Una decina di giorni fa, esattamente il 5 e il 6 settembre, sono stata ospite di
Sassari Comics and Games 2015. Ho parlato diffusamente di questa manifestazione nel mio articolo apparso su
Destinazione Terra, di cui ero inviata. Lo potete trovare
a questo link.
In questo post vorrei, invece, raccontarvi le mie impressioni personali su questa esperienza.
Si trattava della prima volta che mi capitava di essere ospite di un evento nella mia terra, la Sardegna, e ciò mi ha procurato un’emozione particolare. È stata anche l’occasione di incontrare di persona qualche conoscenza con cui ero entrata in contatto finora solo tramite il web (come Dario Tonani, Flora Staglianò e Dany&Dany), ma anche di fare qualche nuova amicizia con gli altri panelist e le altre persone dello staff di Sassari Cosplay. Non a caso nei giorni successivi il mio account di Facebook è stato tempestato di richieste di amicizia. In pratica, oltre a essere stata un’occasione per parlare dei miei libri di fantascienza e della mia collaborazione con FantaScientifiCast e Destinazione Terra, questo evento mi ha permesso di instaurare nuovi contatti più di qualunque altro in passato.
Tutto ciò mi fa riflettere sul
vero valore di queste partecipazioni. Ci si va ovviamente per promuoversi, tant’è che ho pure venduto alcune copie cartacee dei miei libri, che difficilmente avrei potuto portare con me, se avesse avuto luogo fuori dalla Sardegna. Ma queste poi alla fine sono un modo per
riprendere contatto con il mondo reale del mestiere dello scrittore o del fumettista (o altra figura che lavora nel campo dell’editoria), fatto di persone che sfruttano eventi del genere per confrontarsi tra di loro, conoscere i rispettivi lavori, lasciarsi stimolare dai progetti altrui, creare interazioni e sinergie, in altre parole, uscire dalla solitudine che spesso caratterizza il loro (e il mio) lavoro. E ciò cambia le prospettive, è un modo per
evadere dal proprio mondo creativo e guardarlo con occhio critico, dall’esterno, per valutarlo, creando i presupposti per
nuovi sviluppi e miglioramenti.
E così sono tornata da Sassari con nuove energie da mettere in campo!
A proposito del mio intervento, che tra l’altro ha inaugurato l’area panel, devo dire che mi sono particolarmente divertita. Ho visto l’attenzione e l’interesse del piccolo pubblico che poteva stare all’interno di quella stanza (quasi numeroso, considerando che erano le 11 di sabato mattina). E ho avuto conferma di tale sensazione quando, alla mia richiesta se ci fossero delle domande, si è scatenato un vero e proprio dibattito.
Sebbene abbia cercato di dare ampio spazio anche a “
L’isola di Gaia” e persino al mio prossimo romanzo “
Per caso”, inevitabilmente si è parlato perlopiù della serie di “
Deserto rosso” e di
Marte, sia perché manca davvero poco all’uscita al cinema di “
Sopravvissuto - The Martian” (tratto da un romanzo originariamente pubblicato nel 2012 da Andy Weir come self-publisher) sia perché il tema dell’esplorazione del pianeta rosso è di grandissima attualità in questi anni.
Qualcuno, nientemeno che Giuseppe Lippi, il curatore di Urania (altra persona con cui finora ero entrata in contatto solo su Facebook e Twitter), chiedeva se ci fosse ancora qualcosa da dire a proposito di Marte nell’ambito della fantascienza, visto che è un tema da sempre sfruttatissimo. Personalmente credo che, per quanto un tema sia stato sfruttato, non si possano porre limiti alla fantasia che è sempre comunque in grado di tornare su di esso senza per questo necessariamente ripetersi o annoiare. Ma, al di là di ciò, questa semplice domanda ha provocato la reazione di un’altra persona del pubblico, un altro appassionato di Marte sia nella fantascienza che nella scienza (come me), che ha voluto sottolineare come solo adesso, grazie alle scoperte che vengono fatte quasi ogni settimana dai rover e dalle sonde della NASA e dell’ESA, stiamo imparando davvero a conoscere questo pianeta e ciò può spingerci ad ambientarvi storie completamente nuove, che fino anche a solo a qualche anno fa non potevano essere neppure concepite, mettendo ancora una volta in atto quel meccanismo con cui scienza e fantascienza interagiscono e si influenzano a vicenda.
