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È disponibile su Sky e Now “Omicidio a Easttown”, con Kate Winslet nel ruolo della protagonista, la detective Marianne “Mare” Sheehan. Si tratta di una miniserie di sette puntate di circa un’ora ciascuna.
Dico subito che mi è piaciuta tantissimo!
La storia sembra qualcosa di già sentito. In una cittadina dove tutti si conoscono, tanto che, quando hanno un problema, anche il più banale, chiamano direttamente la detective Sheehan (nota come Mare), invece che la centrale di polizia, da oltre un anno una ragazza è scomparsa e adesso un’altra viene trovata morta nel bosco.
Mare investiga e lo fa a modo suo, non rispettando sempre le regole.
C’è forse un collegamento? Ci sarà mica di mezzo un serial killer?
È quello che ci si aspetta dal classico poliziesco ambientato in una tranquilla cittadina americana dove viene commesso un crimine che sconvolge tutti.
Ma “Omicidio a Easttown” non rientra in questa categoria di serie TV. L’errore di valutazione è in parte dovuto alla traduzione del titolo, che utilizza la parola “omicidio”, mentre l’originale è “Mare of Easttown” e mette l’accento sulla protagonista.
Questa miniserie ci racconta di una donna che ha dovuto affrontare una tragedia e che cerca di sopravvivere dedicandosi al proprio lavoro in polizia e quindi al servizio della comunità. Ma racconta anche le complesse vicende che coinvolgono vari abitanti di Easttown, che si intrecciano tra loro e con i crimini su cui Mare sta investigando.
C’è una complessità della trama e un approfondimento dei personaggi tale, che ho pensato che fosse tratta da un romanzo. A dire la verità, ne ero quasi certa, quando è venuto fuori che uno dei personaggi (interpretato da Guy Pearce) era il tipico scrittore che, dopo aver avuto tanto successo con un libro, non ne ha più scritto altri ed è finito a fare l’insegnante (cliché che si trova in tanti romanzi).
E invece no. È una miniserie originale realizzata per la TV, che è scritta in maniera ineccepibile e che si sviluppa senza forzature, senza eccesso nell’uso delle coincidenze e delle scorciatoie. È così ben scritta, che potrebbe essere una storia vera, banalmente tragica come solo la realtà sa essere, ma raccontata con i tempi perfetti che solo la finzione è in grado di creare.
Ogni puntata incuriosisce e termina con un nuovo elemento o un colpo di scena inatteso che lascia lo spettatore sospeso. Il vero assassino salterà fuori solo alla fine, dopo che molti sospettati sono stati messi in evidenza, ma rappresenta anche la soluzione che ha più senso per spiegare il crimine, solo che è anche quella cui difficilmente si arriva a pensare, soprattutto se si crede di guardare una semplice serie poliziesca invece di quello che è in realtà: un dramma.
In tutto questo risplende la bravura di Kate Winslet, la cui presenza è già di per sé una garanzia di qualità e che, affiancata da un ottimo cast, rende credibile l’intera messa in scena e ci rende partecipi delle paure e del dolore di Mare, un personaggio che grazie al suo intuito e alla sua fallibile umanità non può che affascinarci e coinvolgerci.
Insomma, è una miniserie che merita assolutamente di essere vista!
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