La lotta contro il mostro
Avevo questo libro da un po’ di tempo, non so neppure come me lo fossi procurato, e ho iniziato a leggerlo perché incuriosita dalla descrizione.
In realtà, e direi anche per fortuna, la storia narrata ha ben poco a che vedere con la quarta di copertina, che descrive solo un dettaglio di una delle storie che si intrecciano in questo bellissimo romanzo, ma soprattutto non fa il minimo accenno all’argomento principale che lo anima: l’alcolismo.
Un medico, un operaio, un sacerdote, la giovane rampolla di una famiglia facoltosa, persone diverse che si incontrano all’interno della storia proprio a causa della loro dipendenza dall’alcol.
L’autore entra nella mente dell’alcolista e riesce a mostrare al lettore quale filo di pensieri spinge il primo a tornare bere, anche dopo essere stato malissimo e aver giurato se stesso che avrebbe smesso, anche se questo significa trascurare le persone che ama e che l’amano, anche se può portarlo a un passo dalla morte, anche se ciò costringe lui e la sua famiglia alla povertà, anche se sa perfettamente il motivo di questa sua malattia, tanto da essere in grado di consigliare altri come lui.
L’alcolismo è il mostro che controlla i protagonisti di questo romanzo, che li accompagna nella loro discesa all’inferno. Alcuni non ce la fanno e vengono sconfitti, soprattutto se non hanno nessuno cui affidarsi. Altri, che hanno la fortuna di poter contare sui propri cari, trovano la forza, o almeno obbligano se stessi a trovarla, per combatterlo, e magari vincerlo.
La meravigliosa prosa di Konsalik scorre tra disperazione, ironia e speranza, tra una lacrima e un sorriso, finché arrivi alla fine con la sensazione di aver ricevuto un dono.