britannico-tedesca, disponibile al momento in Italia (su Sky e Now) solo in versione originale con i sottotitoli attivabili in italiano o in inglese.
Sembrerebbe una miniserie, poiché ha 8 episodi ed è tratta da un romanzo (“You” di Zoran Drvenkar).
 
Le quattro protagoniste di Then You Run
 
La protagonista, Tara, orfana di madre, a seguito della morte della nonna deve trasferirsi a Rotterdam per vivere col padre. Tre sue amiche e compagne di scuola (sono teenager) partono per fare una breve vacanza nei Paesi Bassi, ospiti a casa sua, ma la situazione rapidamente precipita. Al loro arrivo, Tara non risponde al telefono e, quando finalmente raggiungono la sua villa, fanno una macabra scoperta.
Braccate da una banda di spacciatori, le quattro ragazze sono costrette a fuggire da Rotterdam in Germania e poi in Norvegia.
A peggiorare le cose, durante la loro fuga sono coinvolte nella morte di una persona molto vicina a un serial killer.
 
 
Si tratta di una via di mezzo tra un thriller on the road e una commedia nera.
Le protagoniste si ritrovano nelle situazioni più assurde e, talvolta, veramente ridicole e, mentre i cadaveri si accumulano, ne escono sempre più incattivite e anestetizzate alla violenza.
 
Una volta che si affronta la visione avendo ben chiaro di che tipo di storia si tratta, ci si diverte di fronte ai continui colpi di scena del tutto imprevisti.
L’estremizzazione della violenza, del linguaggio e della cattiveria dei personaggi, tale che bisogna essere almeno un po’ cattivi se non si vuole morire male e che chi uccide gli innocenti può tranquillamente farla franca, ne fanno un’opera decisamente europea e che non avremmo mai potuto trovare tra i prodotti americani.
 
Che dire? Mi sono divertita a guardarla e sono rimasta inchiodata fino all’ultimo minuto davanti allo schermo, poiché non avevo la minima idea di cosa sarebbe accaduto nel minuto successivo.
 
Se vi piace il genere, vi auguro buona visione!
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Di Carla (del 19/08/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 159 volte)
L’ultima vendetta” è un film di Robert Lorenz e con Liam Neeson.
 
I protagonisti del film L'ultima vendetta
 
La storia, ambientata nel 1974 durante i “Troubles” in Irlanda del Nord, è quella di Finbar Murphy, un vedovo che conduce un’esistenza tranquilla in una cittadina costiera, tra il pub, le gare di tiro con l’amico poliziotto (Ciarán Hinds) e le chiacchierate con la vicina di casa.
Ma Finbar è in realtà un killer su commissione che ne ha abbastanza di questo lavoro e vuole andare in pensione. Dovrà però rimandare la sua intenzione a causa dell’arrivo in città di un gruppo di terroristi dell’IRA che si sono appena resi colpevoli di un attentato a Belfast, in cui, per errore, sono morti anche dei bambini.
 
Siamo abituati a vedere Neeson in storie di azione dove c’è di mezzo una vendetta e probabilmente questo è il motivo per cui è stato scelto questo titolo in italiano. L’originale era “In the Land of Saints and Sinners” (nella terra di santi e peccatori), che invece rende molto meglio l’anima drammatica della storia e il desiderio di redenzione di cui è impregnata.
In essa si uniscono, infatti, uno sguardo attento a un periodo storico ben particolare, le ambientazioni suggestive dell’isola di smeraldo e l’elemento di azione e violenza legato al tema del terrorismo e alla figura di vendicatore del protagonista.
Il tutto è così ben misurato, che ne viene fuori un’opera gradevole e per niente scontata nello sviluppo e nella conclusione.
 
Il risultato è poco meno di due ore di ottimo cinema, che passano in un batter d’occhio nel seguire le vicende di una serie di personaggi imperfetti, tutti però ben costruiti e credibili, attraverso una storia che, una volta conclusa, lascia lo spettatore con un dolceamaro senso di soddisfazione.
 
Bello davvero!
Ve lo consiglio.
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Old
Di Carla (del 15/08/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 242 volte)
Old” è un film di M. Night Shyamalan del 2021.
A suo tempo sono andata a vederlo al cinema con poche aspettative. Mi sono semplicemente affidata al regista nella speranza di passare un bel pomeriggio.
La storia racconta di un gruppo di persone che, durante una vacanza, rimangono bloccate in una spiaggia dove invecchiano velocemente (ogni mezz’ora è come un anno di vita).
 
