Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
È da poco partita la seconda edizione dei Booktrailers Online Awards, una sorta di "Oscar" dei booktrailer organizzata dai blog www.booktrailers.ilcannocchiale.it e www.futuroscrittura.altervista.org. I premi sono ovviamente virtuali, ma rappresenta un'occasione in più per far conoscere il proprio libro. Per questo motivo ho deciso di partecipare col booktrailer di "Deserto rosso - Punto di non ritorno", il primo della serie, realizzato dal Fabio Delfino. Facendo clic qui o sull'immagine a lato potete vedere la pagina di presentazione del libro nell'ambito degli Awards.
I premi assegnati dalla giuria saranno i seguenti:
Miglior booktrailer Migliore originalità Migliore regia Migliore scenografia Migliori effetti speciali Migliore colonna sonora abbinata Miglior montaggio Migliore fotografia Miglior sonoro Migliore sintesi Migliori commenti del pubblico (indicato direttamente dai lettori, in base ai commenti positivi lasciati)
Per quest'ultimo in particolare ho bisogno del vostro aiuto. Se avete un minuto, andate nella pagina del mio booktrailer e, in fondo al post, votatelo, indicando il numero delle stelline che ritenete più adeguate (più sono, meglio è!). Inoltre potete lasciare un commento, che sarà determinante nell'assegnazione dell'ultimo premio. Qualunque intervento può contribuire a ottenere almeno una nomination, che sarebbe di grande aiuto per promuovere la saga di "Deserto rosso".
Le nomination saranno rese note il 27 gennaio 2013, mentre la cerimonia di premiazione verrà trasmessa su Booktrailers TV, la webTV ufficiale del concorso, in diretta web domenica 10 febbraio 2013. Vi ringrazio in anticipo per il vostro aiuto e non dimenticatevi di condividere l'iniziativa con i vostri amici nei vari social network.
La settimana prossima probabilmente inserirò anche il booktrailer di "Deserto rosso - Abitanti di Marte".
Ecco il promo della manifestazione.
Di Carla (del 19/12/2012 @ 12:00:00, in Lettura, linkato 3181 volte)
Ecco cosa succede a dare confidenza agli sconosciuti: una storia insolita e divertente.
È davvero una strana sensazione quella che si prova a leggere un libro ambientato nella propria città. Non mi era mai capitato prima. Tra l'altro l'ho letto in lingua originale, cioè in inglese, e ciò ha contribuito a rendere questa esperienza ancora più insolita. Ammetto che all'inizio mi sono trovata in difficoltà, perché conoscere perfettamente tutti i luoghi descritti un po' limita la capacità di crearsi una propria immagine delle ambientazioni. Forse in questo modo si perde una parte del divertimento della lettura e per assurdo si può minare la sospensione dell'incredulità, perché si finisce per notare qualche piccolo dettaglio che stona, cosa che non può succedere se non conosci direttamente i luoghi e la gente che li abita.
Nonostante questo le situazioni narrate sono così particolari, così fuori dal normale, che la fantasia viene rimessa in moto. E il fatto stesso che da cagliaritana, che però ama leggere per andare lontano, io sia riuscita ad apprezzare così tanto questo libro non può che confermare che ci troviamo di fronte a un romanzo davvero ben congegnato e ben scritto.
Le descrizioni particolareggiate dei luoghi e anche dei cibi (la protagonista, Clara, sembra quasi avere un'ossessione per essi), che sicuramente hanno maggiore presa sui lettori del continente (come si dice da queste parti), d'oltremanica o addirittura d'oltreoceano, passa in secondo piano per il lettore sardo, che invece si concentra sulla trama davvero elaborata che caratterizza questa opera.
La Munzittu ha la capacità non da poco di stupire il lettore. Nonostante l'inizio un po' telefonato (d'altronde anticipato dalla descrizione) a un certo punto la storia prende una piega inaspettata e da lì all'improvviso il lettore non sa minimamente cosa aspettarsi. Ogni tentativo di immaginare cosa accadrà nelle pagine successive viene sbugiardato. In questo modo si viene catturati dalla trama e si è costretti ad andare avanti spinti dalla curiosità, nonostante una certa lunghezza del testo, che non è affatto un aspetto negativo.
Non voglio fare anticipazioni, ma ci tengo a precisare che, nonostante sia definito un romanzo rosa, "Un patto con una sconosciuta" è ben più di questo. C'è del romanticismo, sì, ma è marginale: il cuore della storia è ben altro. È ricco di ironia, tale da diventare a tratti surreale. Più di una volta, infatti, mi sono ritrovata a ridere mentre leggevo, cosa che mi capita davvero con pochi autori.
Se dovessi fare un paragone, lo avvicinerei ai romanzi di Nick Hornby, tenendo ovviamente conto che a scriverlo è stata una donna e che è ambientato in Sardegna e non in Inghilterra. Ma il genere è proprio quello. Chissà, forse sono proprio gli anni vissuti finora dalla Munzittu nel Regno Unito che hanno contribuito a creare questa somiglianza, insieme a un certo senso di nostalgia che pervade la narrazione.
