Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il 21 maggio 2017 uscirà l’ultimo libro della trilogia del detective Eric Shaw, “ Oltre il limite”. In quello stesso giorno inizieranno gli eventi narrati nel romanzo, che vedranno il detective Shaw e la sua squadra del Servizio di Scienze Forensi di Scotland Yard alle prese col presunto ritorno di un serial killer che pensavano di aver fermato oltre tre anni prima.
Questa investigazione, oltre a essere l’ultimo suo impegno come caposquadra prima di una sua possibile promozione, rappresenta per Eric l’occasione per prendere un’importante decisione per il futuro. Dal 2014, infatti, custodisce insieme alla sua allieva un terribile segreto, che adesso rischia di venire alla luce.
Dopo la rivelazione recata da “ Il mentore” (bestseller internazionale con oltre 170 mila lettori in tutto il mondo) e il tentativo di Eric di opporsi, senza riuscirci, alla realtà in “ Sindrome”, “ Oltre il limite” segnerà il momento di compiere una scelta definitiva, da cui non potrà tornare indietro.
L’ebook è senza protezione DRM, quindi potrà essere visualizzato in un numero illimitato di dispositivi.
Se lo prenotate adesso, allo scoccare della mezzanotte del 21 maggio verrà recapitato sul vostro dispositivo e potrete iniziare subito a leggerlo!
Ai primi di maggio sarà prenotabile anche su Google Play e in formato cartaceo (circa 550 pagine), mentre su 24Symbols sarà disponibile a partire dal giorno della pubblicazione.
Ecco la descrizione del libro.
Fin dove saresti disposto a spingerti, per proteggere un segreto?
Il corpo senza vita di una donna in abito da sera viene scoperto nella sala delle feste del museo delle cere. Tutto farebbe pensare a un suicidio, ma il detective Eric Shaw, caposquadra della Scientifica di Scotland Yard intervenuto sul posto con la criminologa Adele Pennington, nota subito delle similitudini con il caso del serial killer soprannominato ‘chirurgo plastico’, risolto tre anni prima con l’arresto di un uomo: Robert Graham.
Forse qualcuno lo sta emulando oppure Graham aveva un complice, ma esiste una terza possibilità ed è questa in particolare a preoccupare Eric, che all’epoca, certo della colpevolezza del sospettato, aveva falsificato una prova fisica per assicurarne la condanna.
E se avesse compiuto un errore e mandato in prigione la persona sbagliata?
Le indagini lo riportano a lavorare con Miriam Leroux, la giovane detective della Omicidi che fino all’anno precedente collaborava con la sua squadra, e insieme a lei si ritroverà a seguire le tracce di un inafferrabile assassino, in una corsa contro il tempo lunga tre giorni.
Questo potrebbe anche essere il suo ultimo caso importante prima di un’eventuale promozione a sovrintendente, se non fosse per il fatto che il detective George Jankowski, in lizza per lo stesso avanzamento di grado, ha deciso di giocare sporco per mettere in cattiva luce il collega e favorire la propria carriera.
Nel farlo, però, questi finirà per avvicinarsi pericolosamente all’inconfessabile segreto custodito da Eric e dalla sua allieva.
Tradito dal finale
La storia di questo romanzo è originale e piena di cambi di direzione imprevedibili. Ricorda per certi aspetti la serie di Dexter, ma è evidente il tocco britannico nel modo di ragionare, parlare e agire del personaggio principale (ma anche degli altri)... e dal numero impressionante di tè che vengono preparati!
L’aspetto e il nome del protagonista non vengono mai riportati nel testo, lasciando al lettore la scelta di immaginarlo come preferisce. Nonostante il fatto che abbiamo a che fare con una persona che uccide a sangue freddo per soddisfare le proprie pulsioni, l’autore ci fa immedesimare così bene nella sua mente che, dopo lo smarrimento iniziale, finiamo per tifare per lui, soprattutto nel momento in cui incontra Rachel e perde il controllo del proprio mondo distorto per via del fatto che si è innamorato.
Per il 90% del libro l’autore ci fa letteralmente ridere delle avventure di un serial killer e poi alla fine tutto crolla. L’autore mette le mani avanti, facendo dire al personaggio che nelle favole ci sono i lieti fini, ma nella vita reale le cose sono diverse. E no! Io non stavo leggendo un resoconto di vita reale, ma finzione. Nella vita reale non avrei mai simpatizzato con un serial killer e riso dei suoi delitti. E anche alla fine, per coerenza, mi attendevo lo stesso sguardo surreale e una conclusione che non ricadesse nella “normalità”, ma che con un altro colpo di scena che non avrei mai potuto prevedere mi lasciasse con il sorriso. Invece la storia si fa melodrammatica e sfocia in un finale prevedibile in un contesto realistico, un finale che temevo sarebbe arrivato dal momento stesso che ho visto la trama del libro e ho deciso di leggero, eppure speravo di sbagliarmi.
