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 Lago di Ledro... di Carla
 

“Omettere di dire la verità è come mentire.”
Sindrome

 

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Carla (del 08/10/2020 @ 09:30:00, in Eventi, linkato 1385 volte)
Quest’anno purtroppo, a causa della pandemia, non andrò a Varese, in quanto il mio “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali” per gli studenti dell’Università degli Studi dell’Insubria (corso di laurea in Scienze della Comunicazione e corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione) verrà svolto a distanza.
Sempre a distanza avverrà la mia partecipazione a una delle conferenze del ciclo Scienza & Fantascienza 2020 - Non solo virus. I nemici invisibili, ma, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, ciò significa che quest’ultima potrete seguirla anche voi online!
Vediamo come.
 
Fai clic per scaricare la locandina completa
 
La conferenza ha come titolo “Portatori di morte... ma anche no: i virus e la vita sulla Terra e oltre la Terra” e si terrà mercoledì 14 ottobre dalle 14.30 alle 18.30. La partecipazione online è aperta a tutti (per un massimo di 250 partecipanti virtuali in contemporanea) tramite Microsoft Teams (cui è possibile iscriversi gratuitamente). Il link per la partecipazione è riportato sulla sezione Eventi del sito dell’ateneo. Oppure, se state leggendo questo articolo quando l'evento sta per iniziare, potete accedervi direttamente a questo link.
I relatori includono Sebastiano Fusco (critico di fantascienza), Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”), Silvia Corbetta (Sergio Bonelli Editore, disegnatrice di “Nathan Never”), Rita Carla Francesca Monticelli (biologa e scrittrice di fantascienza), cioè io, e Alberto Vianelli (biologo, Università degli Studi dell’Insubria). E parleremo dei virus nella fantascienza e nella scienza e di come non sempre, in entrambi i casi, abbiano un impatto negativo.
L’evento è organizzato e moderato dal prof. Paolo Musso.
 
Vi avverto che il mio intervento conterrà spoiler su “Deserto rosso”!
A proposito, sappiate che l’ebook è tra le offerte stagionali di Amazon a soli 2 euro fino al 20 ottobre. Nel caso non l’abbiate ancora letto, potete approfittarne, ma in tal caso vi sconsiglio di guardare il mio intervento alla conferenza.
 
Invece, dal 12 al 23 ottobre terrò le lezioni del “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali”. Purtroppo, visto che avverrà online, la partecipazione è limitata unicamente agli studenti iscritti. Giorni e orari sono riportati anche nella sezione Eventi del mio sito.
Speriamo che l’anno prossimo si possa tornare in aula e quindi aprire di nuovo le lezioni anche a partecipanti esterni.
 
Per fortuna, chi è interessato ad accedere ai contenuti del laboratorio può farlo indipendentemente dalla partecipazione in tempo reale. Infatti, dallo scorso maggio è disponibile il libro “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore”, che è appunto basato sul laboratorio stesso, ma ne affronta gli argomenti in maniera molto più approfondita.
Sul minisito dedicato al libro è possibile trovare maggiori informazioni e leggerne una corposa anteprima: www.anakina.net/selfpublishinglab
 
Oltre alla conferenza del 14 ottobre, Scienza & Fantascienza 2020 ne comprende altre tre, che si terranno rispettivamente il 29 ottobre, l’11 e il 25 novembre. Per maggiori informazioni qui potete scaricare la locandina dell’intero ciclo di conferenze.
 
Di Carla (del 26/11/2020 @ 10:30:00, in Eventi, linkato 2199 volte)
Anche in questo strano 2020 sono riuscita a tenere il “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali” per gli studenti di Scienze della Comunicazione e Scienze e Tecniche della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria e a partecipare come relatrice a una delle conferenze del ciclo “Scienza e Fantascienza” organizzate dallo stesso ateneo, solo che questa volta l’ho fatto a distanza, stando a casa mia davanti allo schermo del mio computer. È stato un modo diverso dal solito di affrontare questi due impegni, che ha avuto sia i suoi lati positivi che quelli negativi.
 