Al di là della protagonista, uno dei punti di forza è la presenza di alcuni personaggi secondari davvero ben caratterizzati. Mi è parso quasi di vedere le due galeotte, Annalisa e Monica, la prima logorroica e la seconda taciturna. Non è un caso che proprio questi due personaggi e il luogo in cui si muovono, che di certo non mi è familiare (per fortuna!), sono quelli che mi sono rimasti più impressi, perché proprio con essi la mia immaginazione ha ripreso pieno controllo della storia e me l'ha mostrata in un modo unico.
Il finale è in parte scontato, ma allo stesso tempo l'autrice ha saputo giocare bene le sue carte, collegando sapientemente la parte rosa con quella surreale della trama e chiudendo con una scena non del tutto attesa. L'ultima frase del libro, poi, è una delle più azzeccate che abbia letto di recente.
In generale credo che, pur essendo un libro con un taglio femminile, potrebbe divertire qualsiasi lettore. Lo consiglio a chiunque abbia voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito, e di divertirsi nel farlo.
Anche per "Deserto rosso - Abitanti di Marte" parte il blog tour, che mi porterà in giro per il web a rispondere alle domande dei blogger sulla seconda puntata di questo romanzo a puntate... e non solo.
Infatti la prima tappa (quinta in assoluto di "Deserto rosso"), che mi vede ospitata nel blog di Luigi Milani "False percezioni", è un po' diversa dalle altre. Luigi mi ha invitato sul suo blog per esplorare il mondo degli autori indipendenti, oltre che per discutere della mia saga fantascientifica.
È stata un'intervista molto interessante, che mi ha permesso di fare chiarezza su cosa significhi veramente autoprodurre un libro e su come questo non ci renda dei semplici autori autopubblicati, bensì dei veri e propri microeditori, a patto che venga fatto con la massima professionalità, la stessa pretesa da qualsiasi altro editore. Ed è proprio così che vogliamo essere considerati e giudicati, perché l'autoproduzione è frutto di una scelta ben ponderata e non è necessariamente il risultato di uno scarso successo nel proporsi all'editoria tradizionale (io per esempio non ho mai proposto alcun mio scritto a un editore) né tanto meno una via intrapresa nella speranza di farne parte nel futuro. Di quest'ultimo aspetto in particolare parlo in risposta a una domanda di Luigi, che mi chiede se pubblicherei mai con un editore tradizionale. Volete conoscere la risposta? Fate clic qui o sull'immagine per leggere l'intera intervista. Avrete anche l'occasione di saperne di più su "Deserto rosso", sui riscontri del romanzo e soprattutto sui miei progetti futuri. Se volete, lasciate un commento nell'articolo e non dimenticate di condividerlo con i vostri amici.
Ringrazio ancora una volta Luigi per l'ospitalità e per l'opportunità di parlare di questi argomenti all'interno del suo blog. Arrivederci alla prossima tappa!
È arrivato il momento di iniziare a stilare una lista dei vari articoli, recensioni, citazioni e interviste relative a "Deserto rosso - Abitanti di Marte". L'elenco verrà aggiornato man mano che nuovi articoli appariranno sul web.
Annuncio dell'uscita su Scrittevolmente http://scrittevolmente.com/2012/12/17/novita-deserto-rosso-abitanti-di-marte-di-rita-carla-francesca-monticelli/
"Deserto Rosso, gli abitanti di Marte su ebook" su Daily Pinner http://dailypinner.eraniapinnera.com/deserto-rosso-gli-abitanti-di-marte-su-ebook/
"Intervista a Rita Carla Francesca Monticelli" su False percezioni (blog tour) http://luigimilani.com/2012/12/16/intervista-a-rita-carla-francesca-monticelli
Recensione di "Deserto rosso" (primi due episodi) su FarSpace http://www.farspace.it/deserto-rosso-recensione/
Intervista su Blog in tour (blog tour) http://blog-in-tour.blogspot.it/2012/12/rita-carla-francesca-monticelli.html
Recensione su Infiniti Mondi http://www.scrittorindipendenti.com/2012/12/deserto-rosso-2-di-rita-carla-francesca.html
“Deserto rosso, una serie auto-pubblicata" (primi due episodi) su Storia Continua http://www.storiacontinua.com/e-book/deserto-rosso-una-serie-auto-pubblicata/
Intervista su I Racconti del Maresciallo Maggio (blog tour) http://ilmaresciallomaggio.blogspot.it/2013/01/dalla-sardegna-marte-passando-per.html
Intervista su eBookGratis.net (blog tour) http://www.ebookgratis.net/notizie/notizia.asp?id=2265