Peccato, perché l’autore non ha voluto o saputo osare e purtroppo alla fine l’apprezzamento di un libro da parte del lettore dipende proprio nel fatto che trovi un finale degno del resto della storia.
Gli ho dato quattro stelline, nonostante non mi sia piaciuto il finale, perché mi ha tenuta incollata all’ereader finché non l’ho finito, perché mi ha fatto ridere tanto, perché è scritto davvero bene e lo stile dell’autore è davvero coinvolgente, e perché ho amato follemente il protagonista fino alla fine. Ottima anche la traduzione e l’edizione in generale (ho notato solo pochi refusi).
Normal (Kindle, brossura) su Amazon.it.
Normal (Kindle) su Amazon.com.
Quando una settimana fa ho scritto l’ultima frase della prima stesura di “ Oltre il limite”, dopo una sessione di scrittura ininterrotta di otto ore e mezza, non mi sembrava vero. Avevo iniziato la scrittura del libro il 1° novembre e 75 giorni dopo, circa 116 mila parole dopo, era finito. Con esso mi ritrovavo a completare il mio dodicesimo libro e a chiudere una trilogia che era nata come un libro singolo, “ Il mentore”, scritto quasi per caso nel novembre del 2012 per provare a partecipare al NaNoWriMo e poi pubblicato nel 2014, ed è finita per diventare una delle mie serie più lunghe, avendo infatti sorpassato come numero di parole la quadrilogia di “Deserto rosso”.
La scrittura di “Oltre il limite” è stata un’altalena di emozioni, a iniziare dall’ansia dei primi giorni, in cui mi ero imposta di seguire il ritmo del NaNoWriMo (una media di 1667 parole al giorno, anche nel weekend), pur avendo a disposizione un’outline solo parziale. Nell’affrontare la sfida ero consapevole di non essere del tutto pronta, poiché avevo avuto poco tempo per prepararmi. Per fortuna esiste il NaNoWriMo (che ho vinto anche quest’anno), che mi ha spinto a iniziare comunque, a spingermi a creare anche se non ne avevo voglia e quindi a dare origine a una delle storie più intricate in cui mi sia cimentata finora. Grazie a esso entro il 30 novembre avevo già scritto oltre 50 mila parole, anche se poi, per la prima volta, ho sentito la necessità di rileggere tutto il lavoro fatto fino a quel momento per capire quanto di buono ci fosse e trovare gli spunti necessari per continuare. Ciò che non sapevo era che non mi trovavo neppure a metà del lavoro!
Come sempre, quando all’inizio ci sono solo alcune idee, ma richiedono spazio per assumere uno sviluppo logico, per andare di pari passo con l’evoluzione dei personaggi (in questo caso dettata dall’esigenza di dare una conclusione alla trilogia) e per fare tutto questo rispettando i ritmi imposti dalla competizione (non riesco a scrivere più di una scena per sessione, perciò durante il mese di novembre le scene sono state quasi tutte sopra le 1667 parole e ho finito per mantenere questo ritmo anche a dicembre e nelle prime due settimane di gennaio), tali idee si sono tradotte in un testo ricco di dettagli, di introspezione, di eventi, molti dei quali sono giunti inaspettati, ma incredibilmente capaci di incastrarsi alla perfezione nella trama, che l’hanno reso decisamente lungo, sebbene la storia principale si svolga in appena tre giorni.
Nonostante la lunghezza, sono convinta che sia una lettura rapida, che spero vi terrà incollati alle pagine e in ansia per le sorti dei protagonisti.
Io, pur avendo il controllo su di esse, lo ero!
Ma, se state leggendo questo post, forse volete sapere qualcosa della storia, no?
Vi accontento subito.
Come dicevo, “ Oltre il limite” chiude l’arco narrativo, iniziato da “ Il mentore” nel 2014 e continuato con “ Sindrome” lo scorso anno, che lega il detective Eric Shaw e la sua allieva (di cui non cito il nome per evitare anticipazioni a chi non avesse ancora letto il primo libro).