Alcuni dei protagonisti del film si abbracciano sulla spiaggia
 
Devo dire che mi è piaciuto. L’ho trovato estremamente inquietante, ma non mi maniera fastidiosa. Ero più curiosa di sapere come sarebbe andata a finire che preoccupata per la sorte dei personaggi.
 
Il film ha una struttura da horror, con la classica escalation di morti, ma con la differenza sostanziale che non è la paura fine a se stessa (né tanto meno il senso di orrore) lo scopo della storia. La minaccia di invecchiare, e poi morire, è un nemico che agisce in maniera più sottile sulla psicologia già minata da altri problemi (di salute, mentali o familiari) dei personaggi. E poi dietro gli eventi che costituiscono la storia ci sono delle motivazioni che danno luogo al classico colpo di scena finale dei film di Shyamalan.
 
Ammetto che l’ho trovato per certi versi meno potente di quello di altre sue opere, anche perché non sono mai riuscita sospendere del tutto l’incredulità davanti a ciò che stava avvenendo. Però l’aspetto più interessante del film è proprio il modo in cui sono state sviluppate le dinamiche tra i personaggi, che si ritrovano a crescere o a invecchiare in poche ore, e ciò cambia completamente la loro prospettiva rispetto a quelli che consideravano i problemi della loro vita.
 
Bravi gli attori (tra cui Vicky Krieps, già vista nella serie “Das Boot” e nel film “Il filo nascosto”, e una vecchia conoscenza come Rufus Sewell). Molto convincente il trucco dei personaggi adulti che invecchiano, come pure le scelte di casting sui bambini che crescono durante il film. Alcuni dialoghi non sono proprio il massimo, come pure alcune scelte dei personaggi sono un po’ tirate per i capelli, sia in negativo (tipico delle storie horror) che in positivo, ma nel complesso ho passato quasi due ore di puro svago, per cui non posso lamentarmi.
 
Anzi, se vi capita, vi consiglio di fare altrettanto.
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Di Carla (del 12/08/2024 @ 10:30:00, in Cinema, linkato 253 volte)
Uno degli ultimi film che ho visto al cinema è “Cult Killer” di Jon Keeyes con Antonio Banderas e Alice Eve.
Si tratta di un thriller caratterizzato da cupe atmosfere noir che racconta dell’improbabile alleanza tra un’investigatrice e una serial killer accomunate da un passato di abusi.
 
Mi è davvero difficile dirvi qualcosa sulla storia senza anticiparvi troppo. Io stessa sono andata al cinema dopo averne letto la breve descrizione e mi è dispiaciuto averlo fatto, perché mi ha tolto la sorpresa relativa a un evento che accade proprio nella prima parte del film.
 
Alice Eve in Cult Killer
 
Vi basti sapere che ha come protagonista Cassie Holt, interpretata da Alice Eve (che probabilmente ricorderete anche in “Star Trek Into Darkness”), un’investigatrice che gestisce insieme a Mikeal Tallini, interpretato da Banderas, un’agenzia che talvolta collabora con la polizia. Tallini l’ha salvata dall’alcolismo cinque anni prima e rappresenta per lei qualcosa di simile a una figura paterna.
Nel film si raccontano in parallelo le indagini sul caso della serial killer e, attraverso una serie di flashback, la storia di Cassie e Tallini, come si sono conosciuti, come si è sviluppata la loro amicizia e il loro rapporto lavorativo, ma anche episodi del passato di abusi subito da lei, che l’aveva portata a un passo dal baratro prima che incontrasse l’investigatore.
Ho amato moltissimo questa scelta, che ci permette di scoprire poco alla volta ciò che è accaduto nel passato e di conseguenza di comprendere meglio ciò che sta accadendo nel presente.
 
Il tutto ha luogo in un’Irlanda in cui si muovono personaggi malvagi e corrotti, privi di qualsiasi senso morale e di vergogna, fieri della propria malvagità, che una serial killer sta massacrando uno dopo l’altro, per vendicarsi del male indicibile che le hanno procurato.
Nel farlo, però, uccide per errore un innocente.
Ed ecco che nasce, come detto, un’alleanza improbabile tra investigatrice e serial killer contro i veri cattivi di questa storia. È però un’alleanza imperfetta, in quanto macchiata da un errore forse imperdonabile.
 
