Incastrato tra Regent’s Park, a nord, e la famosa Oxford Street, a sud, si trova il
quartiere di Marylebone nel centro di Londra, all’interno della City of Westminster. Si tratta di una
zona perlopiù residenziale, sebbene vi siano situati alcuni edifici di carattere diplomatico (consolati). Nel tempo ha ospitato
diversi personaggi famosi, quali John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr,
l’autore H.G. Wells (nella foto la targa che indica quella che fu la sua abitazione), Jimi Hendrix, Madonna (al tempo del matrimonio con Guy Ritchie) e tanti altri, ma forse
il suo abitante più illustre, benché soltanto nella finzione,
è stato e sarà sempre Sherlock Holmes.
In questo quartiere, infatti, si trova l’indirizzo 221B Baker Street, che Arthur Conan Doyle indicò come residenza del protagonista dei suoi gialli (la statua della foto però è situata di fronte alla stazione di Baker Street).
Ovviamente la casa di Holmes non è mai esistita, addirittura al tempo della pubblicazione dei romanzi
Baker Street non raggiungeva neppure quella numerazione, adesso però la stessa via ospita il
Sherlock Holmes Museum. Non si trova esattamente al numero 221B (è situato tra il 237 e il 241), ma dal 1990 dopo una lunga disputa il museo ha ottenuto che diventasse il suo indirizzo ufficiale, nonostante ciò alterasse la numerazione della via.
Volendo in parte omaggiare il personaggio creato da Conan Doyle, in una traversa di Baker Street, chiamata York Street, ho inserito l’abitazione (ugualmente immaginaria) del detective Eric Shaw.
Il secondo motivo di questa mia scelta è che conosco molto bene Marylebone, poiché tutte le volte che vado a Londra prendo una camera in un hotel in Gloucester Place, chiamato
Hotel 82.
Oltre a essere un hotel carino e a non costare tanto, pur trattandosi di un quattro stelle (e chi è andato almeno una volta nella capitale britannica sa quanto sia importante la categoria dell’hotel scelto, per non avere brutte sorprese in fatto di pulizia!), ha la peculiarità di trovarsi a cinque minuti di cammino dalla fermata della navetta EasyBus per l’aeroporto di Stansted e allo stesso tempo in una zona, Marylebone appunto, da cui a piedi, se non si ha timore di camminare un po’, si può in pratica visitare tutto il centro di Londra.
Infatti, spostandosi verso sud, lungo
Gloucester Place (che poi continua in Portman Street) o la parallela
Baker Street si arriva alla
famosa via dei negozi, Oxford Street, direttamente accanto ai
magazzini Selfridges.
Da lì, spostandosi verso ovest, si arriva in breve tempo al margine di Marylebone, segnato da Marble Arch, da cui inizia l’enorme Hyde Park. Se invece si va verso est, si raggiunge Oxford Circus, si imbocca Regent’s Street e in men che non si dica si arriva a Piccadilly Circus.
Ma torniamo nel cuore di Marylebone, dove è situata l’abitazione anche di un altro personaggio della
trilogia del detective Shaw, vale a dire
quella di Adele Pennington, esattamente in Dorset Street. Questa via è anch’essa una traversa di Gloucester Place e Baker Street, e per un tratto si estende parallela a York Street (con un’altra via intermedia tra le due). Insomma, i due personaggi abitano davvero a breve distanza l’uno dall’altro.
Un caso? Chi ha letto i libri conosce la risposta a questa domanda.
Ho scelto queste due vie in particolare, perché mi è capitato di percorrerle spesso e i loro nomi mi sono rimasti impressi. E mi sembravano dei luoghi carini dove far abitare i miei personaggi.
Si tratta in realtà di una zona residenziale tutt’altro che a buon mercato e, infatti, la mia collega scrittrice (e amica)
Stefania Mattana, che a Londra ci vive, dopo aver letto “
Il mentore” commentò che
Eric e Adele dovevano essere ricchi per abitare lì!
Be’, effettivamente dal libro poi emerge che Adele se la passa abbastanza bene e, leggendo che Eric, oltre ad avere quella casa, una bella macchina, un cottage in campagna, paga anche gli alimenti del figlio Brian (avuto con la ex-moglie Crystal), si deduce che pure lui qualche soldo da parte deve averlo.
Ma, d’altronde, essendo dei personaggi di fantasia, perché non farli vivere in un bel posto?
Inoltre, quelle stesse vie sono teatro, sempre ne “
Il mentore”, della
parte iniziale di un inseguimento in auto, che però termina fuori del quartiere.
Io ci sono stata due volte, a distanza di oltre vent’anni l’una dall’altra, e la seconda l’ho trovato completamente diverso rispetto alla prima, ma sempre divertentissimo (nella foto sono insieme al Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Jr, be’, ovviamente si tratta della sua copia in cera).
L’ingresso purtroppo è molto caro, ma come per tutti i luoghi di interesse turistico a Londra esiste un modo per visitarlo spendendo fino alla metà, vale a dire sul sito ufficiale del museo, dove è possibile acquistare biglietti scontati soprattutto in determinati periodi dell’anno. Per esempio, l’ultima volta che ci sono stata, ho speso appena 15 sterline per l’ingresso nell’ultima ora di apertura in un giorno specifico.
In fondo, un’ora è assolutamente sufficiente per vederlo tutto, fare delle bellissime foto e non farsi tentare dall’acquisto di troppi souvenir!