Intervista su Bastions Of Illusion (blog tour; primi due episodi) http://bastionsofillusion.blogspot.it/2013/02/deserto-rosso-di-rita-carla-francesca.html
Intervista su Il Blog di Simona Giorgino (blog tour) http://simonagiorgino.blogspot.it/2013/02/deserto-rosso-una-storia-di.html
Segnalazione su My Empty Purse (primi due episodi) http://my-empty-purse.blogspot.it/2013/03/self-publishing-authors1.html
"Life On Mars?" #2, intervento nella puntata 21 di FantaScientificast (podcast) http://www.fantascientificast.it/2013/03/02/fantascientificast-21-teamup-battlestar-galactica/
Intervista sul podcast Narrativa Digitale (audio) http://narrativadigitalepodcast.blogspot.it/2013/03/narrativa-digitale-10-fantascientifica.html
Articolo su Jugo.it http://www.jugo.it/arte-libri/il-self-publishing-nellera-delle-book-31437/
Mini-recensione su Bibliomania http://bibliomaniarecensioni.blogspot.it/2013/04/mini-recensioni-tre-libri-per-un-post-7.html
Intervista su Fiume Giallo - Esperienze Narrative (blog tour) http://fiumegiallo.blogspot.it/p/blog-tour.html
Intervista su Autori Sul Web (blog tour) http://autorisulweb.blogspot.it/2013/04/intervista-rita-carla-francesca.html
Recensione sul blog di Davide Cassia http://davidecassia.blogspot.it/2013/10/deserto-rosso-abitanti-di-marte-di-rita.html
Recensione sul blog di Luca Rossi http://www.lucarossi369.com/2013/11/abitanti-di-marte.html
Scheda del libro su Rose & Beps Blog (tutti gli episodi) http://rosebeps.blogspot.it/2014/01/deserto-rosso-punto-di-non-ritorno-di.html
Recensione su Kuiper Belt http://www.kuiperbelt.it/recensioni/deserto-rosso-abitanti-di-marte/
"Deserto rosso - Abitanti di Marte" è disponibile a partire da soli 99 centesimi su: Amazon, inMondadori, Kobo, iTunes, laFeltrinelli, Google Play, Smashwords, Barnes & Noble, Diesel eBooks Store e inktera.
C’è chi afferma di aver sempre amato la scrittura e di aver iniziato già da ragazzino a scrivere racconti o addirittura romanzi, chi invece c’è arrivato più tardi, attraverso un percorso più lungo, talvolta inaspettato.
In qualunque modo accada, c’è un momento in cui ci si rende conto di essere degli scrittori. Certe volte questa consapevolezza è davanti a noi tutto il tempo, ma non riusciamo a vederla, finché un giorno i nostri occhi si aprono.
C’è chi, però, nonostante si dedichi alla scrittura già da molto tempo, nutre dei dubbi sul fatto che si tratti della giusta strada per lui.
Come fare a capire se si è fatti per essere scrittori?
La prima cosa che ce lo fa capire è che per noi scrivere è prima di tutto un bisogno. Dentro la nostra testa ci sono tutte queste trame, questi possibili personaggi che vogliono uscire fuori. Premono così tanto che solo fissarli per iscritto è in grado di placarci.
Se per un lungo periodo non scriviamo, ci sentiamo in colpa. Certe volte, se usciamo per divertirci, pensiamo che avremmo potuto usare quel tempo per scrivere. Quando leggiamo un libro, ci ritroviamo a pensare che noi avremmo potuto scriverlo diversamente, magari pure meglio. Desideriamo parlare di ciò che stiamo scrivendo, perciò coccoliamo i nostri lettori uno ad uno, oppure obblighiamo il nostro partner o amico o parente ad ascoltarci, mentre parliamo degli sviluppi della trama del libro che stiamo scrivendo. L’ispirazione salta fuori nei momenti meno opportuni e noi lo sappiamo così bene che non ci spaventiamo di fronte a un dubbio su come continuare la nostra storia. E se ci sembra di essere vittima del blocco dello scrittore, ci sforziamo di superarlo scrivendo.
Qualcuna di queste sensazioni vi è familiare?
Se la risposta è sì, è molto probabile che siate fatti per essere scrittori.
Un altro elemento importante è l’ambizione, la tendenza a fare progetti a lungo termine che riguardano la scrittura. Magari non li si dichiara in giro, per non apparire megalomani o per scaramanzia, però nella nostra testa ci sono progetti per almeno due o tre anni, se non oltre. E più riusciamo a realizzarli, per quanto piccoli, più ci convinciamo che stiamo facendo bene.
Se poi, per caso, andiamo a rivedere ciò che abbiamo scritto in passato, ci rendiamo conto di un altro aspetto: stiamo migliorando di continuo, stiamo maturando. Questo perché tendiamo a perfezionare la nostra arte, a essere meno indulgenti verso noi stessi e, così facendo, impercettibilmente, finiamo per porci nei suoi confronti in maniera professionale.