 
Per quanto riguarda il laboratorio (da cui è tratto il mio libro “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore”), il fatto che non ho dovuto andare a Varese mi ha permesso di spalmarlo in un arco di tempo più ampio. Abbiamo fatto due lezioni alla settimana tra il 12 e il 23 ottobre: due lunedì e due venerdì. Ciò ha consentito anche agli studenti di avere più tempo per assimilare i concetti e preparare il progetto di simulazione di pubblicazione.
Un altro vantaggio non da poco è il fatto che dover partecipare da casa ha reso la partecipazione in sé più agevole. Nel mio caso si è trattato di evitare di viaggiare da Cagliari e le spese correlate alla mia permanenza a Varese. Nel caso degli studenti ha permesso a più di loro di partecipare, poiché anche loro, nel loro piccolo, non muovendosi più per andare da casa all’ateneo, da una sede all’altra e da un’aula all’altra, si sono ritrovati con più tempo a disposizione. E infatti quest’anno ho avuto ben 24 studenti che hanno portato proficuamente a termine il laboratorio.
 
D’altra parte, lo svantaggio principale è stata la mancanza dell’interazione dal vivo, di persona. Durante tutta la lezione, sia io che loro ci trovavamo davanti a uno schermo. Io parlavo e non potevo né vederli né sentirli, tranne quando avevano una domanda da pormi o io chiedevo loro qualcosa. Il silenzio è la cosa peggiore, ma anche il guardare uno schermo con delle icone e dei nomi dà solo minimamente l’idea di avere qualcuno dall’altra parte che ti vede e ti sente.
Mi è mancato poter vedere nei loro volti come recepivano le cose di cui parlavo e rendermi conto se era necessario ripetere qualche concetto. Mi è mancato sentire le loro esclamazioni, i commenti a caldo e anche le risate, sia durante le mie lezioni frontali che nell’esposizione dei progetti degli studenti, tutte cose che rendono il fare lezione di persona un’esperienza umana stimolante e soddisfacente.
Inoltre, pur essendo vero che dover lavorare da casa è comodo e mi ha fatto risparmiare, mi è mancato il trascorrere una settimana a Varese, la città, gli amici che mi sono fatta in questi anni (incluso uno felino), respirare l’aria dell’ambiente universitario, persino la mensa del campus e il ristorante dove si finiva sempre per cenare. Sono tutte cose che mi danno un grande senso di soddisfazione, ma anche di realizzazione professionale, e a cui quest’anno ho dovuto fare a meno.
 
 
Nonostante tutto questo, sono molto soddisfatta di come è andato il laboratorio. Anche quest’anno gli studenti hanno mostrato partecipazione e interesse, per quanto possibile apprezzarle a distanza. E hanno proposto dei progetti di pubblicazione tra i più vari. Ancora una volta svariando tra vari generi letterari.
Nella seconda e nella terza foto di questo articolo potete vederne due, un saggio e un romanzo. Si tratta di schermate (opportunamente pixellate per motivi di privacy) che ho salvato in diretta durante la lezione. Se ci cliccate sopra, potete vederle ingrandite.
Nell’angolino in basso a destra potete anche notare che ci sono io, col mio sfondo fantascientico!
 
 
E poi c’è stata la conferenza, che si è tenuta nel pomeriggio del 14 ottobre, nell’ambito del ciclo “Scienza & Fantascienza 2020 – Non solo virus. I nemici invisibili” e intitolata “Portatori di morte... ma anche no: i virus e la vita sulla Terra e oltre la Terra”. L’argomento è quello del ruolo sia negativo che positivo dei virus nella scienza reale e nella fantascienza.
I relatori dell’evento, organizzato e moderato da Paolo Musso, sono stati: Sebastiano Fusco (critico di fantascienza), Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”), Silvia Corbetta (Sergio Bonelli Editore, disegnatrice di “Nathan Never”), Rita Carla Francesca Monticelli (biologa e scrittrice di fantascienza), cioè io, e Alberto Vianelli (biologo, Università degli Studi dell’Insubria).
 