Il romanzo fa riferimento a un vecchio caso cui la squadra di Eric aveva lavorato nel gennaio 2014 (prima dei fatti de “ Il mentore”) e che era stato risolto con l’arresto del colpevole, il dottor Robert Graham, specializzando in chirurgia plastico-ricostruttiva: un omicida seriale chiamato col soprannome di ‘chirurgo plastico’, che era poi stato condannato per aver ucciso tre donne e rapito una quarta, Megan Rogers. Il salvataggio di quest’ultima, ritrovata nella casa degli orrori del killer dalla detective Miriam Leroux nel gennaio 2014, è la scena con cui si apre “Oltre il limite”, per poi andare avanti nel tempo fino a domenica 21 maggio 2017 (che è anche la data di uscita del romanzo), quando una donna viene trovata morta nel celebre museo delle cere Madame Tussauds. Questo è solo una delle numerose location famose di Londra teatro degli eventi di “ Oltre il limite”.
Sarà Eric, giunto con la sua squadra sulla scena del crimine, il primo a rendersi conto di un’inquietante somiglianza con i delitti del ‘chirurgo plastico’, cosa che farà sorgere in lui per la prima volta un pesante dubbio. E se oltre tre anni prima avesse compiuto un errore e mandato in prigione la persona sbagliata?
La storia si sviluppa in appena tre giorni, dal 21 al 23 maggio (che occuperanno i primi 7 degli 8 capitoli del libro), durante i quali, con un susseguirsi di colpi di scena e di omicidi, il complesso intreccio che porterà alla risoluzione del caso verrà svelato al lettore.
Le investigazioni su questo caso non sono, però, l’unico problema che il nostro Eric dovrà affrontare. Davanti a lui c’è adesso la prospettiva di una promozione a capo di tutta la sezione scientifica della Polizia Metropolitana di Londra (attualmente è solo a capo di una squadra), con il concomitante passaggio dal grado di ispettore capo a quello di sovrintendente.
Non è però l’unico ad ambire a quel ruolo. In lizza c’è anche il detective ispettore capo George Jankowski, un altro caposquadra della Scientifica che i lettori hanno già conosciuto in “ Sindrome”. Troviamo quest’ultimo impegnato nel tentativo di gettare delle ombre sull’operato di Eric per favorire la propria promozione e, per farlo, si mette a scavare nel passato lavorativo del collega, che, come sappiamo, non è esente da problematiche.
Parallelamente a tutto questo ci sono i problemi personali di Eric. Quelli con Adele Pennington, la sua giovane compagna che è tornata ad avere un ruolo importante nella sua vita alla fine di “ Sindrome”, e quelli con Miriam Leroux, la sua figlioccia, con la quale ha avuto un duro scontro, sempre nell’epilogo del libro precedente, cui è seguito un lungo periodo di lontananza anche lavorativa. Il ritorno del ‘chirurgo plastico’ sarà l’occasione che costringerà Eric e Miriam a lavorare di nuovo insieme e forse a recuperare il loro rapporto e chiudere per sempre un capitolo del passato.
Mentre il caso del serial killer verrà risolto entro i primi sette capitoli del romanzo, l’ultimo fungerà, invece, da epilogo della trilogia, portando a risoluzione i problemi di Eric con Miriam, Jankowski e Adele.
Il finale drammatico sarà, come sempre, aperto (lascerò a voi il compito di immaginare cosa accadrà dopo), ma di certo risolutivo. Nonostante la drammaticità, sarà un finale positivo per Eric, una sorta di happy ending con tinte di nero, in cui il nostro protagonista dovrà rispondere alla domanda che funge da slogan di “Oltre il limite”: fin dove sei disposto a spingerti, per proteggere un segreto?
La risposta definitiva di Eric la troverete nell’ultima frase del romanzo.
CUSy è l’IA che gestisce gli habitat marziani. CUSy veglia sugli abitanti di Marte, assicura il loro benessere, controlla i sistemi che li mantengono in vita. Ma chi controlla CUSy?