Si arriva a un tale coinvolgimento in quello che si fa che poco importa se con i diritti del nostro libro ci compriamo al massimo una pizza. Vogliamo comunque il massimo da quello che facciamo. Diventiamo perfezionisti e questo ci rende felici in un modo, che spesso gli altri non capiscono.
Ci sono scrittori che devono essere felici per scrivere e quelli che nella scrittura trovano la stabilità e la forza di affrontare le avversità.
Qualunque sia la categoria cui apparteniamo, per noi la scrittura è un qualcosa di centrale nella nostra vita, senza la quale non sappiamo immaginarci.
Di Carla (del 11/12/2012 @ 03:48:34, in Lettura, linkato 3638 volte)
Un viaggio da sogno
In tema col clima natalizio e il gelo che avvolge in questi giorni il nostro Paese, arriva il nuovo racconto di Giovanni Venturi, che dopo avermi stregata con la sua raccolta “ Deve accadere”, mi ha trascinato in questa breve avventura onirica insieme a un ragazzino intrappolato in una biblioteca immaginaria alla ricerca della linea di confine tra realtà e sogno.
Nel leggerlo non ho potuto fare a meno di provare le stesse sensazioni tipiche di quando si è intrappolati in un sogno, che sembra avere senso e ci angoscia nel momento stesso in cui lo si fa, ma diventa incomprensibile appena ci si sveglia. Eppure resta quella sensazione di disagio, che fatica ad andare via. Il giovanissimo Daniele, al contrario, si rifugia in questo sogno per sfuggire a una realtà dolorosa, che dovrà prima o poi affrontare.
Questa piccola storia ricca di spunti è impreziosita ancora una volta dal talento di Venturi. Il suo stile fresco non ha bisogno di mille fronzoli per arrivare dritto al cuore del lettore. Lo fa, al contrario, in maniera naturale, spingendoci a girare pagina e arrivare fino alla fine quasi in un attimo. L’unico rammarico è infatti che questo bel racconto finisce troppo presto. Spero che non dovremo attendere a lungo prima che Venturi ci proponga un’altra delle sue chicche.
Di Carla (del 10/12/2012 @ 19:22:11, in Musica, linkato 3229 volte)
Dopo un lungo silenzio vi scrivo per informarvi sulle ultime attività di Daniele Groff. Come già saprete, il progetto di crowdfunding è andato bene. Abbiamo raccolto 11.600 euro, ben oltre la cifra minima richiesta, e già all'inizio del prossimo anno Daniele inizierà la produzione del suo nuovo album a Londra. A questo proposito vi terrò aggiornati man mano che si andrà avanti.
Vi riporto il messaggio di ringraziamento di Daniele:
GRAZIE. Sono fiero di voi e farò di tutto perché possiate esserlo voi di noi (voi+me) alla fine di quest'avventura. "Confusi e abbandonati quanto vuoi, ma verrà il giorno che saremo eroi per noi che non ci arrenderemo mai." Ad maiora! dan
Qualcuno ha chiesto se fosse possibile partecipare al progetto di crowdfunding del nuovo album e ricevere le ricompense anche adesso che sono scaduti i termini su Ulule. La risposta è sì. Le ricompense sono sempre valide (trovate qui la lista: http://it.ulule.com/groff/). Invito chi fosse ancora interessato a scrivere a webmaster@danielegroff.com.
Nel frattempo, vi informo a proposito delle prossime date. Continua infatti il tour unplugged, dopo una breve pausa. La prossima data fissata è proprio il giorno di Natale al Magga di Civitanova Marche (MC). Una successiva data già fissata è per la Festa della Donna (8 marzo) al Piccadilly di Chiaravalle (AN). Entrambi i concerti sono in duo acustico con al fianco di Daniele il bravissimo Alberto Lombardi.
Ecco i dettagli:
25 dicembre 2012 - Magga - Civitanova Marche (MC) Indirizzo: Viale Einaudi, 114/116. L'evento inizia alle ore 23. L'ingresso è libero. Per info e prenotazioni: 392 603 5264.
8 marzo 2013 - Piccadilly - Chiaravalle (AN) Indirizzo: Cso Matteotti 131. L'evento inizia alle ore 22. Per info e prenotazioni: tel 07107451498, mail Piccadilly2005@virgilio.it.
Come sempre, se cercate informazioni per far suonare Daniele Groff nel vostro evento, scrivete a: booking@danielegroff.com
Aggiornamento dell’ottobre 2014. ATTENZIONE! Non è più necessario disporre di un ITIN o di un EIN per evitare la trattenuta del 30% quando si vende nei retailer americani se lo si fa solo come persone fisiche (non giuridiche). È ora sufficiente compilare la nuova versione del modulo W-8BEN (revisione 2014) inserendo il proprio codice fiscale. Il modulo si può scaricare da http://www.irs.gov/pub/irs-pdf/fw8ben.pdf.
Su Amazon, Google Play e altre piattaforme la compilazione può essere fatta online eseguendo la cosiddetta intervista fiscale, che non è altro che una compilazione guidata del modulo.