Non entro nel dettaglio di quello di cui abbiamo parlato, poiché potete vedere la registrazione dell’intera conferenza nel video sotto (la prima foto di questo articolo proviene proprio da quel video, dove potete ammirare, per l’occasione, anche il mio sfondo marziano; insieme a me ci sono Paolo Musso, Alberto Vianelli e Sebastiano Fusco). Il mio intervento inizia a 1:19:33 (attenzione: ci sono pesanti spoiler su “Deserto rosso”!), ma vi consiglio di ascoltare sia i due precedenti, di Sebastiano Fusco e di Antonio Serra, con Silvia Corbetta che disegna, che quello successivo di Alberto Vianelli, che personalmente, da biologa, ho trovato molto interessante.
Voglio però dire che, per quanto riguarda questo tipo di evento, la partecipazione a distanza ha avuto qualche vantaggio inaspettato. Anche se non eravamo tutti seduti l’uno accanto all’altro, almeno per quanto mi riguarda, ho avuto l’impressione in certi momenti che fossimo davvero uno di fronte all’altro, magari intorno a un tavolo. Non vedevo il pubblico, se non sotto forma di un elenco di centinaia di nomi, quindi sembrava quasi che stessimo facendo una lunga e interessante chiacchierata tra amici, nonostante la distanza che ci separava.
 
 
 
Insomma, tutto sommato è stata una bella sensazione e un’esperienza senza dubbio positiva.
Spero però che in futuro si possa tornare di nuovo a stare tutti nella stessa stanza, per raccogliere in tempo reale le reazioni del pubblico, gli sguardi, i sorrisi, le teste che annuiscono e, diciamocelo, anche gli applausi.
 
Di Carla (del 05/03/2021 @ 09:30:00, in Eventi, linkato 2842 volte)
Non sapete cosa fare domani pomeriggio?
Ho un suggerimento!
 
A partire dalle ore 15 visitate la pagina Facebook o il profilo Instagram della Biblioteca di Vernate per assistere all’evento online “Due chiacchiere con l’autore” e passare un’ora insieme a me e alla gentilissima bibliotecaria Laura.
Parleremo dei miei libri, ovviamente, concentrandoci in particolare sul tema della donna nella società, in occasione dell’imminente Festa Internazionale della Donna (8 marzo).
 
 
Ecco dove potrete assistere all’evento.
 
Pagina Facebook della Biblioteca di Vernate: https://www.facebook.com/bibliotecadivernate
 
Profilo Instagram della Biblioteca di Vernate: https://www.instagram.com/bibliotecadivernate
 
Il mio profilo Instagram: https://www.instagram.com/ladyanakina
 
 
Facendo clic sull’immagine potete anche visitare la pagina dell’evento su Facebook oppure a questo link potete accedere al post della biblioteca dove è possibile attivare un promemoria.
 
 
Se non potete assistere dal vivo, nessun problema.
L’evento verrà registrato e reso disponibile su entrambi i social network. Inoltre, pubblicherò qui sul blog un ulteriore articolo con il video della registrazione.
 
Per ora è tutto.
Ci vediamo domani!
 
Di Carla (del 06/03/2021 @ 18:00:00, in Eventi, linkato 3442 volte)

Se vi siete persi l’evento in diretta, eccovi la registrazione su Facebook e su Instagram dell’intervista fattami da Laura Bonazzoli, bibliotecaria della Biblioteca di Vernate, in occasione dell’imminente Festa Internazionale della Donna.

Parliamo di me e dei miei libri, ma anche di passioni e di come trasformarle in un lavoro.
Non vi anticipo nulla, per evitare inutili ripetizioni.
 
Qui sotto trovate i video rispettivamente di Instagram e Facebook.
Quello di Instagram ha una qualità audio-video migliore, ma purtroppo le immagini sono a specchio. Scegliete voi quale preferite vedere.
 
