La trasmissione su Fox Italia di questa serie canadese venne anticipata da una grande pubblicità che puntava sul fatto che si trattasse di una prima mondiale. “
The Listener” in realtà venne trasmesso in Italia e in altri paesi qualche giorno dopo la sua prima canadese (3 marzo 2009), ma alcuni mesi prima di quella statunitense.
Non so come, visto che in generale non vado matta per le serie che abbiano a che fare con il paranormale, ma mi ritrovai comunque a guardarla dalla prima puntata fino all’ultima nel 2014.
La serie aveva come protagonista
un paramedico, Toby Logan (interpretato da
Craig Olejnik),
dotato di capacità telepatiche. Toby riusciva a leggere il pensiero, che si trattasse di suoni, immagini o parole, e a causa di questo talento si ritrovava coinvolto, suo malgrado, nella risoluzione di
casi di omicidio.
La prima stagione lo vedeva
interagire con una detective, Charlie Marks (interpretata da
Lisa Marcos; la prima a sinistra nell’ultima foto), ma ciò avveniva in maniera quasi fortuita, poiché Toby durante il suo servizio in ambulanza si trovava spesso a intervenire dove era avvenuto un crimine e a leggere la mente delle vittime, prima che morissero, o di altre persone coinvolte. Parallelamente ai singoli casi c’era una
sottotrama relativa al passato di Toby e all’origine di questa sua capacità.
Devo dire che la serie non era eccezionale, ma si lasciava guardare con piacere, complice
l’ambientazione di Toronto, sicuramente meno inflazionata di altre, e la presenza di
un buon cast di attori poco conosciuti.
Il fatto di essere una serie canadese la rendeva distintamente diversa da quelle americane nel modo in cui venivano trattati alcuni temi, presentando meno cliché e più elementi originali. L’aspetto drammatico era poi stemperato dalla presenza di
un personaggio ironico: Osman Bey (interpretato da
Ennis Esmer), detto Oz, vale a dire il collega di Toby. La sottotrama, infine, era intrigante e spingeva alla visione della puntata successiva.
Dopo la prima stagione (vedi il cast nella foto accanto) la serie subì una rivoluzione, poiché
vennero sostituiti gli sceneggiatori e il suo stesso creatore, Michael Amo, smise di lavorarci.
Invece di trovarsi lui per caso coinvolto nei crimini,
Toby veniva ogni volta chiamato da una sergente della IIB (una speciale unità investigativa),
Michelle McClunsky (interpretata da
Lauren Lee Smith, che avevo già visto nella stagione nove di “
CSI” e successivamente ha avuto un ruolo importante nella miniserie di fantascienza “
Ascension”), tanto che a partire dalla terza smise di fare il paramedico e iniziò a
lavorare nel team come consulente. Solo in pochi (anche se il loro numero tendeva ad aumentare) sapevano di questa sua capacità e
ufficialmente era considerato un esperto delle microespressioni facciali in grado di capire se una persona fosse sincera o meno.
A causa di ciò la sottotrama sparì completamente lasciando spazio a un andamento episodico della serie che diventò quasi di natura procedurale. “The Listener” perse in originalità, ma acquistò in ritmo e azione. L’intenzione era probabilmente quella di attirare un pubblico più ampio e parve funzionare, poiché si andò avanti fino alla sua conclusione programmata con la quinta stagione.
Negli USA la serie non andò particolarmente bene, mentre in Italia è stata addirittura la seconda serie più guardata di sempre di Fox.