Se invece rappresentate delle persone giuridiche (ditte individuali, liberi professionisti, società e altre forme aziendali), dovete ancora richiedere l’ EIN, con la procedura indicata sotto, ma invece di compilare il W-8BEN dovete compilare il W-8BEN-E ( http://www.irs.gov/pub/irs-pdf/fw8bene.pdf).
Istruzioni per la compilazione del modulo W-8BEN (revisione del febbraio 2014):
Sezione 1: nome e cognome;
Sezione 2: Paese di cittadinanza (Italy);
Sezione 3: indirizzo completo di residenza, suddiviso in: via e numero, città e CAP, Paese;
Sezione 4: indirizzo di posta (se diverso da quello di residenza);
Sezione 5: non si compila se non si è americani;
Sezione 6: codice fiscale;
Sezione 7: codice di riferimento dell'azienda cui stai inviando il modulo (in genere è il proprio codice identificativo o la propria e-mail);
Sezione 8: data di nascita nel formato MM-GG-AAAA.
Sezione 9: scrivere Italy;
Sezione 10: scrivere 12 accanto ad “Article”; 0 prima di %; nella stessa riga aggiungere “Royalties, other”; nell'ultimo spazio sotto aggiungere “Beneficial owner is a resident of Italy”.
In fondo alla pagina scrivere il nome in stampatello sopra “print name of signer”. Sopra “Capacity” si può lasciare vuoto o scrivere Self.
Poi si deve stampare e, a penna, firmare dopo “Sign Here” e compilare la data nel formato MM-GG-AAAA.
Qui sotto riporto come riferimento il post originale così come è stato scritto nel 2012 (e con la modifica dell’agosto 2013), in quanto alcune informazioni sono ancora utili.
Se si vende il proprio libro tramite un retailer americano, come Amazon.com (non Amazon Europe), CreateSpace o iTunes, o tramite un distributore americano, come Smashwords, se non si possiede un ITIN (codice fiscale americano per non residenti negli USA) o un EIN (codice per entità business), il fisco americano trattiene automaticamente il 30% dei vostri diritti d’autore. Poiché esiste un trattato fiscale tra Italia e Stati Uniti, questa percentuale può essere ridotta a zero, se si fornisce al retailer/distributore un vostro codice ITIN o EIN valido.
In questo articolo invece si spiegherò brevemente come ottenere un EIN.
Prima di tutto una premessa. L’EIN è un codice di tipo business, un po’ come la nostra partita IVA, ma non è una partita IVA, non ne serve una per richiederlo e non comporta assolutamente gli stessi obblighi di una partita IVA (che tra l’altro non esiste in America).
Noi autori indipendenti, in quanto editori, possiamo essere considerati agli occhi del fisco americano come piccoli imprenditori stranieri residenti all’estero e come tali possiamo richiedere un codice EIN.
Non essendo cittadini americani e vivendo al di fuori degli Stati Uniti, possedere un EIN non implica alcun obbligo di compilare una dichiarazione dei redditi negli USA, anche perché con la procedura che vi sto per spiegare si fa in modo che tutto ciò che guadagniamo come diritti d’autore in America debba essere poi dichiarato nel nostro Paese, proprio in base al trattato fiscale che vi dicevo sopra ( qui potete trovare informazioni e il testo completo del trattato; quello che ci riguarda è l’ articolo 12 comma 3).
Giusto per essere sicura, ho contattato l’IRS a questo link e ho ottenuto la seguente risposta a conferma di non avere l’obbligo di dichiarare alcun reddito relativo ai miei diritti d’autore al fisco americano.
“Since you are a nonresident alien and you are a sole proprietor, since the royalty income is not effectively connected with the conduct of a U.S. trade or business, you have no filing requirements since the proper tax was withheld based on the treaty between the U.S. and Italy.”
A chi non si fida posso inoltrare la mail ricevuta, che contiene tra l’altro l’ID e il nome dell’impiegato, che l’ha scritta, oltre che dei contatti telefonici.
Chiarito questo passiamo a come ottenere l’EIN. Questa procedura vale per individui singoli, liberi professionisti o al massimo titolari di ditta individuale. La compilazione dei moduli altre entità aziendali (case editrici che ha abbiano più di un proprietario) è diversa.
Ecco come compilarlo (indico solo le sezioni da compilare).
Sezione 1: nome e cognome (se siete titolari di una casa editrice con cui pubblicate e di cui siete l’unico proprietario, es. Pinco Pallino Editore, inserite qui la ragione sociale, altrimenti mettete il vostro nome);
Sezione 4a: via e numero civico; Sezione 4b: città, CAP, Italy;
Sezione 7a: nome e cognome;
Sezione 8a: mettete il segno su No;
Sezione 9a: mettete il segno su “Sole proprietor” senza aggiungere altro;
Sezione 10: mettere il segno su “Compliance with IRS withholding regulations” e poi su “Other (specify)”, scrivere quindi dopo la freccetta: “To obtain a reduction of withholding imposted by section 1441 pursuant to an income tax treaty”;
Sezione 18: mettere il segno su No; accanto a “Name and title (type or print clearly)” ripetere ancora nome e cognome; scrivere il proprio numero di telefono sotto “Applicant’s telephone number (include area code)”; scrivere il proprio numero di fax (se ne avete uno) sotto “Applicant’s fax number (include area code)”.