 
 
Se avete qualche commento, scrivetelo qui oppure direttamente nei rispettivi social network.
 
Visto che ci siete, vi invito a seguire la Biblioteca di Vernate su Facebook (https://www.facebook.com/bibliotecadivernate/) e su Instagram (https://www.instagram.com/bibliotecadivernate/).
 
E magari, se non lo state già facendo, seguite anche me su Instagram: https://www.instagram.com/ladyanakina/
 
Di Carla (del 22/10/2022 @ 09:30:00, in Eventi, linkato 2139 volte)
Inizia martedì 25 ottobre la decima edizione del ciclo di conferenze “Scienza & Fantascienza” organizzate dall’Università degli Studi dell’Insubria a Varese. L’argomento di quest’anno è “Oltre l’infinito” e verrà discusso durante quattro incontri che si terranno da qui alla fine di novembre.
 
Logo dell'evento
 
Il primo di questi si svolgerà martedì a partire dalle 14.30 nell’aula 7 MTG dell’ateneo, in via Monte Generoso 71, a Varese, e avrà come titolo “Un’infinita avventura: dieci anni di Scienza & Fantascienza all’Insubria”. Come potete intuire, si tratta di una celebrazione di questo speciale anniversario e vedrà la presenza di numerosi relatori che hanno partecipavo agli incontri nelle varie edizioni.
E tra questi ci sarò anch’io!
 
Ognuno di noi dirà la sua sulla propria esperienza di partecipazione a questo ciclo di conferenze nell’ambito di alcuni brevi interventi, anche perché l’intero evento durerà circa due ore.
Siccome non sono riuscita a far coincidere la mia breve permanenza a Varese (durante la quale ho tenuto il “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali”) con questa conferenza, la mia partecipazione sarà a distanza.
 
Anche per il pubblico ci sarà la possibilità di scegliere se recarsi di persona in ateneo o collegarsi tramite Teams a questo link.
Attenzione, perché c’è sempre un limite di quante persone possono connettersi in contemporanea, quindi suggerisco di farlo con un po’ di anticipo.
Comunque, per quelli che non riusciranno ad assistere in diretta, verrà resa disponibile successivamente una registrazione.
 
Oltre a me, che partecipo in qualità di autrice di fantascienza, all’evento moderato come di consueto dal professor Paolo Musso (Università dell’Insubria, docente di Scienza e fantascienza) interverranno Giulio Facchetti (Università dell’Insubria, Presidente di Scienze della Comunicazione), Paolo Luca Bernardini (Università dell’Insubria, ex Direttore del DiSUIT), Nicoletta Sabadini (Università dell’Insubria, Direttrice del DiSUIT), Rosanna Pozzi (Liceo Scientifico “Tosi”, Busto Arsizio, docente di Letteratura italiana), Gianfranco Lucchi (amministratore del sito di fantascienza UraniaMania), Tea C. Blanc (giornalista e blogger di fantascienza) e Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”).
 
Trovate ulteriori informazioni in questo articolo sul sito dell’ateneo:
 
A questo link, invece, potete scaricare la locandina con le informazioni su tutti gli incontri del ciclo di conferenze.
 
Ci vediamo martedì!
 
Di Carla (del 07/11/2022 @ 09:30:00, in Eventi, linkato 2535 volte)

Dopo ben tre anni di assenza a causa della pandemia, all’inizio di ottobre sono finalmente tornata a Varese per tenere il mio “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali” all’Università degli Studi dell’Insubria.
È stato bello frequentare di nuovo il campus e ritrovarmi in aula con gli studenti. Infatti, anche se insegnare a distanza presenta evidenti vantaggi per chi come me vive così lontano dal luogo in cui insegna, primo fra tutti di natura economica, poter interagire di persona rende l’esperienza molto più gratificante, sia per il docente che per gli studenti. Vedere nei loro sguardi la comprensione o il dubbio ti fa capire immediatamente se ciò che stai comunicando viene recepito nel modo corretto. Inoltre, gli stessi studenti sono più portati a fare domande e a interagire, poiché ogni loro intervento è semplificato dall’uso di un gesto o di un’espressione del viso che purtroppo a distanza non è visibile.
A rendere il tutto più piacevole è stato il bel tempo che mi ha accolto a Varese, il che ha ridotto il classico trauma del passaggio dal costume da bagno al cappotto che ogni volta caratterizza queste mie visite autunnali nella città lombarda.
 
