Manca poco, meno di due ore, e la missione MAVEN della NASA avrà ufficialmente inizio con il lancio a Cape Canaveral previsto per le 19.28 ora italiana (13.28 ora locale).
MAVEN (immagine accanto: NASA), che sta per
Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN orbiter, è la nuova missione marziana dell’ente spaziale americano dopo
Curiosity, che venne lanciato due anni fa. Il veicolo spaziale raggiungerà il pianeta rosso
in dieci mesi circa ed esattamente il
22 settembre 2014. Non atterrerà ma resterà in
orbita ellittica tra i 150 e i 6000 km dalla superficie del pianeta, con alcuni
ulteriori avvicinamenti fino a 124 km. Il suo compito sarà proprio
studiare l’atmosfera marziana, così com’è adesso, raccogliendo dati che permetteranno di capire
come è stata in passato e perché è cambiata.
Circa 4 miliardi di anni fa, infatti, Marte era un pianeta molto simile alla Terra, con un’atmosfera spessa per permetteva l’esistenza dell’acqua alla stato liquido e, di conseguenza, la vita. Non abbiamo ancora le prove che ci sia stata vita su Marte in passato (o che magari ci sia ancora), ma ormai siamo certi che in un tempo lontano il pianeta rosso non fosse affatto rosso. Aveva oceani, laghi e fiumi, le cui tracce sono tuttora presenti sulla sua superficie desertica.
Che cosa è successo?
Cosa ha trasformato Marte da un pianeta abitabile nel deserto che è adesso?
MAVEN proverà a rispondere a queste domande, cercando di individuare le cause della perdita dell’atmosfera marziana. Per farlo porterà a bordo otto diversi strumenti scientifici con i quali studierà gli strati superiori dell’atmosfera del pianeta e il vento solare. Quest’ultimo è un flusso di particelle cariche provenienti dal sole, che si pensa abbiano strappato via il vapore acqueo e altri composti volatili nell’atmosfera di Marte, riducendola a una pressione pari ad appena l’1% di quella terrestre.
Queste informazioni permetteranno ai ricercatori di comprendere l’abitabilità del pianeta rosso sia nel passato che nel presente, sebbene non potranno fornire prove dell’effettiva esistenza della vita su Marte.
L’orbiter inoltre fungerà da ripetitore per le trasmissioni tra Marte e la Terra, permettendo un maggiore flusso di dati provenienti dai due rover presenti in superficie, Curiosity (lanciato nel 2011) e Opportunity (lanciato nel 2004), che attualmente possono contare su altri due satelliti della NASA: il Mars Odyssey, lanciato nel 2001, e il Mars Reconnaissance Orbiter, lanciato nel 2005.
MAVEN lavorerà in team con Curiosity, che sta già studiando la parte bassa dell’atmosfera marziana grazie alla sua suite di strumenti SAM (Sample Analysis at Mars).
Nell’animazione della NASA sotto riportata è possibile vedere come Marte fosse 4 miliardi di anni fa e come questo si sia trasformato nel tempo.