Quindi stampate il modulo e aggiungete a mano quanto segue:
- firma accanto a “Signature”;
- data accanto a “Date”.
Una volta compilato il modulo potete inviarlo nei seguenti modi:
1) per fax al 001 (859) 669-5987 (io ho fatto così e ha funzionato);
2) per posta all’indirizzo:
Internal Revenue Service
Attn: EIN International Operation
Cincinnati, OH 45999
USA
In alternativa potete telefonare all’IRS e ottenere il vostro codice EIN in dieci minuti, ovviamente se parlate bene l’inglese e avete molta fretta (tenete conto che telefonare negli Stati Uniti può essere un po’ costoso). Per farlo, seguite le istruzioni in questo sito.
Dopo circa un mese/6 settimane, riceverete una lettera dall’IRS col vostro codice EIN.
Attenzione: il numero di fax e l'indirizzo possono essere soggetti a cambiamento. Potete controllare quello attuale a questo link.
Ecco come compilarlo (indico solo le sezioni da compilare).
Sezione 1: nome e cognome (o quello che avete messo nella sezione 1 del modulo precedente; deve corrispondere);
Sezione 3: mettete il segno su individual (se siete individui singoli o liberi professionisti). Se il vostro EIN è associato al nome della vostra azienda (ditta individuale), allora mettete il segno su corporation;
Sezione 4: via e numero civico, nella prima riga; città e CAP, e poi Italy (nel riquadro “Country”), nella seconda riga;
Sezione 6: il vostro codice EIN e il segno su EIN;
Sezione 7: il vostro codice fiscale (o partita IVA se nella sezione 1 avete messo il nome della vostra ditta individuale), ma non è obbligatorio (io l’ho messo);
Sezione 8: qui va messo un codice di riferimento che cambia a seconda del retailer/distributore. Nel caso di Amazon dovete mettere il vostro codice editore che trovare in basso a destra nella sezione “account” di KDP (io ho aggiunto accanto anche la scritta KDP Publisher). Nel caso di Smashwords potete mettere il vostro nome utente oppure il vostro indirizzo e-mail di riferimento (io ho messo entrambi). Per altri retailer o distributori seguite le istruzioni nei rispettivi siti;
Sezione 9: mettere il segno su a e scrivere Italy; mettere il segno su b;
Sezione 10: scrivere 12 accanto ad “Article”; 0 prima di %; nella stessa riga aggiungere “Royalties, other”; nella riga sotto aggiungere “Beneficial owner is a resident of Italy”;
Infine nella “Part IV” scrivere “self” sopra “Capacity in which acting”, quindi stampare e firmare dopo “Sign Here”.
Dovete preparare un modulo per ogni retailer e distributore e inviarlo all’indirizzo indicato nel loro sito. Potete usare anche la posta prioritaria, non serve la raccomandata e comunque così arriva prima.
Nel caso di Amazon.com, l’indirizzo è:
Amazon.com c/o AP Tax
PO Box 80683
Seattle, WA 98108-0683
USA
Nel caso di Smashwords, l’indirizzo è:
Smashwords, Inc. Attn: Tax Compliance Dept. PO Box 11817 Bainbridge Island, WA 98110
USA
Nota: questi indirizzi posso essere soggetti a modifiche senza preavviso. Controllate sempre rispettivamente nei siti di Amazon e Smashwords prima di inviare il modulo.
Nel giro di un mese o poco più dovreste ricevere un’e-mail di conferma da Amazon, dal seguente indirizzo ap-1099@amazon.com. Se non avete notizie, potete scrivere voi stessi (in inglese) e chiedere se hanno ricevuto il modulo.
Più o meno nello stesso tempo, nel caso di Smashwords, nella pagina “Edit/setup payee information” del vostro account apparirà la seguente scritta “Your W-8 tax form was received on [data], and your withholding is currently set at 0%”.
A questo punto avete fatto tutto e potete vendere tranquillamente i vostri libri senza che vi trattengano neppure un centesimo.