Quest’anno, inoltre, il laboratorio ha raggiunto un vero e proprio record di partecipazione, con ben 37 studenti idonei a ricevere i crediti/punti, cui si è aggiunta un’uditrice. Il record precedente di 24 del 2020 è stato a dir poco disintegrato. E stavolta il laboratorio non era a distanza, con gli studenti che risultavano presenti mentre se ne stavano comodamente a casa. Ammetto che in un’occasione ho temuto che non ci fosse posto per tutti in aula!
La cosa mi ha fatto particolarmente piacere anche perché questo record è stato accompagnato dall’impegno profuso dai partecipanti, dimostrato dai bellissimi progetti presentati nell’ultima lezione.
Come sempre, si è spaziato tra diversi generi letterari, dal thriller al fantasy, dal libro per bambini al ricettario, fino ad arrivare a una guida culinario-turistica dell’Italia. Insomma, la fantasia non è mancata e le due copertine di libri immaginari riportate in questo articolo ne sono solo piccolo un esempio.
Ma in generale gli studenti hanno mostrato un certo interesse nella materia. Ed è stato un peccato aver dovuto condensare gli argomenti in appena sedici ore, un tempo che permette di fare giusto una carrellata sul mondo dell’autoeditoria senza potersi soffermare su alcuni aspetti che avrebbero potuto stimolare ulteriori discussioni con i partecipanti, in particolare con quelli il cui interesse andava oltre il mero conseguimento dell’idoneità a ricevere i crediti formativi o i punti seminario.
 
Anche in questa occasione, durante la mia permanenza a Varese, mi è stata poi data la possibilità dal professor Paolo Musso di parlare di autoeditoria per due ore durante una delle sue lezioni del corso di “Scienza e fantascienza nei media e nella letteratura”, che è anche l’unico insegnamento universitario in Italia sulla fantascienza. Invece, non mi è stato purtroppopossibile partecipare di persona a una delle conferenze del ciclo di “Scienza & Fantascienza” (collegato al corso), poiché sono iniziate due settimane dopo. Ho comunque svolto il ruolo di relatrice a distanza (l’immagine sotto riportata è uno screenshot da Teams, tramite cui ero connessa direttamente da Marte… ehm… da Cagliari!).
 
Infatti, il 25 ottobre c’è stato l’incontro inaugurale del 2022, in cui si è dato spazio alla celebrazione del decimo anniversario del ciclo di conferenze e del corso, e io ho potuto dare il mio contributo in collegamento tramite Teams. Insieme a me, di persona o a distanza, hanno partecipato altri otto relatori: il già citato Paolo Musso, Giulio Facchetti (presidente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione), Paolo Luca Bernardini (ex-direttore del DiSUIT), Nicoletta Sabadini (attuale direttrice del DiSUIT), Rosanna Pozzi (docente di Letteratura italiana del Liceo Scientifico “Tosi” di Busto Arsizio), Gianfranco Lucchi (amministratore del sito di fantascienza UraniaMania), Tea C. Blanc (giornalista e blogger di fantascienza) e Antonio Serra (creatore di “Nathan Never” per Sergio Bonelli Editore).
 