Anna Persson, Hassan Qabbani, Jan De Wit e, soprattutto, Melissa Diaz, che assurge al ruolo di protagonista, ritornano in “Ophir. Codice vivente”, che riprende le loro storie poco tempo dopo l’epilogo della serie marziana. Sono infatti passati appena tre anni terrestri dall’inizio del programma Aurora, che ha permesso la ripresa dei rapporti tra i colonizzatori di Marte e l’Agenzia Spaziale Internazionale (ISA) sulla Terra. Anche grazie a esso, Ophir è ora diventata una piccola città e, in cambio, gli scienziati terrestri hanno potuto attingere alle tecnologie avanzate sviluppate dai suoi residenti e da quelli degli altri insediamenti presenti su Marte. La leader degli abitanti del pianeta rosso, Melissa, non è però soddisfatta della lentezza con cui il programma sta progredendo. Con l’aiuto dell’IA (intelligenza artificiale) CUSy, detta anche Susy, riesce a violare i sistemi di comunicazione dell’ISA e a infiltrarsi nella rete globale terrestre per cercare un alleato tra i più dotati studenti del mondo, finché non ne individua una giovanissima e particolarmente brillante: Elizabeth Caldwell. Ma ciò che Melissa ignora è che Susy, col passare degli anni, si sta evolvendo ben oltre il proprio codice iniziale. È diventata curiosa, sta coltivando interessi e ambizioni, forse sta persino sperimentando dei sentimenti, e tutto ciò rappresenta l’espressione dell’emergere in lei di qualcosa assimilabile a una coscienza e che potrebbe spingerla ad azioni imprevedibili e potenzialmente pericolose.
“ Ophir. Codice vivente” è ora disponibile in formato ebook a 2,99 euro (in offerta fino all’11 dicembre) su Amazon, Giunti Al Punto, Google Play, iTunes, Kobo, Mondadori Store, LaFeltrinelli, Nook (attraverso l’app di Windows), Smashwords e 24Symbols (gratuito per gli abbonati) e in edizione cartacea a 11,99 euro su Amazon e Giunti.
L’edizione ebook è senza DRM in tutti i retailer.
In occasione dell’uscita della terza parte del ciclo dell’Aurora fino all’11 dicembre sarà possibile acquistare l’edizione ebook delle prime due parti, la raccolta di “ Deserto rosso” (4 libri) e il romanzo “ L’isola di Gaia”, a soli 1,99 euro ciascuno su Amazon, Giunti Al Punto e Google Play.
Ecco i link.
Se non siete mai stati su Marte (e in Antartide), non lasciatevi sfuggire l’occasione di andarci con le prime tre parti del ciclo dell’Aurora: potrete scaricare ben sei libri a meno di 7 euro!
L’offerta è valida solo in Italia.
A partire dal 12 dicembre il prezzo di “Ophir. Codice vivente” salirà a 3,49 euro in tutti i retailer e i prezzi di “Deserto rosso” e “L’isola di Gaia” su Amazon, Giunti e Google Play torneranno rispettivamente a 3,99 e 3,49 euro.
Anche quest’anno per la quarta volta mi cimento nella sfida novembrina di scrivere le prime cinquantamila parole di un nuovo romanzo in trenta giorni. Precedentemente ho tentato e vinto la sfida nel 2012 con “ Il mentore” (pubblicato nel 2014), nel 2013 con “ Affinità d’intenti” (pubblicato nel 2015), che è anche l’unico mio romanzo scritto dalla prima all’ultima parola proprio in un mese (mi riferisco solo alla prima stesura), e nel 2015 con “ Sindrome” (pubblicato lo scorso maggio), seguito de “Il mentore”.
In un certo senso per me novembre è diventato il mese in cui scrivo i thriller e quest’anno mi ripeto con “ Oltre il limite”, libro finale della trilogia del detective Eric Shaw. Finora ho scritto poche scene del libro e ho in mano ancora un’outline incompleta, ma sto lentamente entrando nello spirito della storia, grazie soprattutto al fatto che ho appena completato la prima scena in cui compare il protagonista.
Calarmi di nuovo nella sua mente mi emoziona, nonostante trovi sempre più faticoso scrivere i libri successivi di una serie. Il personaggio di Eric Shaw mi dà una particolare soddisfazione, forse perché si tratta di un protagonista maschile. Nella maggior parte dei miei libri, infatti, il protagonista è una donna. L’unica altra eccezione è “ Per caso”, scritto anch’esso durante una competizione simile, il Camp NaNoWriMo dell’aprile 2015. Invece, dover far girare una storia intorno a un uomo, ai suoi pensieri, alle sue emozioni e a quelle sue fragilità che cerca di nascondere (ma non può farlo con me!), rappresenta per me, in quanto donna, qualcosa di molto particolare, poiché si tratta di uno sforzo creativo che va decisamente oltre lo scrivere ciò che conosco e si sposta verso il conoscere attraverso ciò che scrivo.