Attenzione: recentemente (27 agosto 2013) Amazon ha introdotto un sistema di compilazione online del modulo W-8BEN. Potrebbe esservi chiesto di ricompilarlo, anche se l'avete già inviato. In tal caso, seguite la procedura guidata in italiano, ricordando ciò che segue: 1) Se siete una persona fisica, dovete inserire il vostro nome completo come indicato per richiedere l'EIN (non solo le iniziali come suggerito dalla procedura);
2) Quando vi viene chiesto se avete un TIN, indicate sì. Nella schermata successiva, vi verrà suggerito di fornire il codice EIN (mettete il segno su codice EIN);
3) Quando vi viene chiesto se si tratta di un reddito derivato, mettete no;
4) Ricontrollate il fac-simile del modulo e confrontatelo con quello in pdf che avete compilato seguendo la procedura sopra;
5) Nella pagina in cui vi viene chiesto di inserire la firma c'è un menù a discesa. Se siete una persona fisica (non una ditta individuale), scegliete "persona fisica".
Se fate un errore durante la compilazione, potete sempre tornare indietro per correggere. A fine procedura sulla pagina deve risultare che la detrazione è dello 0%. Se avete dei dubbi, contattate l'assistenza KDP.
Importante: questa procedura è valida alla data odierna. Non posso sapere se in futuro cambierà qualcosa. Non sono un’esperta di fisco americano. Se avete dubbi, contattate l’IRS ( www.irs.gov). Se avete dubbi relativi al vostro retailer/distributore, contattate il suo servizio di assistenza.
Posso solo dire che io ho seguito questa procedura ed è andata a buon fine in esattamente due mesi, con l’unica spesa di un fax e due francobolli.
Di Carla (del 05/12/2012 @ 00:58:32, in Lettura, linkato 4206 volte)
Idea potenzialmente interessante, sviluppo pretenzioso e inefficace
Avevo già letto un libro di Sawyer e non ne ero rimasta particolarmente colpita. Ho voluto dargli una seconda chance, visto che è considerato uno degli autori di fantascienza più interessanti degli ultimi decenni a livello mondiale. L'ho fatto con "FlashForward", perché da questo libro è stata tratta una serie TV che mi era piaciuta moltissimo. Sapevo che questo romanzo aveva solo fatto da spunto alla serie e che nella trama divergeva poi da essa in maniera sostanziale. Chissà perché pensavo che perlomeno sarebbe stato in grado di veicolarne lo stesso senso di mistero. Ovviamente mi sbagliavo. Che Sawyer esplori nei suoi romanzi delle ottime idee è indubbio, ciò che mi lascia perplessa è il modo in cui lo fa. Certo, ci sono delle sue prese di posizione che non condivido, ma il mio giudizio complessivo sull'opera è influenzato da ben altro. Anche questa volta sono rimasta interdetta dal modo poco efficace in cui la storia è stata narrata. Inizia con una lunga descrizione del luogo in cui si trova il protagonista e del suo background, un inizio quindi lentissimo che ricorda romanzi d'altri tempi, e poi si dilunga spesso e volentieri in disquisizioni pseudo-scientifiche/etiche, che rendono il ritmo a dir poco soporifero. Una cosa che continuo a non sopportare è il suo stile troppo semplicistico, in cui tra le varie cose si abusa della pratica di interrompere una frase con dei puntini di sospensione per poi terminarla a capo, col solo scopo di enfatizzarla. Mi sembra un metodo tutt'altro che raffinato di rafforzare dei concetti, quasi dilettantistico, non degno di un autore di bestseller. L'impressione che ne ricavo ogni volta è un senso di fastidio. Ma potrei passare sopra tutto questo se perlomeno il libro avesse un ritmo tale da catturare il lettore per tutta la sua lunghezza. Invece si alternano alti e bassi, soprattutto i secondi. Di tutta la storia la parte più interessante riguarda il personaggio che non ha avuto il flashforward e che quindi deve scoprire come morirà e soprattutto impedirlo. Non a caso il capitolo più bello è proprio quello in cui si trova ad affrontare il suo possibile assassino. Ammetto che durante la sua lettura sono rimasta col fiato sospeso. Purtroppo a esso è seguito un finale che definirei insulso. Sinceramente non ho capito dove volesse andare a parare con esso. O meglio quello che ho capito non mi sembra che funzioni affatto. Avevo già notato la debolezza del finale di "Rollback" e avevo sperato si trattasse di un caso, ma evidentemente non era così. Purtroppo un bel libro con un finale mediocre verrà ricordato solo per quest'ultimo. Se poi il libro non è tanto bello, be' vi lascio immaginare. Non fraintendetemi, con questo non voglio dire che "Avanti nel tempo" sia un brutto libro. Lo dimostra il fatto che l'abbia letto in meno di due giorni. Si fa leggere bene e ci sono degli spunti sfiziosi, ma decisamente da un autore tanto acclamato mi aspettavo di più. Spero non me ne voglia il buon Sawyer, che seguo sempre con interesse su Facebook, ma pare che siamo su lunghezze d'onda diverse. Una curiosità: anche questo libro è affetto dal fenomeno della fantascienza con una data di scadenza. Il libro è ambientato nel 2009 (che è il futuro rispetto a quando è stato scritto, nel 1999) e parla anche della scoperta del Bosone di Higgs, cosa che è invece avvenuta quest'anno (2012). Questo è un classico rischio del voler ambientare un libro di fantascienza appena una decina di anni nel futuro.
