Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carla (del 12/02/2011 @ 19:40:54, in Lettura, linkato 2854 volte)
Opera prima di un grande
Ho iniziato a leggere questo libro nell'estate del 2001, ma poi dopo l'11 settembre non ce l'ho fatta ad andare avanti e l'ho messo da parte. Harris è così bravo a farti entrare nella mente dei personaggi, in questo caso dei terroristi, che davvero è difficile non farsi coinvolgere. L'ho ripreso anni dopo e l'ho finito in un baleno. Sebbene scritto un bel po' di anni fa (1975) già in questo libro ci sono tutti gli elementi che caratterizzano le opere di questo autore e sono stata colpita da quella che chiamo la sindrome Harris (perché nessun altro autore mi fa questo effetto, che invece si è manifestato con tutti i suoi libri): cioè quella strana sindrome per cui sei così preso dal libro che sei costretto a portartelo dietro e leggere anche solo una paginetta nei tempi morti pur di andare avanti e sapere cosa succede dopo. Fantastico.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 13/02/2011 @ 19:52:21, in Lettura, linkato 1848 volte)
La prima apparizione di un mito
Ho letto questo libro tra l'aver visto "Manhunter - frammenti di un omicidio" e "Red Dragon" (il film). In tutti e tre i casi la storia mi ha appassionato tantissimo. Sarà perché è davvero una bella storia? Anche se qui Lecter ha un ruolo marginale, inizia comunque a trasparire il suo carisma, che lo renderà, a mio parere, uno dei personaggi letterari meglio riusciti in assoluto e indubbiamente il mio preferito.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 14/02/2011 @ 19:42:40, in Lettura, linkato 2571 volte)
Adrenalina
Ho letto questo libro per curiosità solo dopo che il film vinse l'Oscar nel 1992. Avevo il libro da un paio d'anni, ma non mi ero mai avventurata nella lettura e, a dire la verità, non ero molto interessata neppure al film. Il fatto che un thriller vincesse un Oscar come miglior film era decisamente insolito e mi ha portato a pensare che si trattasse di una storia eccezionale. Ricordo ancora quanto mi batteva forte il cuore mentre leggevo la scena clou a casa dell'assassino, di notte seduta sul mio letto. Non credo che nessun altro libro sia mai riuscito a coinvolgermi a tal punto da perdere il contatto con la realtà.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 15/02/2011 @ 19:49:40, in Lettura, linkato 3096 volte)
In assoluto il mio libro preferito
In questo libro Thomas Harris a mio parere raggiunge davvero il suo apice, facendoci entrare dentro la testa di Hannibal Lecter, nel suo palazzo della memoria, mostrandoci un personaggio che in fondo, se paragonato a tutti gli altri, non è neppure il più cattivo, bensì l'eroe di una storia dove i buoni, quelli veri, non esistono.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 16/02/2011 @ 19:29:48, in Lettura, linkato 2340 volte)
Il giovane Lecter
Comprato e letto in pochi giorni, prima di vederne la versione cinematografica, quest'ultima (finora) opera di Harris conferma il mio estremo apprezzamento nei confronti di questo autore. In questo romanzo si fa un balzo indietro nel tempo a scoprire ciò che ha generato il famigerato cannibale. Già nel precedente "Hannibal" l'autore aveva accennato al passato di Lecter, qui invece ci porta a vederlo con i nostri occhi. In un ambientazione carica di malvagità e orrori, il piccolo Hannibal si trasforma nel giovane mostro vendicatore, dal quale prenderà forma uno dei personaggi più belli e carismatici della letteratura moderna. Una lettura essenziale per chi, come me, subisce il fascino di questo personaggio. Un'opera che ti cattura e non ti lascia andare, finché non ne avrai letto l'ultima parola.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 27/02/2011 @ 04:13:02, in Musica, linkato 2339 volte)
ARTISTA SELEZIONATO
Grown Up