È difficile spiegare il tipo di sensazione che ciò mi suscita, ma chiunque abbia mai dovuto creare dal nulla un personaggio completamente diverso da se stesso (per sesso, carattere, convinzioni, inclinazioni e così via) o immedesimarsi, per qualunque motivo, in una persona del genere può avere un’idea di cosa intendo.
Anche questo novembre (e una parte di dicembre) Eric mi accompagnerà in un’intensa avventura scrittoria, l’ultima che affronteremo insieme, almeno sotto forma di romanzo. E già mi sale un po’ la malinconia, perché inevitabilmente finisco per affezionarmi a queste persone immaginarie che nella mia mente sono del tutto reali. Lasciarle andare è difficile, ma è necessario, per consentire ad altre di emergere.
Nonostante si tratti del mio quarto NaNoWriMo (cui si aggiungono quattro versioni Camp) ogni volta la sfida è reale. So di essere in grado di scrivere 50 mila parole in 30 giorni, ma tra esserne consapevole e farlo c’è di mezzo un bel po’ di sofferenza.
Eppure c’è un motivo per cui torturo me stessa con questa sfida: il motivo è che funziona.
Ci sono sempre innumerevoli valide ragioni per non scrivere o per smettere di farlo prima del tempo, ma avere un obiettivo giornaliero per trenta giorni di fila evidenzia come, in fondo, ognuna di tali ragioni possa essere messa da parte senza troppa fatica.
Grazie al NaNoWriMo l’agonia che accompagna l’atto creativo, fatta di dubbi, incertezze e costrizioni, dura al massimo un paio di mesi, invece di trascinarsi per un anno o più. La disciplina mentale che un impegno come il NaNoWriMo ti conferisce, fatta di dichiarazioni pubbliche giornaliere del numero di parole scritte e di quelle che si intende scrivere o fatta dell’aggiornamento costante del conteggio sul proprio blog (o, come nel mio caso, di entrambe le cose) e ovviamente sul sito della competizione, per quanto mi riguarda non ha eguali.
Ogni anno mi ritrovo a osservare l’andamento della gara dei miei buddy sul sito del NaNoWriMo o di altri partecipanti sul gruppo ufficiale italiano su Facebook e noto una varietà di comportamenti. Molti di loro, spinti dalla paura di non riuscire a tenere il ritmo, partono di gran carriera, scrivendo svariate migliaia di parole nei primi giorni, ma poi rallentano e spesso si bloccano ben prima del traguardo. L’errore in alcuni casi nasce proprio dal fatto che non vogliono sentirsi con l’acqua alla gola, si prendono il sicuro con una partenza a razzo e poi si rilassano troppo, esaurendo presto la propria vena creativa.
Il vero scopo del NaNoWriMo è però un altro: scrivere in media almeno 1667 parole al giorno, cioè creare un ritmo produttivo costante. Non è quello di scrivere di più, per mettere parole da parte, quasi fossero dei risparmi, ma piuttosto di allenare la propria creatività a scrivere quelle 1667 in un tempo più breve e con maggiore facilità.
Ogni autore di certo ha un approccio diverso alla scrittura, ma credo che quasi per tutti spesso la parte più difficile sia l’atto di iniziare.
Per me iniziare una nuova scena è sempre un trauma. Per questo motivo ciò cui punto ogni volta che mi metto davanti al foglio bianco è proprio scrivere una sola scena, per non dover affrontare più di una volta il trauma dell’inizio. E, visto che l’obiettivo giornaliero sono quelle 1667 parole, la soluzione è scrivere ogni volta una scena che abbia almeno quella lunghezza (può essere inferiore, solo se si è un po’ avanti sulla tabella di marcia). Se per qualche motivo non riesco a raggiungere quella quota con una scena, torno indietro, la rileggo e la rimpolpo. Questo perché avere fretta nello scrivere non è una buona cosa. Certe volte si hanno così chiari in mente gli eventi da narrare che si rischia di cadere nell’eccesso di sintesi, che impedisce al lettore di immedesimarsi nelle problematiche dei personaggi.
Avere un obiettivo numerico minimo di parole per singola scena mi impedisce di finire in questa trappola e quindi mi consente di scrivere delle scene equilibrate, col ritmo giusto e una lunghezza tale da costringere il lettore a non staccarsi dal libro.