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Ebbene sì, ce l'ho fatta. Nelle prime ore del 29 novembre ho raggiunto e superato l'obiettivo e ho vinto il NaNoWriMo.
Ammetto che all'inizio non ero così sicura di riuscirci. Scrivere 50.000 parole in 30 giorni mi sembrava un'impresa titanica, considerando il tempo che ci ho messo per scrivere la prima stesura del mio ultimo ebook (quasi tre mesi), che era un po' più corto, senza tenere conto dei tre anni per " L'isola di Gaia".
Ma comunque avevo deciso di provarci. Avevo preparato un'outline di massima e mi ero detta: prova a scrivere queste scene, anche se non comprendono tutto il libro, cerca almeno di raggiungere l'obiettivo.
E devo anche dire che avevo iniziato il NaNoWriMo per fare un esperimento, senza una vera speranza di uscirne con qualcosa di vicino a una vera prima stesura di un romanzo. Pensavo che mi sarei trovata davanti più che altro a una bozza.
Anche la mia conoscenza dei personaggi era superficiale e, soprattutto all'inizio, non riuscivo a sentirli miei come avrei dovuto.
Poi è successa una cosa strana, intorno alle 10 mila parole o poco più avanti. Ho iniziato a entrare in sintonia col protagonista, ho iniziato desiderare di poter scrivere di lui anche quando non potevo, ho iniziato ad attendere con trepidazione il momento di dedicarmi alla scrittura. Nel frattempo la storia si è evoluta, con essa l'outline. I personaggi, come sempre capita, hanno preso il sopravvento sulla mia idea e l'hanno fatta loro. Hanno iniziato a parlare da soli e mi hanno costretta a rendere la storia ben più complessa rispetto all'idea iniziale per fare sì che continuasse ad avere senso.
Il risultato è stato a tratti entusiasmante, sebbene affrontare per la prima volta la scrittura di un thriller ambientato nel presente non sia stato facile.
Stranamente ho però scoperto di essere in grado di scrivere in luoghi diversi da casa mia e che questo può avere effetti sorprendenti sulla mia ispirazione. Forse alcune delle scene migliori le ho scritte a casa del mio ragazzo, in un ambiente tranquillo lontano dai doveri lavorativi.
L'ultima settimana è stata forse la più difficile, poiché l'avvicinarsi della pubblicazione del secondo episodio di " Deserto rosso" mi ha portato via tempo ed energie, costringendomi a scrivere negli orari più improbabili dopo che avevo lavorato anche per 12 ore o più.
Ma proprio qui sta la meraviglia del NaNoWriMo: l'impegno preso. Sai di dover scrivere un tanto di parole al giorno, devi farlo, se non lo fai ti senti irrimediabilmente in colpa. E allora sai cosa succede? Lo fai, sempre e comunque.
La scrittura diventa una priorità e non più qualcosa da fare quando hai finito tutto il resto, assume un valore diverso, più importante. Fai di tutto per mantenere quell'impegno.
Il problema sorge adesso che il NaNoWriMo è finito.
Fortunatamente sono davvero a un passo dalla fine del romanzo, ma mi rendo anche conto che, adesso che non sono più costretta a produrre in quantità, dovrei almeno completare quest'ultima parte (una scena molto lunga con un flashback nel mezzo) nel migliore dei modi. Non avendo l'obbligo di scrivere 1600-2000 parole al giorno, succede che finisco per non farlo, se sono stanca o so di non avere abbastanza tempo per dedicarmici come si deve.
Ma non importa, perché ho scritto bene 50.600 parole e so per certo che scrivere le prossime 4000-5000 non sarà affatto difficile. Posso dire con assoluta certezza che al più tardi la prossima settimana finirò la prima stesura de " Il mentore", per il semplice motivo che ho un altro impegno che mi attende: il 17 dicembre inizio la prima stesura del terzo episodio di " Deserto rosso".
Nel frattempo, se siete curiosi a proposito de "Il mentore", vi posso raccontare che è un crime thriller, che da un lato unisce alcuni elementi del genere procedurale (il protagonista è il capo della sezione scientifica di Scotland Yard) a un altro più tipico dei miei romanzi: l'esplorazione del lato oscuro dell'animo umano.
Per la prima volta mi sono ritrovata con un protagonista maschile, cosa davvero molto strana e allo stesso tempo affascinante. Inoltre la peculiarità di questa storia è che il lettore sa delle cose che il protagonista non conosce, come pure quest'ultimo conosce dei fatti dei quali il lettore è all'oscuro. L'unico elemento di unione sono io. A un certo punto il protagonista scoprirà la verità prima del lettore (spero) e gliela mostrerà con un colpo di scena finale.
Cosa ve ne pare?
Comunque sia, posso dire che il NaNoWriMo è stata un'esperienza positiva e incoraggiante e credo che non sarà l'ultima volta che mi cimenterò.
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