La scelta di questo mese ricade una volta tanto su di un artista italiano. Si tratta del duo fiorentino Grown Up, formato da Filomena Menna e Paolo Clementi. Il fatto che siano italiani in realtà pare del tutto accidentale. Ascoltando la loro musica, già dalle prime note sono rimasta colpita dalla grinta della voce di Filomena accompagnata dal caldo suono della chitarra di Paolo e mi sono ritrovata ad accostare il loro sound accattivante, che svaria dal rock-pop fino ad arrivare al blues, ad altri progetti musicali ben più famosi ed internazionali, sebbene senza riuscirci veramente. Forse la loro forza è proprio questa: propongono una musica che "suona" famosa, ma che allo stesso tempo è assolutamente originale. Il nome dei Grown Up rispecchia ciò che già si intuisce nell'ascoltarli: non sono dei semplici esordienti, bensì degli artisti maturi con una vasta esperienza alle spalle. Filomena persegue da più di 20 anni la carriera di cantante, nell'ambito di cui ha collaborato a numerosi progetti, che vanno dal folk, blues, soul fino ad arrivare al jazz e grazie ai quali ha avuto la possibilità di esibirsi sia a livello nazionale che internazionale. Oltre a ciò è insegnante di tecnica vocale e membro dell'Associazione Insegnanti di Canto Italiana. Paolo invece è un polistrumentista che prima di arrivare all'acustico si è cimentato sia nella musica classica che nel rock-blues. Ha collaborato con artisti quali David Byrne, Morgan e Raf ed è anch'egli insegnante, oltre che dedicarsi a registrazioni in studio per i principali cantanti italiani (tra cui Alessandra Amoroso, Fabrizio Moro, Irene Grandi e Laura Pausini). Questo progetto musicale, che li ha visti lavorare insieme per la prima volta, è invece relativamente giovane, nonostante il nome. I Grown Up infatti nascono nel 2009 con l'incontro dei due a Scandicci, cosa che si rivela subito provvidenziale. Dall'esecuzione di cover famose del repertorio rock-pop femminile sono passati in breve tempo alla creazione di brani inediti, frutto della loro perfetta intesa artistica e dai quali scaturisce ora il loro primo CD, intitolato "Dragons & Flowers". L'album, che contiene 6 brani originali e 3 cover completamente rivisitate, è interamente acustico, proponendo la voce di Filomena accanto alla chitarra acustica e alla viola di Paolo. Il titolo del disco nasce direttamente dalla loro musica e ne è in qualche modo il suo stesso emblema. Non è, come spesso capita, il titolo di un brano né ha origine da qualcuno dei testi, bensì da un disegno creato dall'artista Francesco Chiacchio, in cui egli ha rappresentato con un immagine le emozioni che la musica dei Grown Up suscitava in lui durante l'ascolto. "Dragons & Flowers" adesso si presenta al pubblico italiano attraverso il primo singolo estratto, "Bubbles". Si tratta di un bel brano acoustic-rock, dove Filomena fa pieno sfoggio della potenza e della versatilità della sua voce, accompagnata dal tocco perfetto e coinvolgente di Paolo, in cui si esprime in poco più di tre minuti l'anima e il cuore dei Gronw Up: un piccolo gioiello musicale in grado di conquistare già dal primo ascolto. Per saperne di più sui Grown Up e ascoltare altri brani, vi invito a visitare i seguenti link, dove potrete anche vedere alcuni video: http://www.myspace.com/grownupduo http://www.youtube.com/user/GrownUpDuo Attualmente i Grown Up sono impegnati in numerose date nell'area di Firenze e Pisa, ma la loro musica merita sicuramente di superare tali confini.
Di seguito vi riporto la scheda di presentazione di "Dragons & Flowers", brano per brano.
Dragons & Flowers, Draghi e Fiori, racchiude esperienze di vita e musica dei Grown Up. Draghi che rappresentano le difficoltà e le delusioni che la vita riserva insieme ai Fiori, novità e speranze che sbocciano costantemente. Riuscire a tradurre in suono tutte queste “emozioni” ha portato all'essenza del suono, fatto di legno, corde e aria.