 
Ognuno di noi relatori ha contribuito a celebrare a modo proprio questo importante anniversario.
Io, nello specifico, ho spiegato la particolare importanza che ha per me il rapporto che esiste tra scienza e fantascienza proprio in qualità di autrice di romanzi di fantascienza hard, cioè di quel sottogenere della fantascienza in cui si dà importanza alla plausibilità scientifica di quanto viene narrato. E nelle quattro volte in cui ho partecipato al ciclo di conferenze ho trattato questo argomento (la plausibilità scientifica nella fantascienza) da angolazioni diverse.
Nel 2014 raccontai come avevo provato a immaginare degli alieni credibili. Nel 2018 mi soffermai su come Marte e la sua colonizzazione vengono trattati nella fantascienza e soprattutto nei miei libri. Feci qualcosa di analogo nel 2019 in riferimento alla Luna. Mentre nel 2020, anno in cui tutte le conferenze vennero tenute a distanza, l’argomento fu quello dei virus e della loro influenza positiva e negativa come elemento di conflitto all’interno della fantascienza, e ovviamente anche in “Deserto rosso”.
 
Nei miei libri l’inserimento della scienza reale all’interno della storia serve essenzialmente a due scopi.
Il primo è quello appunto della plausibilità degli eventi narrati. Tale necessità deriva dal mio background scientifico. La scienziata che è ancora in me pretende di fornire una spiegazione a tutto ciò che la circonda. Quindi, quando ho iniziato a scrivere fantascienza (Deserto rosso e successivi), mi è venuto spontaneo immaginare una realtà ambientata in un prossimo futuro che trovasse un possibile riscontro nelle conoscenze scientifiche attuali, pur tenendo conto della possibile evoluzione tecnologica in 50 anni.
 
A ciò si aggiunge la mia deformazione professionale da insegnante (mi sono occupata di didattica in ambito universitario tanto tempo fa e adesso la faccio appunto all’Insubria) che mi spinge verso un intento divulgativo. Non uso la scienza reale solo per raccontare una storia plausibile, ma anche per lasciare qualcosa al lettore.
Amo leggere libri che oltre a divertirmi mi insegnano qualcosa e questi sono i libri che voglio scrivere (spesso vale anche per quelli di altri generi). Il mio intento è riuscire a divulgare divertendo, così che le conoscenze restino anche dopo la lettura. D’altronde, le mie storie sono a loro volta ispirate dalle mie letture di romanzi, saggi e articoli, spesso scientifici, oltre che dalla fruizione di contenuti audiovisivi che hanno in qualche modo ampliato le mie conoscenze, oltre ad avermi intrattenuto.
 
Poi magari, quando scrivo, vado a ricontrollare le fonti (molte delle quali vengono riportate in una breve bibliografia) per cercare di essere accurata o almeno di evitare di scrivere qualcosa di chiaramente errato. Non mi interessa entrare in dettagli eccessivamente tecnici, ma preferisco dare un taglio divulgativo, assicurandomi di mantenere una certa plausibilità. Quando inserisco dei dettagli di tipo scientifico, lo scopo è conferire un senso di autenticità alla storia, ma allo stesso tempo mi assicuro che siano sufficientemente vaghi da evitarmi di correre il rischio di usarli in maniera errata all’interno della finzione.
Infatti, quello che faccio è mescolarli ad altri completamente inventati. La miscela delle due cose fa sì che spesso il lettore non è in grado di riconoscere con precisione il confine tra la realtà e la finzione, vale a dire, appunto, tra scienza e fantascienza.
 
Questi sono alcuni degli aspetti di cui ho parlato nel mio breve intervento. L’intera conferenza è stata comunque registrata e verrà presto resa disponibile. A tempo debito vi informerò tramite i miei soliti canali (pagina Facebook e altri social network) e aggiungerò il link o, se possibile, il video a questo articolo.
 
Per concludere, voglio ringraziare ancora una volta Paolo Musso per l’invito e tutti gli studenti, sia quelli che hanno seguito la conferenza sia, soprattutto, quelli del mio laboratorio. Spero che ciò che hanno appreso in qualche modo torni loro utile in futuro e magari che qualcuno un giorno decida di avventurarsi in prima persona nell’autoeditoria!
 
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