 
Questo film contiene elementi a me molto cari, tra cui un sapiente uso dei flashback e la presenza di personaggi principali con un lato oscuro, alcuni dei quali decidono di abbracciarlo mentre altri riescono a domare il mostro che vive dentro di loro.
Se piacciono anche a voi, vi consiglio di vederlo.
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Di Carla (del 02/08/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 226 volte)
Riviera” è una serie Sky Original di produzione britannica ideata da Neil Jordan e interpretata da Julia Stiles nel ruolo della protagonista Georgina Clios.
La serie è costituita da tre stagioni (28 puntate in tutto) che sono andate in onda dal 2017 al 2020 ed è ora conclusa.
 
Adoro questa serie, non tanto per la trama, ma piuttosto per l’ambientazione e soprattutto per il personaggio della Stiles: imperturbabile, incasinata, ma sempre col giusto abbinamento di scarpe e accessori, e i capelli in ordine.
 
© 2020 Sky Original - Rupert Graves e Julia Stiles in Riviera
 
Questa terza stagione si stacca delle due precedenti, lasciando indietro i filone narrativo della famiglia Clios. Georgina si riprende il cognome da nubile, Ryland, e inizia una nuova vita, prima come insegnante e poi, insieme al personaggio di Gabriel Hirsch, nel recupero di opere d’arte rubate.
Mentre Georgina e Gabriel (interpretato da Rupert Graves, che probabilmente ricorderete in “Sherlock”) si trovano a Venezia per recuperare un dipinto perduto e qui finiscono invischiati in uno strano intrigo internazionale, che li porterà di nuovo in Costa Azzurra e poi addirittura in Argentina (dove spunta nel ruolo del sindaco di Buenos Aires addirittura l’attore di telenovelas, come “La donna del mistero”, Gabriel Corrado).
 
La storia con due protagonisti, lei quella seria (a tratti gelida) e lui ironico come solo un britannico sa essere, funziona alla grande e ci permette di chiudere un occhio su una trama a tratti stiracchiata, ma di certo più interessante e meglio articolata di quella della seconda stagione.
Ogni puntata è ricca di colpi di scena fino a quella finale, che spariglia ancora di più le carte tra i buoni e i cattivi, anche perché in “Riviera” nessun personaggio appartiene solo a una delle due categorie, e questo è un altro motivo per cui mi sono divertita tanto guardare questa serie.
 
Da vedere.
Se non avete visto le due stagioni precedenti, è il caso di recuperarle, anche per capire il ruolo di alcuni personaggi e ovviamente per comprendere le motivazioni della protagonista.
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Di Carla (del 27/07/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 264 volte)
The Race - Corsa mortale” è una serie britannica Sky Original del 2019.
È ambientata in un futuro distopico, in cui un virus realizzato in laboratorio (non spiego a che scopo, per non spoilerare) ha come effetto collaterale quello di trasformare le persone in creature primitive che temono la luce e si nutrono di altri esseri umani, in pratica una via di mezzo tra vampiri e zombie, che riporta alla mente le creature di “Io sono leggenda” di Richard Matheson e dell’omonimo film.
Visto che non si riesce a contenerli, gli esseri umani si barricano nelle loro case durante le ore notturne (da qui il titolo in lingua originale “Curfew”, coprifuoco).
 
Immagine da The Race - © Sky Original
 
In questo contesto viene organizzata una corsa clandestina, che in una sola notte attraversa da sud a nord tutta l’isola britannica. I vincitori potranno trasferirsi in un’isola incontaminata.
 
Il bello di questa serie non è tanto la storia in sé (che involontariamente ha richiami addirittura col recente passato, visto che si parla di coprifuoco a causa di un virus!), ma i personaggi.
Attraverso flashback sapientemente mescolati agli eventi che si susseguono durante una sola notte, conosciamo a fondo i personaggi e scopriamo da dove proviene il virus e come se ne è perso il controllo. Il tutto è condito di humour nero britannico, un bel po’ di gente che muore male e disavventure varie on the road.
 
Pare che sia finita con un’unica stagione, anche se ci sarebbero i presupposti per andare avanti e magari risolvere il problema del virus.
 
In ogni caso, ve la consiglio. All’inizio può sembrare un po’ strana, ma fidatevi: man mano che imparate a conoscere i personaggi, non può che appassionarvi.
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