If you know Non sempre le scelte fatte nella vita sono dettate dal cuore, spesso si accettano compromessi che alla lunga si pagano. Quando finalmente capisci chi sei in realtà semplicemente sii te stesso, vivi la tua vita e ama. 15 days lullaby Una ninna nanna ispirata dalla calma e dalla dolcezza che si intreccia con la speranza di poter esaudire un desiderio. E anche se non si avvera “.....non rinunciare mai ai tuoi sogni...” Bubbles Nata da un testo scritto una notte dopo aver passato la serata a tavola con una persona che “parla solo di se senza mai ascoltare gli altri....” e quando provi ad intervenire “ è come soffiare bolle in aria, le guarda l'attimo che durano e poi ricomincia col suo monologo” Every breath you take Reinterpretazione dei Police, un ossessione che diventa amore..... Roots E' un pezzo introspettivo e malinconico che lascia immaginare il protagonista seduto su una scogliera con il mare agitato come i sui pensieri, e il suono di una viola lontana che porta con sé l'orgoglio e la gioia di vivere. Writing a love song Come abbiamo immaginato di scrivere una canzone d'amore! Pay for it La canzone più cattiva del disco! Quando ti hanno veramente fatto male non vuoi altro se non “fargliela pagare”. Help Una rielaborazione più blues di una canzone dei Beatles che noi sentiamo molto vicina. Dirty job E’ veramente uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare… eh sì, magari per tutta la vita.
Di Carla (del 15/03/2011 @ 21:08:24, in Lettura, linkato 2582 volte)
Lo scherzo è bello quando dura poco
Questo libro però non voleva finire più! La prosa di Amado è spumeggiante e soprattutto all'inizio mi sono ritrovata a ridere di gusto mentre leggevo, purtroppo a lungo andare questo continuo parlare di donnine pubbliche con annessi e connessi (alcuni dei quali sfociano candidamente in relazioni vagamente incestuose e pedofiliache) diventa a dir poco pesante, soprattutto perché accompagnato da una certa eccessiva lentezza della narrazione che va a insistere sempre sugli stessi temi, che riescono a mettere alla prova anche le mentalità più aperte. Peccato, perché nell'ultima parte il ritmo accelera e la storia diventa decisamente godibile. Questo però non assolve le centinaia di pagine centrali, che hanno suscitato più di uno sbadiglio. È un libro che mi sento di consigliare solo a chi ha davvero molto tempo per leggere, poiché le oltre 600 pagine a caratteri microscopici e il notevole numero di personaggi richiedono un notevole impegno e attenzione, senza le quali a volte si rischia di perdere il filo.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 27/03/2011 @ 01:53:21, in Lettura, linkato 3404 volte)
La Cornwell anche senza la Scarpetta non delude
Avevo letto il primo libro di questo filone, incentrato sul comandante Judy Hammer, diversi anni fa e ammetto che, essendo abituata a seguire le avventure di Kay Scarpetta, non lo avevo apprezzato un granché, per cui avevo rimandato per molto tempo la lettura di questo secondo romanzo (per più di 10 anni). Credo di aver fatto bene, poiché da allora ho sicuramente ampliato le mie letture e possiedo adesso gli strumenti per apprezzarlo. "Croce del sud" è sicuramente un bel romanzo. Più che il solito poliziesco è uno spaccato della vita della capitale della Virginia, Richmond. Nello stesso tempo viene presentata, mescolando ironia e azione, una storia che non ti aspetti. Per gran parte della lettura ti diverti a conoscere i personaggi, ma non sai esattamente dove le vicende ti porteranno. Ad un certo punto le cose cambiano e vieni avvolto in un vortice di avvenimenti. Leggendo con attenzione questo libro ti rendi conto di quanto la Cornwell sia brava a scrivere. I suoi personaggi sono tremendamente reali e non puoi fare a meno di amarli od odiarli. Il finale come sempre nei suoi romanzi è abbastanza rapido, ma si allinea perfettamente al ritmo dell'ultima parte dei libro.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books