D’altra parte, una volta terminata la scena (a obiettivo numerico raggiunto), anche se so come andare avanti (perché ho comunque un’outline, anche se parziale) e, magari, avrei anche il tempo per farlo, invece mi fermo, perché sono anche consapevole che, se faccio passare un altro giorno, nuove idee e sviluppi migliori di quelli che ho già pensato di certo salteranno fuori, permettendomi di scrivere un libro migliore. Per questo motivo non ha senso, a mio parere, mettere parole e scene da parte, poiché la fretta può spingere la storia verso una direzione al momento più semplice, ma che col tempo potrebbe rivelarsi inadatta ai personaggi, compromettendo il risultato finale. Al contrario, domare la propria creatività e costringerla a certi ritmi permette ai personaggi di esprimersi e indicare all’autore la strada giusta.
Certo, c’è chi scrive e quindi partecipa al NaNoWriMo solo per il puro piacere di scrivere fine a se stesso, senza particolari ambizioni. In tal caso, deve solo seguire il proprio istinto, in quanto la disciplina di cui parlo non è affatto divertente, anzi, è una vera e propria tortura.
Ma chi, invece, sta scrivendo una prima stesura con lo scopo di trasformarla poi in un libro finito che verrà pubblicato addirittura in un giorno già stabilito nel futuro, come nel mio caso (l’uscita di “Oltre il limite” è prevista per il 21 maggio 2017), deve per forza di cose avere un altro approccio.
Chi non si è mai trovato in questa situazione potrebbe pensare che io faccia violenza a me stessa (in un certo senso non si sbaglia del tutto), ma come avviene per l’attività fisica anche nella scrittura la gratificazione raramente deriva dal compiere l’atto in sé, bensì dalla soddisfazione che si prova al suo completamento. Perciò il mese di novembre sarà un mese di sofferenza, ma alla fine di ogni sessione di scrittura in cui avrò raggiunto il mio obiettivo mi sentirò soddisfatta di me stessa. Alla fine tale soddisfazione raggiungerà il proprio apice quando digiterò quella cinquantamillesima parola. E sarà bellissimo, proprio come ciò che si prova quando, alla fine di una lunga corsa, ci si ferma per prendere fiato.
Quel traguardo, però, è ancora lontano. Nel frattempo, vi chiedo soltanto di tifare per me!
Ambientato nel prossimo secolo, “L’isola di Gaia” si apre nello scenario quasi alieno dell’Antartide, dove in un’isola al largo della Baia di Margherita un gruppo di persone vive isolato dal resto del mondo, costantemente sottoposto a un inganno. Ignari del fatto che le percezioni dei loro sensi siano alterate, gli uomini e le donne che abitano la città di Hope pensano di essere liberi e di lavorare insieme per la sopravvivenza di quel poco di umanità rimasta sulla Terra dopo un cambiamento climatico di portata globale. Ma niente del genere è veramente accaduto e, quando qualcuno dall’esterno entrerà in contatto con due di loro, Gaia e Rivus, ciò darà l’avvio a una serie di eventi che cambierà per sempre la vita degli abitanti di Hope. Nel tentare di sventare il progetto di cui loro malgrado fanno parte, i protagonisti di questo romanzo corale diventeranno bersaglio di uno sconosciuto nemico e sveleranno al lettore la loro vera natura. Le loro vicende si intrecciano con quelle degli scienziati inglesi Gabriel Asbury ed Elizabeth Caldwell, le cui ricerche potrebbero permettere all’Agenzia Spaziale Internazionale di superare l’ultimo scoglio che impedisce all’Uomo di compiere viaggi verso altri mondi: i limiti del corpo umano, perfezionato alla vita sulla Terra. Il romanzo si svolge trentacinque anni dopo la fine della serie di “Deserto rosso”, con cui ha delle strette connessioni, ma può essere letto anche in maniera indipendente. Esso rappresenta un ingresso alternativo al ciclo dell’Aurora.
“L’isola di Gaia” è un techno-thriller fantascientifico ascrivibile al sottogenere del cyberpunk. In esso, però, il transumanesimo e la realtà virtuale sono solo degli strumenti per raccontare, attraverso un contesto fantascientifico, come la percezione della realtà da parte delle persone possa essere distorta a tal punto da vanificare il concetto stesso di libero arbitrio. Le scelte compiute dai personaggi del romanzo, apparentemente libere, sono invece condizionate da come le loro conoscenze e il modo stesso con cui percepiscono il mondo che li circonda sono manipolati dall’esterno.
L’edizione acquistabile su Google Play è in ePub senza DRM e quindi leggibile su qualsiasi dispositivo (incluso Kobo e iPad).
È inoltre disponibile in edizione cartacea (a 11,99 euro) su Amazon e Giunti.
Abbiamo lasciato i protagonisti della serie a Londra e a Ophir, mentre assistevano alla nascita di un nuovo programma spaziale chiamato Aurora.