Ciò accade anche nei miei libri. In “Deserto rosso” ho inserito come elementi integranti della trama molte conoscenze da me acquisite nei mesi e negli anni precedenti e adesso che sto iniziando a lavorare a “
Ophir”, che in parte ha ancora Marte come teatro degli eventi, mi ritrovo a fare lo stesso. Di continuo prendo
nota di quanto leggo negli articoli scientifici relativi alle ultime scoperte
con l’intenzione di sfruttarle all’interno della storia, tanto che posso già dire che la presenza di acqua liquida perché ricca di sali sulla superficie di Marte (teorizzata in base ai rilevamenti del rover Curiosity) e l’osservazione di aurore verdi e blu in alcune regioni del pianeta (rilevate dalla sonda MAVEN) saranno incluse in questo romanzo, proprio perché mi hanno suggerito alcuni percorsi della trama. Probabilmente non saranno le uniche.
Una volta terminato il mio panel è iniziato il mio lavoro di inviata, nelle cui vesti ho cercato di seguire buona parte degli altri interventi e il resto della manifestazione che si è svolta nella piazza d’Italia. È stata un’esperienza diversa dal solito, perché mi sono ritrovata ad assistere agli altri panel cercando di fissare nella mente gli aspetti che mi avevano colpito di più (per fortuna, ho una buona memoria) e che pensavo potessero fare altrettanto con i lettori del blog di Destinazione Terra.
In particolare ho trovato molto interessante
il panel di Dany&Dany (insieme a me nella seconda foto) in cui mostravano il percorso di creazione delle loro illustrazioni per i romanzi di Andrea Atzori della trilogia young adult “
Iskìda della terra di Nurak”. Ammetto che l’ambientazione nuragica ha risvegliato il mio orgoglio sardo e ha contribuito ad accrescere il mio interesse, ma al di là di questo mi sono ritrovata per qualche momento
a fantasticare di riprendere in mano la matita e la mia vecchia passione per la creazione grafica ormai relegata soltanto alle copertine dei miei libri.
Bello anche il panel di Massimo Dall’Oglio (casualmente, un altro sardo) che spiegava la narrativa del fumetto e tutti quei meccanismi che agiscono inconsciamente nella mente del fruitore del fumetto nei pochi secondi che dedica a ogni immagine.
A essere stimolata, nel panel su
Mondo9 con Tonani, Lippi e Brambilla, è stata la mia esperienza degli ultimi anni nell’ambito dell’
editoria. Hanno parlato forse più di aspetti tecnici che di ciò che il lettore avrebbe dovuto attendersi dal libro che stavano presentando. Vorrà dire che prima o poi mi toccherà leggerlo, per scoprirlo da me.
Anche se non amo particolarmente il fantasy, mi ha poi incuriosito il modo in cui è stata orchestrata la presentazione di Stefano Dicati del suo “Il principe dell’abisso” con la collaborazione di due inviati di ExPlay, la crociera a tema comics, games e cosplay che dopo il successo di quest’anno si ripeterà nel 2016.
Infine è stata molto simpatica la conversazione di Emanuele Manco e Gianluigi Gatti (e due persone del pubblico) sull’invasione del cinema da parte dei fumetti, con i vari supereroi di Marvel e DC.
E poi c’è stata la gara dei cosplayer in piazza. Non l’ho seguita tutta, ma, come potete vedere dalle ultime due foto di questo articolo, ho fatto qualche incontro interessante!
Questo e tanto altro è anche testimoniato dalle foto che potete trovare in un album sulla mia pagina Facebook (
a questo link).
In chiusura posso solo dire che è stata
davvero una bella festa, in tutti i sensi, e voglio
ringraziare pubblicamente Antonio Mercurio (nella prima foto) per avermi invitata, ma anche Vincenzo Pilo, Roberta Giai, Eleonora Mercurio e tutte le altre persone dell’associazione
Sassari Cosplay coinvolte in questa manifestazione che mi ha lasciato con tanti bei ricordi e tanta voglia di tornare al lavoro sui miei libri.