Di Carla (del 31/03/2011 @ 21:25:38, in Musica, linkato 1858 volte)
ARTISTA SELEZIONATO
Brian L. Hughes
Questo mese si cambia di nuovo genere e si esplora il folk contemporaneo di Brian L. Hughes, cantautore di Seattle (USA). La sua musica mescola chitarra acustica ed elettrica, tastiere, percussioni e voce, cercando di trasmettere un unico sentimento che scaturisce dalle battaglie sociali che si combattono ogni giorno. I ritmi sincopati e i testi leggeri cercano di aggiustare i rapporti spezzati dalle avversità e di pacificare la negatività con humor e allegria. Nel fare questo ha creato una sua nicchia nel mondo musicale, in cui ha intenzione di continuare il suo viaggio. Cresciuto in una cittadina nello stato di Washington, si è dedicato per tutta la vita alla musica. Adesso sta lavorando al suo nono CD, è un membro votante dei Grammy e i suoi ultimi tre album hanno raggiunto le selezioni preliminari di questi premi nella sezione musica folk contemporanea. Hughes si occupa di tutti gli aspetti della produzione, dalla composizione, alla registrazione, dal missaggio alla pre-programmazione. Si occupa inoltre della creazione delle copertine dei suoi CD, inclusa la fotografia e la grafica. Il suo attuale album s'intitola "Prolific Mingle". È possibile ascoltare la sua musica (e acquistarla) nel suo sito ufficiale, http://www.bhughes.com, dove tra l'altro nella sezione "More Wild Ideas" potete leggere alcune idee di questo artista, che dimostra di avere anche degli interessi di natura scientifica molto particolari. Potete inoltre seguirlo su Facebook, Twitter e MySpace: http://www.facebook.com/pages/Brian-L-Hughes/120191117991435 http://www.myspace.com/brianlhughes http://www.twitter.com/#!/Brian_L_Hughes Si può ovviamente acquistare la sua musica su iTunes e su Amazon (http://www.amazon.com/Brian-L-Hughes/e/B001LI0YYC/ref=ep_artist_tab_glance?_encoding=UTF8&sn=d). Infine vi consiglio di ascoltare la sua radio: http://www.live365.com/stations/bhughes01
Questo artista vorrebbe farsi conoscere anche nel nostro Paese, perciò non esistate a contattarlo (anche tramite me) se volete intervistarlo, scrivere su di lui o magari collaborare con lui in vari modi.
Di Carla (del 13/04/2011 @ 21:27:00, in Lettura, linkato 3659 volte)
In fondo si lascia leggere con piacere
Si tratta senza dubbio di un libro pieno di difetti, a iniziare dalla pretesa di essere un romanzo per adulti, come la stessa Meyer afferma nell'intervista riportata alla fine del volume. C'è poco da fare: non è un libro per adulti. I personaggi principali non saranno adolescenti, a parte uno, ma sono comunque poco più che ventenni e quindi giovanissimi. Il loro comportamento è in ogni caso più coerente con quello dei cosiddetti giovani adulti e non degli adulti in senso assoluto. Lo stesso fatto che il personaggio principale, un'aliena in un corpo umano, indugi nel raccontare le proprie sensazioni fisiche ed emotive fa di lei una metafora dell'adolescenza. La trama ha alcuni punti deboli, che però sono essenziali per portare la storia nella direzione voluta dall'autrice, ma restano comunque delle forzature del tutto improbabili e il lettore se ne rende conto. Un altro grave difetto della trama è il fatto che vi siano solo conflitti interiori, mentre mancano quelli esterni, cioè un po' di azione. In poche parole nella storia succede veramente poco per oltre 600 pagine di romanzo. Quel poco che succede tende a risolversi volta per volta troppo facilmente (ci si chiede come abbiano fatto le anime ad invadere tutto il pianeta se sono così facili da prendere in giro!) prima che venga fuori il problema successivo. Quest'ultimo