Ne “ L’isola di Gaia”, ambientato 35 anni dopo, abbiamo conosciuto nuovi personaggi e nuove vicende, che rappresentano un ingresso alternativo in questo ciclo di libri. Alla fine abbiamo scoperto come si è effettivamente evoluto il programma Aurora e incontrato di nuovo due dei personaggi principali della serie marziana.
Il 30 novembre 2016, invece, ritorneremo su Marte, e sulla Terra del futuro, per scoprire cosa è accaduto in una parte di quei 35 anni.
Ritroveremo Melissa, Anna, Hassan e Jan, insieme ad altri personaggi di “ Deserto rosso”. A loro si uniranno anche due personaggi già visti ne “ L’isola di Gaia”.
E poi ci sarà lei, CUSy, che tutti chiamano Susy, l’intelligenza artificiale che veglia sulla vita degli abitanti di Marte.
È solo un software la cui personalità scaturisce da un codice informatico.
Ma è davvero soltanto un software? O è qualcosa di più?
L’ebook è senza DRM.
L’offerta è valida solo per l’Italia e il prezzo rimarrà bloccato dopo l’uscita solo fino all’11 dicembre. A partire dal 12 dicembre salirà a 3,49 euro.
Prenotate la vostra copia adesso e preparatevi ad ammirare il deserto rosso di Marte attraverso gli occhi di Melissa.
Anna è partita all’alba.
Si è addentrata nel deserto marziano, da sola.
Dove sta andando?
Quale segreto nasconde?
La storia di “Deserto rosso”, ambientata in un prossimo futuro, racconta le vicende di un gruppo di persone che, a trent’anni di distanza dal precedente tentativo fallito di raggiungere il pianeta rosso, ha accettato di consacrare il resto della propria vita all’esplorazione di Marte, divenendone i primi colonizzatori e scrivendo il proprio nome nella storia. Il primo libro, “Punto di non ritorno”, si apre a più di mille giorni dopo l’arrivo sul pianeta e si concentra sulla figura dell’esobiologa svedese Anna Persson, che una mattina prima dell’alba lascia di nascosto la struttura abitativa e si addentra da sola nel freddo deserto marziano con un rover pressurizzato, portando con sé provviste e aria per appena due giorni. Il suo sembra essere un gesto suicida. Ma, nel procedere in questo suo viaggio, Anna inizia a scavare nella propria memoria, riportando alla mente gli eventi che l’hanno condotta fino a quel punto, cosa e chi si è lasciata alle spalle, e lasciandoci intravedere le motivazioni del proprio gesto.
“Deserto rosso - Punto di non ritorno” è una storia di fantascienza che permette al lettore di immaginarsi tra la polvere e le rocce di Marte, tra le sue enormi pianure e insidiosi canyon, conteso tra il desiderio di esplorare e quello di sopravvivere. Ma è anche la storia di una donna egoista e allo stesso tempo insicura che, pur avendo fatto delle scelte controverse, ha continuato ostinatamente ad andare avanti, senza pentirsene, fino a rischiare la propria vita, pur di dimostrare a sé stessa e agli altri che quest’ultima era destinata ad avere uno scopo più grande. Il suo lato oscuro emerge lentamente veicolato dai suoi ricordi, mentre affronta a viso aperto l’ignoto di un pianeta maledetto, che continua a portarsi via, in un modo o nell’altro, le vite di chi cerca di scoprirne i segreti. Filtrati dalle sue emozioni incostanti e dai suoi radicati pregiudizi, i fatti pian piano vengono mostrati agli occhi del lettore, coinvolgendolo in un’alternanza fra ricordi e presente in un graduale crescendo che lo accompagna fino all’epilogo, dal quale scaturirà il resto della serie.
L’edizione acquistabile su Google Play è in ePub senza DRM e quindi leggibile su qualsiasi dispositivo (incluso Kobo e iPad).
È inoltre disponibile in edizione cartacea (a 4,99 euro) su Amazon e Giunti.
Scopri di più sulla serie di “Deserto rosso” e il ciclo dell’Aurora su www.desertorosso.net.
Due nemici potranno mai fidarsi completamente l’uno dell’altro?
In un lontano futuro, il pianeta Thalas è teatro di una lunga guerra tra la colonia degli umani, arrivati dalla Terra per esplorarlo e forti dei propri mezzi e del proprio sviluppo tecnologico e sociale, e la specie autoctona delle sirene. Queste creature umanoidi, dall’intelligenza sopraffina e perfettamente adattate a un pianeta la cui quasi totale superficie è ricoperta da un unico immenso oceano, non hanno mai cercato di comunicare con i colonizzatori e, nonostante siano ormai ridotte in numero, continuano a combatterli tramite atti terroristici in maniera cieca e rifiutando ogni possibilità di pace.
Questo è il contesto che, in “Per caso”, fa da sfondo alla storia di una (im)possibile amicizia tra un umano e un alieno, due nemici che una sequenza di eventi casuali ha portato a confrontarsi.
Doc è un ufficiale del Corpo della Difesa della colonia umana di Thalas. Il suo lavoro è uccidere le sirene. Di ritorno alla stazione spaziale Poseidon, dopo una ricognizione nel dominio sirenico insieme alla sua partner, s’imbatte nel relitto di una nave stellare, adibita al trasporto di trecento passeggeri in animazione sospesa e di cui si erano perse le tracce diversi decenni prima. La Chance, così si chiama l’astronave, è ormai un cimitero, poiché da tempo non ha abbastanza energia per sostenere la criostasi del suo carico, ma, durante l’investigazione per scoprire cosa abbia provocato la sua scomparsa, Doc si ritrova a conoscere da vicino l’incomprensibile mentalità delle sirene, inaccettabile per il modo di ragionare degli esseri umani, ma che getta luce sulle azioni degli individui di questa specie, pronti a immolarsi pur di uccidere uno solo di coloro che definiscono invasori. Ma forse, al di là della guerra, al di là del terrore, può ancora esistere l’amicizia.
L’edizione acquistabile su Google Play è in ePub senza DRM e quindi leggibile su qualsiasi dispositivo (incluso Kobo e iPad).
È inoltre disponibile in edizione cartacea (a 7,99 euro) su Amazon e Giunti.
A partire dal 1° settembre il prezzo su Amazon, Giunti e Google Play salirà a 2,99 euro.
Un giorno per sopravvivere.
Un giorno per lasciar andare il passato.
Sotto la pioggia di un’estate inglese insolitamente calda, “Affinità d’intenti” segue le vicende di Amelia Jennings, un’agente in forza alla Polizia della City di Londra da appena una settimana, che viene inviata dal detective Monroe a lavorare sotto copertura nello studio legale Goldberg & Associates, flagellato da una serie di omicidi, opera di un killer su commissione. La sua carriera come investigatrice, però, termina prima ancora di iniziare. Quando Amelia si reca a tenere il colloquio finale, da cui dipende la sua assunzione, e incontra nella sala d’attesa un concorrente, Mike Connor, la sua unica preoccupazione è che quell’uomo possa sottrarle il posto di lavoro, vanificando gli intenti della sua squadra. Ma neanche cinque minuti dopo quella stessa sala diventa teatro di una sparatoria. Amelia, contravvenendo agli ordini del proprio capo, si getta all’inseguimento del killer e da questa scelta avventata scaturisce una serie di eventi che la portano a cambiare radicalmente la propria vita nel giro di appena ventiquattro ore. Tra rapimenti, uccisioni, incidenti stradali non precisamente accidentali, inseguimenti, sparatorie, esplosioni, la seguiamo in una calata all’inferno, in cui per sopravvivere dovrà capire di chi può fidarsi. Dotata di autoironia e di una fervida immaginazione, Amelia cercherà di venire a capo di ciò che le sta accadendo e, nel farlo, stempererà la drammaticità delle sue peripezie con riflessioni divertenti e fantasiose, e spesso ammiccanti. Al suo fianco c’è Mike, un uomo che pare più avvezzo di lei a essere bersaglio di una squadra di killer. Sebbene possano apparire due persone quasi opposte, nel corso di questa avventura Amelia e Mike scopriranno di avere qualcosa in comune.
L’edizione acquistabile su Google Play è in ePub senza DRM e quindi leggibile su qualsiasi dispositivo (incluso Kobo e iPad).
È inoltre disponibile in edizione cartacea (a 7,99 euro) su Amazon e Giunti.
A partire dal 1° agosto il prezzo su Amazon, Giunti e Google Play salirà a 2,99 euro.
|
|
Do you speak English?
Ci sono 2370 persone collegate
ATTENZIONE: La navigazione su questo sito implica l'accettazione della
Privacy Policy
Cookie Policy
Acquista i miei libri su
Questo sito partecipa al programma di affiliazione di Amazon.
Puoi acquistare
i miei libri
anche su:
Segui Anna Persson su Twitter
Membro di
|