aspetto crea dei momenti di stanca nella narrazione, in cui si rischia di perdere per strada qualche lettore meno motivato, che potrebbe non sentire la necessità di continuare la lettura. Nonostante tutti questi difetti, ho deciso di dare 4 stelline a questo romanzo. Il motivo è semplice: in un modo o nell'altro sei portato a continuare a leggere, a girare pagina, a leggere il capitolo successivo e lo fai con piacere. Insomma il romanzo assolve il suo scopo: si fa leggere fino alla fine. Sebbene il suo essere eccessivamente melenso ti porti immediatamente a decidere che sarà l'ultimo che leggerai di questa autrice. Sebbene il trucchetto di spezzare l'azione per riprenderla nel capitolo successivo sia solo un mezzuccio per farti andare avanti. Sebbene 600 pagine raccontate in prima persona da un'aliena impaurita e confusa ti facciano pensare che sia stata sprecata una buona idea per un romanzo di fantascienza come si deve. Sebbene leggendo la sopraccitata intervista della Meyer scopri che non solo non si rende conto che ha scritto un romanzo per ragazzini, ma neppure che è a tutti gli effetti un romanzo di fantascienza: dice che lo è formalmente solo perché ci sono gli alieni, mostrando così che non ha la più pallida idea del significato della parola science fiction e del fatto che un genere tanto vasto non parli solo di alieni e tecnologia inventata, ma che tutto questo crei solo l'ambientazione per raccontare delle storie. In questo caso la storia parla d'amore. Infine ho deciso di soprassedere sulla decisione di aggiungere a fine volume delle domande (e che domande!) per i gruppi di lettura (solo gli americani possono fare dei gruppi di lettura su dei libri del genere!) e su quella di mettere una playlist di brani. Capisco perfettamente che quando si scrive si tende a vedere delle scene attraverso la musica che ci piace, ma l'autrice deve capire che l'esperienza della lettura è qualcosa di totalmente diverso ed è specifica di ogni singolo lettore. Io stessa ho provato ad associare alcuni brani alle parti del libro suggerite, ma non riuscivo a vedere alcuna affinità, perché non posso ovviamente vedere un libro allo stesso modo di chi l'ha scritto. Non sarà mica che la Meyer si prende un po' troppo sul serio per una che scrive storie d'amore per adolescenti? Spero si tratti solo di una mossa commerciale del suo editore. Un'altra cosa che spero è che chi farà il film (perché pare proprio che si farà) sia veramente capace, perché la riduzione cinematografica di un romanzo del genere non è possibile a meno di ridisegnare gran parte della trama. Questo perché in letteratura va bene tutto, ma il cinema, con i suoi costi, pretende una storia che funzioni, cinematograficamente parlando.
Aggiornamento del 2015. Anni dopo aver scritto questa recensione ho avuto modo di vedere il film di Andrew Niccol al cinema. Be’, devo dire che purtroppo i tagli e gli adattamenti hanno trasformato questa storia in un film di adolescenti (l’attrice protagonista aveva solo 17 anni all’epoca e ne dimostrava qualcuno in meno) che fanno i grandi, eliminando quel poco di buono che c’era nel romanzo e tirandone fuori una storia affrettata e poco coinvolgente.
L'ospite (Kindle e brossura) su Amazon.it. The Host (Kindle e brossura, inglese) su Amazon.it The Host (tutti i formati, inglese) su Amazon.com.
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su: aNobii: http://www.anobii.com/anakina/books Goodreads: http://www.goodreads.com/anakina
|
|
Do you speak English?
Ci sono 2321 persone collegate
ATTENZIONE: La navigazione su questo sito implica l'accettazione della
Privacy Policy
Cookie Policy
Acquista i miei libri su
Questo sito partecipa al programma di affiliazione di Amazon.
Puoi acquistare
i miei libri
anche su:
Segui Anna Persson su Twitter
Membro di
|